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Leonardo Fincantieri Wass

Leonardo cederà Wass a Fincantieri

Arriva la conferma da parte del numero uno di Leonardo, Roberto Cingolani: a breve l'annuncio della cessione a Fincantieri di Wass, la controllata degli armamenti navali dell’ex Finmeccanica, società di punta nella realizzazione di siluri, sonar e sistemi di difesa subacquei. Fatti, numeri e approfondimenti

Fincantieri comprerà da Leonardo Wass (Whitehead Alenia sistemi subaquei), la controllata armamenti navali dell’ex Finmeccanica, società di punta nella realizzazione di siluri, sonar e sistemi di difesa subacquei.

“Contiamo di accelerare, si parla di giorni e non di mesi, perché vorremmo si chiudesse questa vicenda”. A dirlo l’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, intervenuto oggi a un convegno organizzato dalla Uilm a Genova sul “Futuro dell’industria della difesa ligure”.

“Stiamo parlando di giorni, non di mesi”, ha sottolineato ai giornalisti Cingolani, confermando così i rumors dello scorso mese secondo cui il gruppo navale di Trieste stava trattando con Leonardo l’acquisizione della Wass per una operazione che potrebbe richiedere un aumento di capitale. L’operazione dovrebbe avere un valore compreso tra 200 e 300 milioni di euro, scrive oggi Reuters.

Il gruppo cantieristico di Trieste ha individuato proprio nelle attività subacquee una delle principali direttrici di sviluppo, con la volontà di posizionarsi come leader nel dominio underwater all’interno del Polo nazionale della subacquea a La Spezia, inaugurato lo scorso dicembre.

Cingolani ha spiegato che c’è stato un rallentamento nelle trattative a causa di “resistenze temporanee” da parte dei manager interni, ma ha aggiunto di essere in contatto diretto con il suo omologo, Pierroberto Folgiero di Fincantieri.

Tutti i dettagli sul nuovo capitolo nella collaborazione tra i due colossi della difesa nazionali nel settore subacqueo.

COSA FA WASS

Wass è la società con sede Livorno attiva nell’industria della difesa subacquea che produce siluri e sonar. Oggi impiega con 450 dipendenti. Dal primo gennaio 2016 le attività di Wass sono confluite nella divisione Sistemi di Difesa, nell’ambito del settore Elettronica, Difesa e Sistemi di sicurezza di Leonardo, la ex Finmeccanica, insieme a Oto Melara.

Il potenziale accordo con Fincantieri non includerebbe invece Oto Melara su cui in passato c’erano indiscrezioni di interesse proprio da parte del gruppo cantieristico di Trieste.

Nel 2021 infatti Leonardo aveva messo in vendita Oto Melara e Wass, le due controllate armamenti terrestri e navali, cessione rimasta in stand-by finora. Oto Melara e Wass, che producono rispettivamente cannoni navali e siluri, impiegano più di 1.500 lavoratori in quattro stabilimenti italiani (La Spezia, Brescia, Livorno e Pozzuoli). Il giro d’affari della divisione è di circa 550 milioni di euro. In particolare Wass è responsabile dello sviluppo dei siluri Black Shark, quelli che equipaggeranno i sottomarini U212 NFS (Near Future Submarine) della Marina Militare Italiana realizzati da Fincantieri.

I NUMERI

Le attività ex Whithead Sistemi Subacquei oggetto della trattativa tra Leonardo e Fincantieri realizzano ricavi intorno ai 150-200 milioni di euro. È quanto si apprende da fonti finanziarie sul perimetro di attività di difesa nel dominio subacqueo in capo a Leonardo che il gruppo potrebbe cedere a Fincantieri, rileva oggi Radiocor.

Gli asset di Wass, a partire dall’autunno 2015, sono confluite in Leonardo Spa e fin a quel momento avevano un valore di carico di 25 milioni, in linea con il costo storico. Nell’ultimo bilancio approvato di Wass Spa relativo al 2014, i ricavi erano di circa 106 milioni e negli anni precedenti si erano collocati nell’area 120-130 milioni.

IL VALORE DELL’OPERAZIONE

Secondo quanto riportato da indiscrezioni di stampa a inizio marzo, l’acquisizione di Wass da parte di Fincantieri sarà realizzata per il gruppo della cantieristica attraverso una aumento di capitale in un range di 300-500 milioni di euro che potrà contribuire anche a ridurre l’indebitamento che a fine 2023 dovrebbe attestarsi a 2,7 miliardi di euro.

Il Sole 24 ore aveva quantificato in 250-300 l’operazione per l’acquisizione della società di Livorno. Anche il Corriere parlava un’acquisizione da 200-300 milioni allo studio. Una cifra che il gruppo cantieristico potrebbe finanziare con un rafforzamento patrimoniale o l’emissione di un bond convertibile, riporta il Corriere.

Per il Messaggero, Fincantieri stava studiando un’operazione sul capitale dell’ordine di 400 milioni per finanziare l’operazione, assistito da JPMorgan, Intesa Sanpaolo e Bnp Paribas.

GIÀ PUNTATA DA FINCANTIERI NELL’ERA BONO

Non è la prima volta che si parla di un’operazione del genere.

Nel 2021 la trattativa di Leonardo con il consorzio franco-tedesco Knds per la vendita della divisione Sistemi di Difesa aveva scosso il mondo politico, oltre a quello sindacale. All’epoca si rincorrevano rumors, mai smentiti da Leonardo, di una probabile cessione dei Sistemi di Difesa a Fincantieri, guidata in quel momento dall’ad Giuseppe Bono. In questa ipotesi, si tratterebbe di un’operazione che coinvolge due società italiane, entrambe controllate dal Mef attraverso Cdp.

Tuttavia, la partita per l’acquisizione della divisione Sistemi di Difesa di Leonardo valicava i confini nazionali e la trattativa si era allargata oltre le due partecipate statali. Anche il consorzio franco-tedesco Knds aveva presentato a Leonardo un’offerta per acquistare Oto Melara di circa 650 milioni di euro. Nel maggio anche la tedesca Rheinmetall aveva presentato un’offerta non vincolante a Leonardo del valore tra 190 e 210 milioni di euro per la ex Oto.

Per l’offerta di Fincantieri, gruppo controllato da Cdp Equity con il 71,32%, si parlava quindi della necessità di un aumento di capitale sostenuto dal suo principale azionista Cdp. Nel 2021 una ricapitalizzazione di questa entità si confrontava con l’allora capitalizzazione di mercato di circa 1 miliardo di euro di Fincantieri.

TUTTO LO SHOPPING DI FINCANTIERI

Come già detto, l’operazione rientrerebbe nella più ampia strategia di Fincantieri di crescere attraverso acquisizioni e di concentrarsi maggiormente sul settore della difesa.

L’operazione seguirebbe infatti la recente acquisizione di Remazel Engineering, società di Ingegneria leder nei settori della progettazione e costruzione di equipment offshore, gru e componenti per turbine. Con quell’operazione Fincantieri intendeva così accelerare la crescita delle proprie competenze tecnologiche, ingegneristiche e realizzative nei settori offshore e subsea.

“L’operazione rappresenta il primo importante tassello della strategia di sviluppo nel settore delle operazioni tecnologiche offshore e subsea, favorendo nel contempo il consolidamento in Italia di una delle eccellenze del comparto industriale nazionale” aveva commentato Pierroberto Folgiero.

L’acquisizione di Wass rappresenterebbe quindi un’ulteriore mossa che si inserisce nella strategia delineata dall’ad del gruppo cantieristico in cui Fincantieri punta a diventare “la locomotiva di questa nuova catena di fornitura” nel settore subacqueo avendo costruito già 180 sommergibili.

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