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Leonardo Boeing

Che cosa succederà fra Leonardo e Boeing?

Leonardo (che produce le sezioni della fusoliera del Boeing 787) sta discutendo con Boeing per la rinegoziazione delle forniture. Fatti e approfondimenti

In rinegoziazione i contratti di fornitura con Boeing per Leonardo.

È quanto spiegato dal ceo del colosso italiano della difesa e aerospazio, Roberto Cingolani, nel corso di una intervista con Bloomberg Tv, ripresa da Radiocor.

Uno dei più impattati dalla crisi della pandemia sul settore aereo civile è stato proprio il sito di Grottaglie della divisione Aerostrutture di Leonardo. Lo stabilimento tarantino del gruppo ex Finmeccanica, dall’avvio nel 2006 ad oggi, ha lavorato infatti solo alle sezioni della fusoliera in fibra di carbonio del Boeing 787. Essendo monocommessa, l’impianto di Grottaglie ha scontato la notevole frenata avutasi, sia per effetto del Covid sia per problemi legati al committente.

Quindi ora Leonardo sta discutendo con Boeing per la rinegoziazione delle forniture ma in questa fase il costruttore Usa è focalizzato sulla risoluzione dei suoi problemi dopo gli incidenti recenti al 737-Max. (Per saperne di più, l’articolo di Startmag su Nuove grane per i Boeing 737 dalla Faa).

Ai microfoni di Bloomberg Tv, il numero uno di Leonardo ha poi delineato le prospettive del gruppo nel prossimo futuro, anche in riferimento al lancio imminente del nuovo Piano Industriale. “Veloci e tecnologici”: è questa la priorità dell’azienda per restare al centro delle scelte strategiche a livello europeo, in particolare per quanto riguarda le alleanze nella difesa terrestre, il Gcap (Global Combat Air Programme) e i futuri programmi spaziali.

Tutti i dettagli.

L’OBIETTIVO DI CINGOLANI (LEONARDO) SU BOEING

“Stiamo discutendo” ma Boeing è in “un momento critico” — ha illustrato Roberto Cingolani a Bloomberg Tv — “stiamo cercando di rinegoziare ma dobbiamo considerare anche quale è la priorità, in questo momento loro hanno molti aerei a terra e noi vogliamo rinegoziare in modo corretto”.

UN MOMENTO COMPLICATO PER IL PRODUTTORE USA

Lo scorso 6 gennaio la Federal Aviation Administration (Faa), l’ente regolatore delle compagnie aeree statunitensi, ha ordinato il fermo temporaneo e l’ispezione immediata di decine di jet Boeing 737 Max. Il provvedimento è la conseguenza dell’incidente che ha coinvolto un velivolo 737 Max 9 dell’Alaska Airlines venerdì 5 gennaio.

Ma quello del 5 gennaio è solo l’ultimo colpo per Boeing, che ha lottato con difetti di fabbricazione del 737, e ha continuato a sopportare le conseguenze di un blocco mondiale di 20 mesi imposto dalle autorità di regolamentazione dopo un paio di incidenti mortali a cinque mesi di distanza nel 2018 e nel 2019, in cui morirono complessivamente 346 persone. Le compagnie aeree avevano ripreso a usare gli aerei dello stesso modello solo dopo che erano stati sottoposti a varie modifiche da Boeing.

LE RICADUTE PER LEONARDO GROTTAGLIE (DIVISIONE AEROSTRUTTURE)

Come già detto, Leonardo è fornitore di parti della fusoliera e di altre componenti per il 787 di Boeing.

Essendo monocommessa, l’impianto di Grottaglie ha scontato finora la notevole frenata avutasi, sia per effetto del Covid sia per problemi che il committente Boeing ha avuto con un fornitore della catena produttiva, nella costruzione delle due sezioni di fusoliera del 787.

Proprio lo scorso anno, il sito pugliese si preparava a riprendere la produzione a pieno regime, visto che nel 2023 non c’è stata una sola ora di cassa integrazione, al contrario dell’anno precedente quando proprio il sito di Grottaglie fu tra i più interessati dal ricorso agli ammortizzatori sociali.

Nei primi nove mesi del 2023 il gruppo ha consegnato 27 sezioni di fusoliera e 23 stabilizzatori per il programma Boeing 787 mentre nello stesso periodo del 2022 la fornitura ha riguardato 16 fusoliere e 9 stabilizzatori.

“Dal 2025 si passerà a produrre 10 fusoliere e 10 stabilizzatori di coda al mese. E questo grazie all’incremento del portafoglio-ordini di Boeing che può contare su contratti già acquisiti per la realizzazione di 4500 velivoli per un valore di 334 miliardi di dollari” riportava lo scorso maggio Rainews.

E lo scorso novembre, in occasione della presentazione dei conti da gennaio a settembre 2023, la società ha affermato che nelle aerostrutture c’è un “recupero in linea con le attese” sostenendo che è “confermato il raggiungimento del breakeven nel 2025”.

Ora Cingolani ha spiegato a Bloomberg Tv che il breakeven per Aerostrutture è atteso “in un anno e mezzo, al massimo due”. Fiduciosi che riprendano gli ordini per i grandi produttori di aerei come Boeing e Airbus, “rinegoziare il costo per le componenti è una parte importante del business model” di Aerostrutture, ha evidenziato l’ad di Leonardo.

OBIETTIVO DIVERSIFICAZIONE

Inoltre, nel corso dell’intervista il top manager di Leonardo ha ricordato come il gruppo abbia investito molto negli ultimi anni per alzare il livello della qualità della sua produzione per l’industria aerea.

Per Grottaglie l’obiettivo resta comunque il superamento della monocommittenza legata al Boeing 787  grazie alla diversificazione della produzione dell’impianto con l’avvio di nuove attività (Vertical VX 4, Skydweller Aero, EuroMale), per

Lo scorso 16 marzo, Aeroporti di Puglia e Leonardo hanno firmato un contratto per la sub-concessione ventennale dell’hangar two dello scalo ionico per il progetto Eurodrone, l’uav europeo Male (Medium Altitude Long Endurance) Rpas, per cui “è prevista l’implementazione di tutti i processi sulla tecnologia dell’ala, con fabbricazione a Foggia e montaggio a Grottaglie”.

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