Quartier generale britannico per il Global Combat Air Program (Gcap), il programma di Regno Unito, Italia e Giappone per lo sviluppo di un aereo da combattimento di sesta generazione entro il 2035.
È quanto riferisce Reuters, citando alcune fonti giapponesi vicine alla questione secondo cui Giappone, Italia e Gran Bretagna e intendono scegliere quest’ultima come quartier generale per il loro programma di caccia di prossima generazione.
In questo modo i tre paesi partner metterebbero Londra in prima linea in una partnership che potrebbe espandersi fino a includere altre nazioni, osserva l’agenzia stampa.
Sono giorni decisivi per l’avanzamento del programma: la scorsa settimana si è tenuto a Londra l’incontro trilaterale Italia, Regno Unito e Giappone. Incontro che ha visto partecipare, oltre al Ministro della Difesa italiana, Crosetto, il Ministro di Stato per il procurement della Difesa del Regno Unito, James Roger Cartlidge, e il Vice Ministro della Difesa del Giappone Kiyoshi Serizawa, incentrato sul Global Combat Air Programme (GCAP). È stato fatto il punto della situazione e sono stati decisi i nuovi passi da intraprendere per l’attuazione del progetto stesso, ha precisato una nota della Difesa.
Contestualmente, i leader dell’industria della difesa nel Regno Unito (Bae Systems), Giappone (Mitsubishi Heavy Industriese) e Italia (Leonardo) hanno definito i termini della collaborazione trilaterale per soddisfare i requisiti della fase concettuale del sistema di difesa aerea di nuova generazione nell’ambito del Gcap.
Tutti i dettagli.
LE DISCUSSIONI IN CORSO
Secondo le fonti di Reuters, Tokyo e Londra domineranno la progettazione e la produzione del progetto, con l’esperienza più profonda e recente di Londra nello sviluppo di caccia a reazione che probabilmente le conferirà un ruolo di primo piano nell’organizzazione del programma.
“Il quartier generale sarà nel Regno Unito, ma per motivi di equilibrio, potrebbe dirigerlo qualcuno dal Giappone”, ha aggiunto a Reuters una delle fonti.
“La discussione sul quartier generale è in corso e non siamo in grado di commentare l’ubicazione”, ha affermato in una e-mail l’agenzia giapponese per gli appalti della difesa. Un quadro di sviluppo per il caccia sarà stabilito nel prossimo anno fiscale, ha aggiunto. “Non è stata presa alcuna decisione definitiva sulla località e non commenteremo le speculazioni”, ha puntualizzato un portavoce del ministero della Difesa britannico.
IL PROGRAMMA GCAP
Risale al dicembre 2022 la firma dell’accordo con cui Regno Unito, Italia e Giappone hanno stabilito di unificare i rispettivi progetti di sviluppo di velivoli da combattimento di quinta generazione. L’accordo ha combinato di fatto il progetto Tempest — a guida britannica a cui partecipa il nostro paese per sostituire i caccia Typhoon — con il programma F-X giapponese in un’impresa chiamata Global Combat Air Program (Gcap), relativo allo sviluppo di un sistema di sistemi di nuova generazione e operazioni multi-dominio.
NESSUNA NOVITÀ SULLA RIPARTIZIONE DEI COSTI
Si prevede che il Gcap costerà decine di miliardi di dollari, ma le parti non hanno ancora deciso come sarà suddiviso il budget. Il ministero della Difesa britannico aveva stanziato 2 miliardi di sterline per il progetto, precedentemente noto come Tempest, prima che confluisse nel Gcap.
PRESTO UN ACCORDO PER L’ELETTRONICA DI BORDO
Nel frattempo, oltre alle intese tra la britannica Bae Systems, la giapponese Mitsubishi Heavy Industries e l’italiana Leonardo che hanno concordato i prossimi passi per realizzare la fase concettuale di un aereo da combattimento di prossima generazione, passi avanti ne hanno compiuti anche i partner dell’elettronica.
In occasione della fiera Dsei a Londra la scorsa settimana, i campioni dell’industria dell’elettronica per la difesa di Regno Unito, Italia e Giappone hanno annunciato che stanno lavorando per concordare un assetto congiunto per la realizzazione del progetto Gcap nel settore ISANKE & ICS (Integrated Sensing and Non-Kinetic Effects & Integrated Communications Systems).
In particolare le aziende – Leonardo UK per il Regno Unito, Mitsubishi Electric per il Giappone e Leonardo ed Elettronica per l’Italia – stanno valutando una serie di possibili modelli operativi e commerciali.
RIGUARDO LA RICHIESTA DELL’ARABIA SAUDITA
Infine, sempre Reuters rivela che il numero uno di Leonardo ha affermato lo scorso venerdì che l’Arabia Saudita non sarà un partner principale del progetto, dopo che il Financial Times il mese scorso aveva dichiarato che stava spingendo per aderirvi.
Secondo le tre fonti iniziali, il progetto Gcap potrebbe accogliere il Paese con un ruolo più limitato perché porterebbe denaro oltre a offrire un mercato redditizio. Anche uno dei suoi vicini in Medio Oriente, gli Emirati Arabi Uniti, ha mostrato interesse, hanno aggiunto.
“Conversazioni sulle possibilità dell’adesione di Riad, ma nessuna decisione presa”, ha dichiarato Richard Berthon, direttore di Future Combat Air presso il Ministero della Difesa britannico, in occasione della Dsei a Londra.