skip to Main Content

Germania Fcas

Difesa, Berlino mollerà Parigi sul Fcas per il Gcap?

Virata di Berlino in vista sul sistema di combattimento aereo del futuro? Secondo il Times, la Germania sta valutando la possibilità di abbandonare il programma Fcas, progetto congiunto con la Francia, per unirsi al programma rivale Gcap guidato dal Regno Unito con Italia e Giappone

La Germania pronta a iettarsi dal programma del caccia di sesta generazione Fcas per salire a bordo del rivale Gcap?

È quanto rivela il Times citando fonti vicine al cancelliere federale tedesco Olaf Scholz.

Secondo il quotidiano britannico, Berlino sta valutando la possibilità di abbandonare il progetto Future Combat Air System (Fcas) ovvero sistema di combattimento aereo del futuro avviato nel 2017 dal neo eletto presidente francese Emmanuel Macron insieme all’allora cancelliere tedesco Angela Merkel che avevano concordato un elenco di progetti congiunti sugli armamenti dal costo di oltre 100 miliardi di euro tra cui figura anche il Sistema principale di combattimento terrestre (Main Ground Combat System – Mgcs).

Entrambi i governi avevano concordato di condividere i costi di sviluppo del carro armato e che la Germania assumesse la guida del progetto. La Francia, a sua volta, ha assunto la leadership del programma Fcas, progettato per sostituire il Rafale francese e gli Eurofighter tedeschi e spagnoli a partire dal 2040.

Se il futuro del Mgcs sembrava sempre più incerto, a causa di rivalità industriali e interessi politici divergenti, procedeva più spedito il Fcas. E invece, ora la Germania sarebbe vicina al ritiro dal programma a favore di una partecipazione al Global Combat Air Program (Gcap), il programma di Regno Unito, Italia e Giappone per lo sviluppo di un aereo da combattimento di sesta generazione entro il 2035.

Come apertura a un potenziale accordo con Londra per il Gcap, si ritiene che il cancelliere tedesco Olaf Scholz sia anche in trattative per revocare il veto di Berlino sulla consegna di jet Eurofighter Typhoon all’Arabia Saudita, che il Regno Unito considera un’importante priorità strategica.

Che ne sarà dell’asse franco-tedesco in materia difesa e non solo?

Tutti i dettagli.

I DUBBI DELLA GERMANIA SUL FCAS

Secondo le fonti del Times, c’è una crescente apprensione nella leadership tedesca che il progetto Fcas possa diventare un “elefante bianco” e restare indietro rispetto ai programmi di caccia di sesta generazione concorrenti, come il Next-Generation Air Dominance (NGAD) statunitense.

Inoltre, Scholz è preoccupato per il presunto trattamento preferenziale riservato alle aziende aerospaziali francesi durante le prime fasi del progetto Fcas.

A CHE PUNTO È IL PROGETTO FRANCO-TEDESCO PER IL SISTEMA DI COMBATTIMENTO AEREO DEL FUTURO

Guidato da Parigi, Berlino e Madrid, il progetto coinvolge le società di difesa nazionali Dassault Aviation, Airbus e Indra. Sul progetto Fcas ha pesato un lungo stallo a causa di disaccordi tra Dassault Aviation e Airbus sulla suddivisione dei lavori. Frizioni superate solo lo scorso dicembre dopo un’intensa pressione politica.

Il 16 dicembre 2022, a nome dei governi di Francia, Germania e Spagna, la Direzione generale francese per gli armamenti (DGA) ha assegnato a Dassault Aviation, Airbus, Indra, Eumet e ai loro partner industriali il contratto per il dimostratore Phase 1B del Future Combat Air System ( FCA). Questo contratto storico, del valore di 3,2 miliardi di euro, coprirà i lavori sul dimostratore Fcas e sui suoi componenti per circa tre anni e mezzo.  Per questa fase successiva, denominata “1b”, in precedenza erano stati stanziati circa 3,8 miliardi di euro e la scadenza era fissata per la fine del 2021. Ma i colloqui si sono bloccati a causa di alcuni disaccordi sulla condivisione della proprietà intellettuale tra le società, su come sarebbe stato suddiviso il lavoro e sulle specifiche del jet.

A complicare ulteriormente le cose, ci avevano pensato le tensioni tra Francia e Germania, esplose allo scoperto nel mese di ottobre 2022 quando Parigi e Berlino hanno rinviato una riunione congiunta dei due governi. Tuttavia, dopo quasi un anno di discussioni, le industrie capofila del progetto, Dassault e Airbus, hanno raggiunto un accordo sui costi del progetto di un aereo militare europeo.

LE INDUSTRIE COINVOLTE

Come ricordato dal quotidiano francese La Tribune, il programma riunisce molti produttori chiave nei tre paesi: Dassault Aviation, Airbus, la spagnola Indra (leader nel pilastro dei sensori), EUMET, la nuova joint venture tra Safran e la tedesca MTU, il produttore di motori spagnolo ITP, il consorzio missilistico Mbda, il consorzio spagnolo SATNUS (Sener Aeroespacial, GMV e Tecnobit), Thales e il consorzio tedesco FCMS (Hensoldt, Diehl Defence, Rhode & Schwarz, ESG).

SCRICCHIOLA L’ASSE FRANCO-TEDESCO

Finora i risultati ottenuti nell’ambito dell’iniziativa franco-tedesca sugli armamenti del 2017 sono modesti, ricordava a fine settembre Dw. I piani per un aereo da pattugliamento marittimo congiunto sono stati annullati e la Germania sta invece acquistando aerei statunitensi. Berlino si è anche ritirata dal progetto congiunto degli elicotteri da combattimento Tiger. (Qui l’approfondimento di Startmag sul Perché la Germania affossa la flotta di elicotteri d’attacco Tiger a favore dei velivoli H145M).

L’ASSO NELLA MANICA DEL CANCELLIERE SCHOLZ

Ma ora Scholz sarebbe pronto a saltare giù anche dal programma per il caccia di sesta generazione avviato con Parigi e a cui partecipa anche la Spagna.

Non solo, secondo il quotidiano britannico, rinunciando al Fcas, Berlino vorrebbe assicurarsi la partecipazione al programma rivale a guida britannica.

Risale al dicembre 2022 la firma dell’accordo con cui Regno Unito, Italia e Giappone hanno stabilito di unificare i rispettivi progetti di sviluppo di velivoli da combattimento di quinta generazione. L’accordo ha combinato di fatto il progetto Tempest — a guida britannica a cui partecipa il nostro paese per sostituire i caccia Typhoon — con il programma F-X giapponese in un’impresa chiamata Global Combat Air Program (Gcap), relativo allo sviluppo di un sistema di sistemi di nuova generazione e operazioni multi-dominio.

Per negoziare l’ingresso della Germania nel programma Gcap e unirsi a Regno Unito, Italia e Giappone, Scholz ha un potente asso nella manica: l’esportazione in sospeso di 48 jet Eurofighter Typhoon in Arabia Saudita, sottolinea il Times.

Nel luglio 2023, l’ordine negoziato dal Regno Unito è stato bloccato dalla Germania, a causa delle preoccupazioni per le azioni della coalizione guidata dall’Arabia Saudita nella guerra civile yemenita e per l’assassinio del giornalista saudita Jamal Khashoggi nel 2018.

In risposta, l’Arabia Saudita ha cercato offerte alternative dalla Francia, con la potenziale acquisizione di 54 caccia Rafale da Dassault Aviation.

LE POSSIBILI CONSEGUENZE DEL RITIRO DELLA GERMANIA DAL FCAS

Infine, un ingresso tedesco nel Gcap rappresenterebbe un colpo significativo per Londra e rifletterebbe una frattura in costante peggioramento tra Francia e Germania, ultimamente in disaccordo su varie questioni che esulano il campo militare.

Back To Top