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Zuckerberg Apple Vision Pro

Mark Zuckerberg flirta con Tim Cook per il bene del Metaverso?

Il testimonial che non ti aspetti: Zuckerberg di Meta è apparso sul suo profilo Instagram da 13 milioni di follower per testare l'Apple Vision Pro. Il finale è scontato ("meglio il mio Quest 3"), ma intanto la pubblicità al rivale è fatta. Alleanza in vista con Cupertino per resuscitare il metaverso (che non si fila proprio nessuno)?

Tra le tante recensioni dell’Apple Vision Pro, il visore che Cupertino ha deciso di produrre in un momento storico di particolare crisi per il comparto – che ha spinto per esempio Google ad abbandonarlo – spicca, e non poteva essere altrimenti, quella di Mark Zuckerberg. Sì, proprio “l’uomo-Facebook”, colui insomma che nel Metaverso (e nei visori che ne costituiscono la porta d’accesso) ha creduto così tanto da chiamare il proprio gruppo Meta.

ZUCKERBERG RECENSISCE L’APPLE VISION PRO

Il finale è scontato: “Quest 3 è migliore su tutto”. E Quest 3 è naturalmente il visore prodotto da Meta. Non colpevolizzatevi se non ne avevate mai sentito parlare: stando all’analista Ming-Chi Kuo il debutto, avvenuto sul far dell’autunno scorso, sarebbe stato così disastroso da aver spinto il Gruppo, seppur a malincuore, a tagliare i rifornimenti dell’80%. Negli anni dell'”efficientamento” (così lo ha definito il Ceo) di Menlo Park, in cui Mark ha dato il benservito a 10mila dipendenti (altrettanti erano stati lasciati a casa a fine 2022) del resto Meta non può essere zavorrata da un dispositivo che non vende.

TUTTI I SOLDI BRUCIATI DA META NEL METAVERSO

E dire che per attrarre utenza Meta sta spendendo tantissimo in pubblicità e in più di una occasione la abbiamo vista strizzare l’occhio ai politici, persino quelli di casa nostra (figurarsi altrove) nel tentativo di convincerli che quello è il mondo del futuro. Finora però l’indifferenza è stata tale che Horizon Worlds (precedentemente chiamato Facebook Horizon), ovvero il metaverso di Meta, è spopolato. Al netto di tutti gli investimenti compiuti per animarlo, per alcuni analisti avrebbe prodotto meno di 500 dollari di ricavo. Una cifra così irrisoria che stentiamo a credere possa essere vera.

Non sembrano essere serviti gli appelli, i podcast, le campagne pubblicitarie più o meno sibilline in cui Meta ha investito come mai prima d’ora. Il metaverso non se lo fila nessuno. Il Gruppo aveva convinto persino Ubisoft, tra le maggiori software house europee in campo videoludico, a sviluppare in esclusiva uno spin off della sua saga più apprezzata, Assassin’s Creed, e la stessa software house francese a pochi mesi dal lancio è stata costretta a dirsi “delusa” dell’accoglienza ricevuta dal gioco, assicurando gli investitori che non aumenterà gli investimenti in VR.

MAL COMUNE MEZZO GAUDIO?

Intendiamoci, Meta è in buona compagnia. La crisi del metaverso ha travolto pure Decentraland, altro software che secondo gli annunci si sarebbe dovuto imporre tra le principali piazze del web 3.0, mentre oggigiorno conta una trentina di utenti attivi. E dire che tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 c’era stato chi si era scapicollato per acquisire terreni virtuali a peso d’oro proprio in quei lidi digitali. Terreni che hanno velocemente perso ogni valore, dato il disinteresse collettivo.

MARK ZUCKERBERG E L’APPLE VISION PRO

E arriviamo quindi all’inusuale test che Mark Zuckerberg ha voluto fare dal proprio profilo Instagram. Apparentemente una “cafonata”: mai, infatti, s’era visto il Ceo di una azienda provare e demolire il prodotto di una realtà concorrente. E infatti Zuckerberg non spara a zero sull’Apple Vision Pro. Anzi, ne riconosce le indubbie qualità tecnologiche.

Il risultato è comunque a favore del Meta Quest 3, che pesa di meno, non ha cavi e consente una maggior portabilità e libertà di movimento per chi lo indossa. Tuttavia, Zuckerberg ammette anche che il tracking oculare del dispositivo di Cupertino è una tecnologia su cui i prossimi visori Meta torneranno a insistere e, soprattutto, si lascia scappare che il Vision Pro possa essere considerato un migliore dispositivo per l’intrattenimento.

Considerato che Zuckerberg non è né un 13enne né uno sprovveduto, e che il copione che recita sarà stato rivisto dal suo staff, chiaro l’intento di voler dare il benvenuto ad Apple nel mondo dei visori e, dunque, del metaverso in un periodo in cui tutte le principali aziende che vi avevano investito milioni di dollari si sono già date alla macchia.

QUALCUNO HA VISTO UN VISORE?

Secondo i dati forniti da Circana a CNBC, dall’inizio del 2023 al 25 novembre scorso il settore dei visori ha generato appena 664 milioni di dollari, contro gli 1,1 miliardi del 2022, ovvero un calo del 2% rispetto all’anno precedente. Nulla se si considera che l’industria videoludica da sola muove annualmente oltre 200 miliardi. E nel computo vengono considerati anche i dispositivi di realtà aumentata, come gli occhiali realizzati da Meta e Ray-Ban.

QUANTO VENDONO QUEST 3 E APPLE VISION PRO?

Le vendite di Quest 3, presentato a fine settembre, almeno per ciò che riguarda la forbice che intercorre tra ottobre e novembre, sembravano presentare un miglioramento del 42% rispetto alla versione commercializzata nel 2022, passando da 191 a 271 milioni di dollari. Il rivale, quell’Apple Vision Pro appena recensito (e dunque reclamizzato) da Zuckerberg avrebbe piazzato 200mila copie in due settimane. Una partenza più che discreta, ma questo genere di gare, si sa, si vince sulla lunga distanza.

Se l’Apple Vision Pro, che al momento ha registrato una notevole freddezza nelle terze parti, che hanno preferito non investire per sviluppare versioni ad hoc, dovesse allargare la base d’utenza disposta a tuffarsi nel metaverso, ci guadagnerebbe anche Zuckerberg. Da qui, con ogni probabilità, la decisione di spendersi in prima persona per reclamizzarlo, in modo un po’ grottesco. E chissà che Apple e Meta non stiano già sondando il terreno per accordi ben più stringenti. Una santa alleanza per salvare il metaverso.

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