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Mgcs, Italia pronta a salire con Leonardo sul carro armato europeo con Francia e Germania?

Secondo il quotidiano francese La Tribune, Parigi intende coinvolgere il nostro paese (con Leonardo) nel programma Mgcs (Main Ground Combat Systems), il carro armato da combattimento del futuro. Cosa ne pensa però Berlino?

 

L’italiana Leonardo prossima all’adesione al progetto franco-tedesco Main Ground Combat System (Mgcs)?

Secondo le indiscrezioni del quotidiano francese La Tribune, Francia e Italia si sono recentemente accordate per proporre alla Germania di includere il gruppo italiano della difesa Leonardo nel programma del carro armato del futuro Mgcs.

Per Parigi, che sembra non voler più farsi scavalcare da Berlino nei programmi di cooperazione, la scelta sarebbe prendere o lasciare, sottolinea il quotidiano d’Oltralpe.

Noto come Main Ground Combat System, l’Mgcs è un progetto di Knds, consorzio franco-tedesco formato dai gruppi per la difesa Krauss-Maffei Wegmann (Kmw, Germania) e Nexter Defence Systems (Francia) in cooperazione con Rheinmetall.

La cooperazione franco-tedesca nel campo della difesa ha faticato a concretizzarsi sui due grandi progetti Fcas e Mgcs, lanciati entrambi nel 2017. Il primo è il programma Fcas (Future Air Combat System) a guida francese. Anche il progetto Fcas ha subito un lungo stallo a causa di disaccordi tra Dassault Aviation e Airbus sulla suddivisione dei lavori. Frizioni superate  solo lo scorso dicembre dopo un’intensa pressione politica.

Tuttavia, lo scorso 10 luglio i ministri della Difesa di Germania e Francia, Boris Pistorius e Sebastien Lecornu, si sono incontrati a Berlino per discutere delle “ulteriori fasi” del Sistema principale di combattimento terrestre (Mgcs).

Quindi le prossime fasi potrebbero vedere l’ingresso di Leonardo con la controllata Oto Melara nel progetto Mgcs, secondo La Tribune, che ricorda come lo scorso giugno al salone aereo di Bourget, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha rivelato in un tweet di aver avuto una “lunga conversazione” con il suo omologo francese Sébastien Lecornu su diversi temi, tra cui uno sulla “cooperazione nel settore dell’industria della difesa”.

Tutti i dettagli.

PARIGI E ROMA VICINE NEL SETTORE DIFESA

Torna quindi alla ribalta l’ipotesi dell’ingresso di Leonardo con Oto Melara nel progetto Mgcs. La Tribune sostiene che “dall’inizio di quest’anno, Francia e Italia hanno rilanciato la loro cooperazione nel campo degli armamenti”. Per il quotidiano francese, Roma sembra essere diventata la nuova compagna di gioco preferita del Parigi, che – è vero – riceve schiaffi su schiaffi dal suo partner tedesco da più di cinque anni (Tiger Mark 3, MAWS, missile MHT…)”.

A corroborare questa tesi, La Tribune ricorda che di recente il nostro paese ha deciso di aderire al programma franco-britannico FMAN/FMC,(Futuro Missile AntiNave/Futuro Missile da Crociera), guidato da Mbda.

Inoltre, sempre al Salone aeronautico di Parigi di giugno, Segredifesa ha firmato accordi bilaterali tra Italia e Francia sulla difesa tra cui il Memorandum Of Understanding del Mid-Life Upgrade delle unità navali classe Horizon. L’ammodernamento è affidato a Naviris, la joint venture paritetica al 50% tra l’italiana Fincantieri e la francese Naval Group, e ad Eurosam, un consorzio formato da Mbda e Thales.

Pertanto, secondo La Tribune, Parigi e Roma desiderano approfondire ancora una volta i loro rapporti in termini di cooperazione nella difesa invitando Leonardo al programma Mgcs.

IL PROGETTO FRANCO-TEDESCO PER IL CARRO ARMATO EUROPEO DEL FUTURO

A guida tedesca, Mgcs è una delle due collaborazioni tra Francia e Germania sulla difesa, che mira a sostituire entro il 2035 i Leclerc francesi e i Leopard 2 tedeschi.  Al momento, il programma ha completato le prime due fasi e Parigi e Berlino hanno fin qui stanziato identici budget per coprire gli studi iniziali.

A CHE PUNTO È IL PROGRAMMA MGCS

A febbraio, il ministro della Difesa francese aveva dichiarato che l’Mgcs è un programma prioritario e che l’obiettivo del 2035 (o 2040) restava invariato.  “Avremo bisogno di un carro armato frontale, secondo il calendario, e di un aereo del futuro. Qualunque cosa accada, avremo bisogno di un aereo e di un carro armato”, aveva assicurato Sébatien Lecornu.

Il ministro francese aveva inoltre precisato che uno “status point” sarà inviato al Parlamento “nel 2025”.

SVEZIA E ITALIA OSSERVATORI DEL PROGRAMMA

Fin da subito, sia l’Italia sia la Polonia hanno ripetutamente chiesto di aderire al programma Mgcs, ma Parigi e Berlino hanno voluto mantenere il progetto esclusivamente bilaterale fino allo sviluppo di un prototipo.

Ma la cooperazione franco-tedesca si è incrinata e il progetto è rimasto bloccato nella fase di studio dell’architettura, regolarmente prorogata per diversi mesi. Nel frattempo, Svezia e Italia si aggiunti come osservatore nel programma Mgcs, prima Stoccolma nel 2021, poi Roma l’anno scorso.

COSA SIGNIFICA PER IL NOSTRO PAESE L’ADESIONE AL MGCS (CON LEONARDO)

Per il quotidiano francese, l’adesione ufficiale dell’Italia al programma Mgcs consentirebbe la sostituzione molto graduale entro il 2040 dei carri Ariete prodotti dal Cio (Consorzio Iveco-Oto Melara , 125 dei quali (su 200) dovranno essere rinnovati, e soprattutto i futuri carri Leopard 2A8 (prodotti da Kmw con partecipazione del 20-30% di Rheinmetall) a seconda dell’andamento del programma Mgcs.

A luglio il sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti ha confermato l’inserimento del programma di acquisizione dei nuovi carri Leopard 2 tra quelli di previsto avvio nel Dpp 2023-2025 e allo stesso tempo il proseguimento dell’“ammodernamento dei carri Ariete”. C’è poi la terza linea d’azione della Difesa italiana che riguarda “una cooperazione più profonda con la controparte tedesca potrà facilitare l’inserimento nel progetto franco-tedesco Main Ground Combat System – Mgcs, il quale si prevede non entrerà in linea prima del 2040” aveva sottolineato in audizione parlamentare Rauti.

Inoltre, l’Italia entrerebbe in un importante programma di armamenti in Europa diventando un partner a pieno titolo sull’immagine del programma Tempest, rivale del Fcas per il caccia di sesta generazione, sottolinea ancora La Tribune.

LE CONSEGUENZE

Infine, “per la Francia, l’ingresso dell’Italia nel Mgcs consentirebbe di riequilibrare i rapporti di forza all’interno di un programma bloccato dall’attivismo di Rheinmetall, che mira a ridurre la partecipazione di KNDS, compresa quella della Francia”, afferma La Tribune.

Finora i produttori non hanno trovato un accordo sulla distribuzione dei compiti, soprattutto per quanto riguarda l’armamento del futuro carro armato.

Nonostante l’incontro già citato dello scorso luglio tra i ministri della Difesa di Parigi e Berlino per rinvigorire il programma, le questioni industriali del progetto Mgcs hanno la precedenza sulle necessità militari (entrata in servizio dei primi sistemi a partire dal 2035), sottolinea il quotidiano francese.

IN ATTESA DEI PROSSIMI STEP

Dunque, per La Tribune, ormai la questione “è diventata molto chiaramente una partita Francia/Italia contro la Germania”.

“Vogliamo farlo. E non lo facciamo solo per motivi industriali. Dobbiamo definire un futuro per questo segmento di equipaggiamento militare”, aveva dichiarato il ministro francese Lecornu durante la conferenza stampa congiunta con l’omologo Pistorios lo scorso luglio. I due hanno concordato un nuovo incontro a fine settembre su questo progetto che dovrebbe riuscire, secondo il ministro, tra il 2035 e il 2040. Pistorius ha anticipato che entrambe le parti intendono incontrarsi nuovamente alla fine di settembre in Francia e fare tutto il possibile affinché per allora gli ispettori dei rispettivi eserciti abbiano preparato un documento di base su cui discutere i prossimi passi.

IL FUTURO DI OTO MELARA

Quel che non ha ricordato La Tribune, è che la partecipazione di Leonardo al programma Mgcs con Oto Melara si lega a doppio filo al futuro della controllata armamenti terrestri del gruppo messa in vendita insieme a Wass da Leonardo nel 2021, cessione rimasta in stand-by.

A fine 2021 il colosso franco-tedesco Knds aveva fatto un’offerta per le due controllate di Leonardo. Ma anche Rheinmetall ha puntato Oto Melara e Wass, propenendo di acquisire da Leonardo il 49% di Oto Melara e Wass, con opzione per un ulteriore 2%.

Nel frattempo, Leonardo ha cambiato timoniere e il neo ad Roberto Cingolani sta predisponendo il nuovo piano industriale che, secondo il Secolo XIX, potrebbe prevedere una razionalizzazione del portafoglio prodotti dell’elettronica, la più grande delle divisioni di Leonardo, con attività distribuite sia a Genova sia alla Spezia. Per il quotidiano ligure, a Piazza Monte Grappa è allo studio “l’opportunità di dividere, rendendoli autonomi, i sistemi di difesa navale dai sistemi di difesa terrestre”: in questo caso, spiegano fonti, la questione è ancora “oggetto di analisi e coinvolge Oto Melara, Wass e Orizzonte Sistemi Navali”.

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