Dassault e Airbus rilanciano il Fcas/Scaf, il programma franco-tedesco-spagnolo per il caccia di sesta generazione per sostituire il Rafale francese e gli Eurofighter tedeschi e spagnoli.
Ne parla il quotidiano francese Les Echos, spiegando che secondo alcune fonti i due gruppi sarebbero vicini a trovare un accordo sulla ripartizione dei lavori. Il progetto è bloccato ormai da un anno, soprattutto a causa della condivisione di informazioni e della proprietà intellettuale.
Anche La Tribune scrive in settimana che “Dassault Aviation e Airbus dovrebbero presto poter annunciare il lancio della fase 1B (studi dettagliati in vista della definizione di un dimostratore).
Durante la sua prima visita ufficiale a Berlino a fine settembre, Sébastien Lecornu, ministro delle Forze armate, e la sua controparte tedesca, Christine Lambrecht, hanno riaffermato la volontà di Francia e Germania “di andare fino in fondo con il sistema di combattimento aereo del futuro (Fcas/Scaf)”.
Eppure nel frattempo è saltato il consiglio dei ministri congiunto franco-tedesco, che si sarebbe dovuto tenere il 26 ottobre a Fontainebleau, rimandato proprio a causa dei disaccordi su vari dei dossier sul tavolo delle discussioni. Negli ultimi mesi infatti Parigi e Berlino si sono scontrate su molteplici temi, dai sistemi di difesa aerea ai gasdotti, fino alle soluzioni su come affrontare la crisi energetica.
Ieri il presidente francese Emmanuel Macron ha ricevuto a a Parigi il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Definendo lo scambio “cordiale e costruttivo”, l’Eliseo ha affermato che Macron e Scholz hanno concordato di creare gruppi di lavoro per far avanzare le discussioni su difesa, energia e innovazione in vista di un vertice congiunto a gennaio.
Sarà dunque davvero vicino l’accordo relativo all’avvio della fase 1B per lo sviluppo del Fcas?
Tutti i dettagli.
AIRBUS E DASSAULT VERSO LA FIRMA DEL CONTRATTO FASE 1B
“Sì, Airbus avrebbe ottenuto delle garanzie sul futuro del progetto al di là della fase 1B”, ha spiegato un esperto del dossier citato in forma anonima da Les Echos. La fase 1B permetterà la messa a punto di una serie di dimostratori di tecnologie.
IL PROGETTO SCAF/FCAS
Lo Fcas/Scaf è uno dei cinque progetti riguardanti il settore degli armamenti decisi nel 2017 da Francia e Germania insieme all’Eurodrone, il carro armato del futuro (Main Ground Combat System-Mgcs), la creazione di un aereo di pattugliamento marittimo comune e l’ammodernamento degli elicotteri Tigre.
Lanciato da Francia e Germania nel 2017, al progetto di difesa congiunto Scaf ha aderito la Spagna nel 2019. Il suo principio è sviluppare una serie di sistemi d’arma interconnessi. Al centro di questo sistema di sistemi, un aereo da combattimento di nuova generazione interagirà con i droni e sarà in grado di mobilitare molteplici capacità aeree, navali, terrestri o spaziali, grazie all’Intelligenza Artificiale e a un cloud da combattimento.
Le stime del suo costo complessivo vanno da 100 miliardi di euro a un recente rapporto della Frankfurter Allgemeine Zeitung che lo colloca a 500 miliardi di euro.
LE INDUSTRIE COINVOLTE
In questa fase, i principali attori coinvolti sono Airbus, Dassault Aviation, FCMS, Indra, ITP, MBDA, MTU, Safran, Satnus e Thales.
GLI STALLI CHE HANNO PENALIZZATO IL PROGRAMMA FCAS
La parte dimostrativa del programma Fcas è prevista per il 2027, con l’intero “sistema di sistemi” da mettere in campo intorno al 2040. Airbus e la francese Dassault collaborano da tre anni al progetto Fcas. Ma le discussioni attualmente sembrano essersi bloccate, minacciando di posticipare il progetto agli anni ’50 del 2000, ricorda La Tribune.
Tanto che a inizio giugno, Éric Trappier il ceo di Dassault (azienda aeronautica francese che guida il programma Fcas insieme a Airbus e Indra) ha affermato che il decennio del 2040 fissato per l’operatività del New Generation Fighter è ormai irraggiungibile a causa della sostanziale stasi in cui versa il programma.
Di recente “Trappier ha ribadito che la gestione del progetto NGF deve essere conferita esclusivamente a Dassault, nonostante Airbus ne abbia richiesto la condivisione e che c’è un sostanziale disaccordo su come è intesa la cooperazione tra Francia e Germania” ricordava Aurelio Giansiracusa di Ares Difesa.
LA SPINTA DAI MINISTRI DELLA DIFESA DI FRANCIA E GERMANIA
Eppure a spingere sulle industrie della difesa di Parigi e Berlino per raggiungere un accordo ci hanno pensato i rispettivi Paesi.
Al termine di un incontro bilaterale organizzato a Berlino, il 22 settembre i titolari della Difesa di Francia e Germania hanno dichiarato che lo Scaf costituiva “un progetto prioritario” e che doveva essere completato. Hanno quindi annunciato che i produttori finalizzeranno presto le specifiche tecniche – lo Statement of Work (SOW) – per specificare i compiti previsti dal contratto. “Ciò consentirà di avviare i lavori per i prossimi tre anni”, ha affermato il Ministero delle Forze armate francese.
Data l’entità delle problematiche e la complessità del compito, è normale che questo progetto possa occasionalmente subire alcune “difficoltà di stallo” spiegava il ministro della Difesa francese la sua audizione davanti al Senato lo scorso luglio.
IL VERTICE SCHOLZ-MACRON A PARIGI
Ma un altro mese è passato senza che un accordo tra le rispettive industrie nazionali sia stato raggiunto.
E arriviamo al vertice di ieri a Parigi quando il cancelliere tedesco Scholz ha incontrato il presidente francese Macron. Al centro dell’incontro c’è stata anche la cooperazione in materia di difesa, inclusi due progetti di punta: il caccia di sesta generazione Fcas e il carro armato europeo del futuro Mgcs.
Come evidenzia il Ft, Parigi è preoccupata per le scelte di Berlino in materia di appalti militari perché ha deciso di spendere parte del suo fondo di investimento da 100 miliardi di euro appena creato per modernizzare le sue forze armate su sistemi d’arma e aerei da combattimento di fabbricazione statunitense (Qui l’approfondimento di Start sul Perché la mossa della Germania sugli F-35 irrita la Francia?). Macron ha a lungo sostenuto lo sviluppo dell'”autonomia strategica” dell’Europa per svezzarsi dalla dipendenza dagli Stati Uniti e dalla Nato per le sue esigenze militari.
AIRBUS E DASSAULT PROSSIME ALL’ANNUNCIO DEL LANCIO DELLA FASE 1 B
Quindi Dassault Aviation e Airbus dovrebbero presto poter annunciare il lancio della fase 1B (studi dettagliati in vista della definizione di un dimostratore).
Prima ancora de Les Echos, anche il quotidiano francese La Tribune rivelava in settimana che “Salvo incidente nelle trattative, Dassault Aviation e Airbus dovrebbero presto poter annunciare l’avvio della fase 1B [per il Fcas(Scaf], poi alla sua conclusione partirebbe naturalmente la fase 2 (dimostratore)”.