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Fcas Dassault

Difesa, il Belgio a sorpresa sale a bordo del Fcas con Germania, Francia e Spagna

Il Belgio sarà ammesso come "osservatore" nel programma Future Combat Air System (Fcas) di Germania, Francia e Spagna. Annuncio a sorpresa a Parigi visto che la francese Dassault si era pubblicamente espresso contro l'ingresso nel programma di paesi europei che hanno già optato per il caccia americano F-35

 

Belgio pronto a salire a bordo del progetto di jet da combattimento di sesta generazione del Future Combat Air System (FCAS), con Francia, Germania e Spagna.

Il paese ha proposto di partecipare come osservatore al Fcas, ha detto lunedì un portavoce del ministero della Difesa belga. E sempre ieri il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che il Belgio sarà ammesso come osservatore all’interno del progetto, in occasione della conferenza ministeriale sulla difesa antiaerea dell’Europa organizzata da Parigi.

Lanciato nel 2017, il programma franco-tedesco-spagnolo per il caccia di sesta generazione è progettato per sostituire il Rafale francese e gli Eurofighter tedeschi e spagnoli a partire dal 2040.

Guidato da Parigi, Berlino e Madrid, il progetto coinvolge le società di difesa nazionali Dassault Aviation, Airbus e Indra. Il progetto Fcas un lungo stallo a causa di disaccordi tra Dassault Aviation e Airbus sulla suddivisione dei lavori. Frizioni superate  solo lo scorso dicembre dopo un’intensa pressione politica, ricorda Les Echos.

Lo status di osservatore durerebbe da sei mesi a un anno e consentirebbe al Belgio di scambiare informazioni con gli altri partner e valutare come diversi produttori potrebbero integrarsi e aggiungere valore al progetto. “Resta da vedere, in caso il programma dovesse estendersi ad altri paesi, se ulteriori ritardi deriverebbero da nuovi round di negoziati” commenta Defense News.

“Il governo belga ha lasciato intendere di essere aperto ad aderire a un programma europeo multinazionale di caccia di sesta generazione, nonostante il suo precedente impegno nel programma F-35 guidato dagli Stati Uniti” puntualizza la testata americana.

Tutti i dettagli.

LE ISTANZE DEL BELGIO PER IL PROGRAMMA FCAS

“Confermo che il consiglio dei ministri ha accettato di proporre il nostro paese come osservatore nella ricerca e sviluppo del programma franco-tedesco-spagnolo Fcas”, ha dichiarato in una nota Ludivine Dedonder, ministro della difesa belga.

E proprio ieri il presidente francese Macron ha annunciato che Belgio si unirà come osservatore al Sistema di combattimento aereo del futuro (Scaf), progetto che prevede lo sviluppo di un caccia multiruolo di sesta generazione.

L’ANNUNCIO DI MACRON

“È un’evoluzione importante”, ha evidenziato Macron. “Questo ampliamento permetterà di ancorare ancora di più in Europa questo progetto nel cuore della difesa antiaerea di domani”, ha affermato Macron.

LA POSIZIONE DELLA FRANCESE DASSAULT

Sorprende l’annuncio da Parigi dal momento che proprio in Francia si erano già sollevate polemiche riguardo una probabile partecipazione belga al programma Fcas.

Il ceo di Dassault Aviation, Éric Trappier, aveva fatto sapere di essere contrario all’espansione del Fcas per includere altri paesi coinvolti nel programma F-35, anche se europei. Tuttavia, non ha escluso la possibilità che i governi si uniscano come nazioni osservatrici.

“Ho sentito dell'[interesse per il Fcas] dei belgi. Va tutto molto bene”, ha detto Trappier durante un’audizione davanti al Senato francese sulla Legge di programmazione militare 2024-2030, come riporta Brussels Time. “Non vedo davvero il motivo per inserire più paesi F-35 nel programma. Perché dovrei fare spazio nella mia fabbrica, nel mio ufficio di progettazione, per le persone che hanno scelto l’F-35?” ha aggiunto il numero uno della francese Dassault.

OPPOSTA ALLA FRANCESE SAFRAN

Olivier Andriès, ceo di Safran, che si occuperà insieme alla tedesca Mtu Aero Engines del motore del Fcas, aveva espresso il parere opposto di Dassault. “Fondamentalmente, è del tutto logico che il Belgio voglia aderire a uno dei principali programmi aerei da combattimento europei del futuro. E ovviamente, il mio desiderio è che il Belgio si unisca allo Scaf piuttosto che al Tempest [il programma per il caccia di sesta generazione di Regno Unito, Italia e Giappone]”, aveva dichiarato al quotidiano belga L’Echo.

CHE C’ENTRA LA PARTECIPAZIONE BELGA AL PROGRAMMA F-35?

Nel 2018 il Belgio ha ordinato infatti 34 velivoli F-35A per sostituire la sua flotta di F-16 Fighting Falcons. La consegna dei primi due velivoli è prevista per quest’anno; due ulteriori aeromobili programmati per il 2023 sono stati ritardati a causa della pandemia. Il paese dovrebbe ricevere l’ordine completo entro il 2030.

Come rileva Defense News, Alain De Neve, ricercatore presso il think tank del Royal Higher Institute for Defense con sede in Belgio, concorda sul fatto che è altamente improbabile che la partecipazione di un paese europeo a un programma di caccia a guida americana possa giustificare la sua esclusione definitiva da qualsiasi progetto di difesa europeo come Fcas. Ha osservato che sia la Germania che la Spagna – due membri del programma Fcas con quote uguali – hanno già optato per l’F-35 o lo hanno fortemente considerato come un sostituto del caccia. Tuttavia, questo non ha generato simili proteste da parte di Dassault.

Al momento non si conoscono dettagli su cosa comporterebbe uno status di osservatore per i paesi partner. Ma c’è motivazione per entrare in Fcas, secondo De Neve. “Lo scopo principale della partecipazione di un paese a un programma di ricerca come Fcas è offrire alla propria industria nazionale l’opportunità di contribuire allo sviluppo del sistema previsto, principalmente fornendo soluzioni tecnologiche di nicchia, come nel caso del Belgio”, ha spiegato l’esperto del Royal Higher Institute for Defense.

Tuttavia, lo stato di osservatore di uno Stato può precludergli l’accesso a informazioni ritenute sensibili, come i dati proprietari, che potrebbero ostacolare tali obiettivi, ha aggiunto Defense News.

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