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Iveco Defence Vehicles

Exor supplica la politica: date commesse della Difesa a Iveco Group

Che cosa è emerso dall'audizione in Commissione Difesa della Camera dell’amministratore delegato della Iveco Defence Vehicles, Claudio Catalano

 

“Se abbiamo una cosa da chiedere al Paese è di continuare a contare su di noi”.

È questo l’appello lanciato dall’amministratore delegato della Iveco Defence Vehicles, Claudio Catalano, ieri in audizione in commissione Difesa alla Camera, sulle tematiche relative alla produzione di beni e servizi di interesse per la dotazione di mezzi del settore della difesa.

Iveco Defence Vehicles rappresenta una delle cinque BU di Iveco Group, controllato da Exor (la holding della famiglia Agnelli) scorporata l’anno scorso da Cnh. Ivd con sede principale a Bolzano opera nel settore terrestre della difesa e impiega circa 1800 persone.

“Le esigenze del nostro Esercito oggi sono molteplici ma sono convinto che il sistema industriale italiano, fatto dalle aziende riunite all’interno dell’Aiad ma anche da migliaia di nostri fornitori, opportunamente coeso e coordinato sia perfettamente all’altezza di giocarsi la partita”, ha spiegato Catalano.

Dunque ai parlamentari della commissione Difesa, il numero uno di Iveco Defence Vehicles ha sottolineato la necessità di “mantenere un ruolo di assoluta centralità nel mercato nazionale”. “Non pensare che quello che non abbiamo fatto prima non sappiamo farlo bene perché quando abbiamo fatto il Lince non avevamo mai fatto un Lince prima, quando abbiamo fatto il veicolo anfibio degli Stati Uniti non l’avevamo mai fatto prima”, ha aggiunto Catalano.

Il riferimento, nemmeno implicito, è al nostro Esercito che in questo momento si trova a varare i piani di investimento per rinnovare la flotta vetusta di carri armati.

Tutti i dettagli.

I CONTRATTI ESTERI

Iveco Defence Vehicles ha la sede principale a Bolzano e sedi a Vittorio Veneto, a Piacenza, a Sete Lagoas in Brasile dove produce il Guarini, veicoli anfibi protetti 6×6 per l’esercito brasiliano e una unità di trasformazione e customizzazione dei veicoli a Ulm in Germania. Di recente ha aperto una sede negli Stati Uniti per supportare il cliente americano. Infatti IVd insieme a BAE Systems si è aggiudicata la fornitura del nuovo veicolo anfibio per il corpo dei marines, che si chiama ACV (Amphibious Combat Vehicle).

LA COLLABORAZIONE CON LEONARDO

In Italia, tramite il Consorzio Iveco Oto Melara (Cio), capofila dell’industria nazionale negli armamenti terrestri, costituito al 50% con Leonardo, fornisce le piattaforme VBM Freccia e Centauro e, come Iveco Defence Vehicles forniamo il Veicolo Tattico Leggero Multiruolo, il VTLM Lince, il Veicolo Tattico Medio Multiruolo, il VTMM Orso e i camion militari tattici della gamma Astra.

Sempre insieme a Leonardo, sono state sviluppate le piattaforme cingolate Ariete e Dardo per le quali Ivd ha sviluppato tutta la componente legata alla mobilità.

L’IMPORTANZA DI UNA CATENA FORNITURA ITALIANA

In particolare, Catalano ha evidenziato che “la catena di fornitura è basata per l’80% in Italia, dunque alle 1800 persone va aggiunto un indotto significativo composto da una filiera di 150 fornitori qualificati. È strategico nel nostro settore far crescere una catena di fornitura italiana per avere un riferimento unico per le nostre istituzioni per l’autorizzazione all’export. Nel recente passato si sono moltiplicati i casi in cui siamo stati costretti a sospendere o rallentare contratti in corso a fronte della mancata autorizzazione dal paese di fornitura della merce. Questo è un tema che non può essere ignorato quando parliamo di autonomia strategica e sovranità nazionale”.

IL GIGANTISMO NON AIUTA

Allo stesso tempo, l’ad di Iveco Defence Vehicles ha evidenziato che “nel settore terrestre della difesa, soprattutto in Europa, il gigantismo, spesso indispensabile in altri settori, non necessariamente aiuta”.

“Il terrestre — ha proseguito Catalano — è un settore decisamente competitivo con margini più ridotti rispetto ad altri, con elevato livello di customizzazione richiesto dai clienti. Possedere tecnologie abilitanti e un’elevata verticalizzazione, organizzazione aziendale solida ma flessibile consente maggiore competitività e velocità rispetto ai concorrenti. Questa è la chiave dei nostri recenti successi all’estero. In quei mercati, quello americano per tutti, per dimensione e complessità non avremo mai potuto affrontare da soli, siamo andati in partnership con aziende di riferimento che hanno lealmente riconosciuto i nostri asset tecnici e tecnologici che ci hanno consentito di crescere e noi abbiamo permesso loro di arrivare dove da soli non sarebbero riusciti”.

MANTENERE UN RUOLO DI ASSOLUTA CENTRALITÀ NEL MERCATO NAZIONALE

Ma per crescere all’estero resta fondamentale  preservare la nostra industria.

Ecco perché Catalano ha invocato l’importanza di “mantenere un ruolo di assoluta centralità nel mercato nazionale”.

“Tutte le società con cui ci confrontiamo nello scenario internazionale possiedono una posizione di rilievo nei mercati domestici. Questo rimane il nostro obiettivo fondamentale e auspichiamo che il nostro paese continui a puntare in tutti i domini della difesa, non ultimo quello terrestre, allo sviluppo tecnologico e industriale della nostra industria. Non avvenisse questo, saremmo condannati a destino certo, è solo questione di tempo” ha rimarcato il numero uno di Ivd.

FOCUS CINGOLATI

Dopodiché, “guardando al futuro, dobbiamo lavorare molto al settore dei veicoli cingolati, è un settore che il nostro paese ha in parte abbandonato da parecchi anni anche per la mancanza di fondi dedicati e in cui c’è il bisogno di investire, lo vogliamo fare insieme a Leonardo. Ne abbiamo la capacità e la volontà, lo riteniamo strategico per la nostra crescita, sopravvivenza negli anni a venire”, ha spiegato ancora Catalano.

“Ci siamo presi un impegno con il programma di ammodernamento dell’Ariete — ha aggiunto l’ad di IVd — e lo porteremo a termini nei tempi e nei modi dettati dalle esigenze delle nostre forze armate per le quali vogliamo continuare a essere un riferimento anche per i programmi che nasceranno in questo ambito”.

L’ESERCITO ITALIANO GUARDI AL SISTEMA INDUSTRIALE ITALIANO

Infine, Catalano ha ricordato che “una visione strategica, coraggiosa e di medio periodo, la  programmazione pluriennale degli investimenti, evitando bruschi cambi di direzione nelle risorse assegnate o nella priorità dei programmi, riteniamo possano fare dell’Italia un paese trainante in Europa”.

E proprio “alla luce della prossima stagione di investimenti penso sia necessario fare una profonda riflessione sull’importanza della sovranità tecnologica che è intimamente legata al concetto di design authority dei nostri prodotti” ha sottolineato il numero uno di Iveco Defence Vehicles. “Non possedere la design authority delle nostre piattaforme non consentirà al paese, quindi all’industria nazionale, di presidiare le attività di ammodernamento che saranno fondamentali per integrare quei contenuti che l’innovazione tecnologica in corso ci porterà nel giro dei prossimi 5-10 anni, non ci consentirà di cogliere l’opportunità dell’export, se non come paese fornitore di altri, limitando quindi l’autonomia della nostra politica estera” ha precisato Catalano aggiungendo che “non ci consentirà di occuparci del supporto logistico delle flotte in esercizio, rimuovendo quell’elemento fondamentale che ha sempre consentito la stabilità dell’industria della difesa durante i cicli avversi”.

SÌ ALLE COOPERAZIONI INTERNAZIONALI BILANCIATE

Infine, anche Iveco Defence Vehicles guarda con favore alle cooperazioni multinazionali, purché valorizzino l’industria italiana.

“Siamo favorevoli a dar vita a cooperazioni internazionali equilibrate e bilanciate, con impegni reciproci e chiari fin dall’inizio e non basate su vaghe aspettative future che offrono alla nostra industria l’opportunità di crescere consentendo il ritorno degli investimenti nella difesa” ha concluso l’amministratore delegato della Iveco Defence Vehicles, Claudio Catalano.

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