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Rheinmetall Leonardo

Tutti i piani della tedesca Rheinmetall con Leonardo su Oto Melara e Wass

Che cosa ha detto Armin Papperger, amministratore delegato del colosso della difesa tedesco Rheinmetall, in relazione alla vendita delle controllate di Leonardo

 

Rheinmetall punta Oto Melara e Wass, le due controllate armamenti terrestri e navali messe in vendita da Leonardo.

“Possiamo collaborare con Oto Melara e, nei siluri, con Wass. Possiamo investire per avere tutta la compagnia o anche per una quota di minoranza”. A dirlo è l’ad del colosso tedesco della difesa, Armin Papperger, che al Sole 24 Ore spiega di aver incontrato l’ad di Leonardo, Alessandro Profumo, “varie volte, anche quest’anno. Abbiamo parlato del mercato italiano. Possiamo fare qualcosa insieme e farlo in fretta”.

Secondo il quotidiano confindustriale, la proposta di Rheinmetall è di acquisire da Leonardo il 49% di Oto Melara e Wass, con opzione per un ulteriore 2%.

Pochi giorni fa l’agenzia Reuters aveva segnalato — riprendendo tre fonti vicine alla questione — che il piano di Leonardo di trovare un acquirente per le divisioni Oto Melara e Wass era stato messo in standby nel contesto della crisi causata dall’invasione russa dell’Ucraina. “La questione è sospesa a causa della guerra”, aveva rivelato una delle fonti a Reuters.

Ma proprio l’invasione russa dell’Ucraina potrebbe accelerare i piani per il consolidamento della difesa europea.

Tutti i dettagli.

LA CESSIONE DI OTO MELARA E WASS

L’anno scorso il gruppo della difesa e aerospazio italiano ha messo in vendita le due controllate armamenti terrestri e navali (oggi business unit Sistemi di Difesa).

Oto Melara e Wass, che producono rispettivamente cannoni navali e siluri, impiegano più di 1.500 lavoratori in quattro stabilimenti italiani (La Spezia, Brescia, Livorno e Pozzuoli). Dal 2016 fanno parte entrambe della divisione Sistemi di difesa di Leonardo. Il giro d’affari della divisione è di circa 550 milioni di euro.

Dopo aver perfezionato l’acquisizione del 25,1% di Hensoldt, società  tedesca di elettronica della difesa, il gruppo guidato da Alessandro Profumo sta cercando di vendere le ex Oto Melara e Wass. Sia il consorzio franco-tedesco Knds sia l’italiana Fincantieri hanno espresso interesse per le due divisioni. Sullo sfondo, anche l’interesse di un altro player tedesco: Rheinmetall Italia.

Proprio l’offerta di Fincantieri per Oto Melara e Wass include infatti in maniera informale Rheinmetall. In caso di aggiudicazione dell’ex Oto Melara, il gruppo cantieristico guidato da Giuseppe Bono avrà bisogno di un partner terrestre e quello non può che essere Rheinmetall visto l’operazione congiunta sulla divisione per la cantieristica navale di Thyssenkrupp (Tkms), attiva nella costruzione dei sottomarini. Riguardo al dossier Tkms, secondo il quotidiano Handelsblatt è sfumata la trattativa a tre tra Tkms, Fincantieri e il conglomerato tedesco per la difesa Rheinmetall. Ma la partita non dovrebbe essere chiusa secondo Papperger. “Negli ultimi due mesi non credo ci siano stati sviluppi” ha segnalato l’ad di Rheinmetall al Sole 24 Ore.

LE PROPOSTE DI RHEINMETALL A LEONARDO

Tornando ai piani di Rheinmetall in Italia, Papperger ha sottolineato che “sarebbe buona cosa se Rheinmetall potesse aumentare gli investimenti in Italia. Puoi investire solo se hai un partner. Potremmo trovare una cooperazione con Oto Melara. Sono felice di comprare anche una minoranza”.

Inoltre, il manager tedesco rilancia “l’Italia potrebbe giocare un ruolo in Europa. Deve rinnovare i carri leggeri dell’Esercito, con l’Ifv, la nostra famiglia Lynx sarebbe adatta. La proprietà intellettuale resterebbe in Italia. Non sto lavorando per entrare in un programma che dopo 5 anni è finito, ma per stabilire una relazione di lungo periodo”.

Il gruppo tedesco aveva già manifestato in via informale al governo il proprio interesse su Oto Melara per una collaborazione industriale, con l’obiettivo di partecipare ai programmi dei nuovi carri armati (il nuovo carro leggero per l’Esercito Aifv e Mgcs).

Ma Leonardo potrebbe preferire come partner di Oto Melara Knds a Rheinmetall temendo la concorrenza sull’elettronica, business in cui il gruppo di Piazza Monte Grappa punta alla leadership.

PROBLEMA CONCORRENZA NELL’ELETTRONICA PER L’EX FINMECCANICA

“Knds è potenzialmente un partner interessante perché ha un ruolo nel programma Main battle tank e non compete con Leonardo sull’elettronica”, aveva detto Profumo in audizione parlamentare sulla vendita di Oto Melara e Wass lo scorso dicembre.

“Produciamo sensori, ma non sono esattamente gli stessi che fa Leonardo. Possiamo essere flessibili. Potrei integrare le tecnologie di Leonardo dove mancano. L’aggregatore della strategia sarebbe Rheinmetall Italia” ha replicato l’ad di Rheinmetall.

LA PARTECIPAZIONE AL MGCS

Dopodiché, alla domanda se l’industria italiana potrebbe partecipare al futuro carro armato pesante europeo, l’Mbt o Mgcs, “il programma – ha risposto Armin Papperger – è previsto dal 2035. L’Italia potrebbe giocare un ruolo essenziale, non solo tra 15 anni, anche nella fase di studio che è in corso. La nostra proposta per il Lynx prevede il trasferimento di tecnologia in Italia”.

NECESSARIO L’ACCORDO DEL GOVERNO DRAGHI

Infine, l’incognita politica.

La scorsa settimana Reuters ha ricordato che il governo italiano, che controlla sia Leonardo (attraverso il Mef al 30%) sia Fincantieri, vuole avere voce in capitolo nell’accordo per il futuro di Oto Melara e Wass. L’esecutivo ha avviato infatti un tavolo interminesteriale tra Mef, Mise e Difesa per seguire da vicino il processo di vendita. Lo aveva annunciato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini (Pd) in Aula a fine novembre 2021.

In particolare, Roma vuole avere un ruolo in un consorzio a livello europeo per l’equipaggiamento militare terrestre, in cui potrebbero essere ripiegati alcuni degli asset di Oto Melara e Wass. “Sono aperto a creare una partnership in Italia” ha rimarcato il manager tedesco. “Naturalmente c’è bisogno dell’accordo del governo, al quale abbiamo spiegato la nostra posizione. Le nostre relazioni sono di lungo termine”.

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