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Anche Fiat Topolino ammaina il tricolore dopo la 600

Fiat richiama le Topolino in circolazione per far sparire la bandiera italiana dalla carrozzeria: era già accaduto alla nuova 600 ma è la prima volta che Stellantis interviene anche su vetture già in vendita. Segno che la querelle con l'esecutivo italiano è destinata a durare...

I richiami che le Case automobilistiche diramano ai propri clienti possono avere motivazioni davvero strane (Tesla sta richiamando i propri Cybertruck per sostituire uno dei motori elettrici non perché viziato ma solo perché vuole regalarne uno alla propria utenza più moderno e performante), ma probabilmente è la prima volta che si deve tornare in autofficina per… staccare una bandierina dalla carrozzeria. Accade alla Fiat Topolino, che pure era stata presentata come un’auto orgogliosamente italiana, col piccolo particolare che fosse però prodotta in Marocco. Per questo lo scorso maggio 119 Fiat Topolino e 15 Fiat Topolino Dolcevita erano state sequestrate dalla Guardia di finanza e Agenzia delle dogane e dei monopoli appena sbarcate a Livorno.

IL SEQUESTRO DELLE FIAT TOPOLINO MAROCCHINE

Il motivo? La presenza di tricolori italiani sulla carrozzeria che, secondo la nuova linea della tolleranza zero tracciata dal governo con Stellantis, costituisce fallace indicazione sull’origine del prodotto: il consumatore vedendoli si convincerebbe che sia un’auto elettrica made in Italy ma viene invece fabbricata in Marocco per poi essere spedita a Livorno su navi merci.

LA LETTERA INVIATA ALL’UTENZA

E così Fiat ha deciso di intervenire su tutte le auto, non solo quelle che sta importando dal Marocco, ma anche sui modelli già venduti e circolanti in Italia. Nelle ultime ore ha infatti diramato questa e-mail ai proprietari: Gentile cliente, la informiamo di un’iniziativa che Fiat ha scelto di intraprendere nelle ultime settimane. Come avrà notato sulla sua Topolino ci sono due piccoli adesivi rappresentanti la bandiera italiana sui lati, vicino alle portiere. Alla luce di taluni recenti equivoci siamo a sua disposizione per rimuoverli a nostre spese. Per lei sarà sufficiente recarsi presso il suo riparatore autorizzato Fiat. Qualora avesse già venduto la sua vettura, la preghiamo di comunicarci nome e indirizzo del nuovo proprietario.

Non si tratta di un ordine imperativo: la comunicazione rivolta alla propria utenza sembra anzi lasciare spazio alla discrezionalità del cliente. Probabilmente è una mossa del costruttore italo-francese per lasciare prova scritta di aver adempiuto all’obbligo anche per ciò che concerne i modelli non più in suo possesso, o per lo meno di avere fatto il possibile (se il cliente non si fa vivo, meglio per Stellantis: tutti soldi risparmiati dato che l’intervento è a suo carico).

Resta da chiedersi se quel “Dolcevita” che contraddistingue uno dei modelli in circolazione e si trova inciso persino sul predellino della Topolino possa passare dalle maglie della legge sull’Italian sounding: indubbiamente non è un nome di una località (come Milano, motivo per il quale l’Alfa Romeo ha dovuto ribattezzare l’ultimo modello prodotto in Polonia come Junior) ma all’orecchio rimanda subito allo stile di vita per cui il nostro Paese è noto nel mondo. A quanto pare Fiat è abbastanza sicura che il governo non attaccherà briga per quello, del resto rinominare il modello e rimuovere la placca sarebbero costi per i quali forse conviene affrontare il rischio.

LA 600 HA GIA’ AMMAINATO IL TRICOLORE

La Topolino fatta in Marocco non è la prima vettura Fiat che vede il tricolore italiano sparire dalla propria carrozzeria per non indispettire il governo italiano, che ormai marca stretto il Gruppo guidato da Carlos Tavares, sempre più lontano da quel milione/milione e trecentomila veicoli che l’esecutivo vorrebbe sfornasse nel nostro Paese.

Sul sito di Stellantis è difficile reperire foto del retro della 600 Hybrid. Sopra, sul paraurti, il logo è barrato da una curiosa linea nera che, inizialmente, era un tricolore (sotto)

Subito dopo l’incidente occorso alla dogana dalla Topolino, Fiat aveva fatto sparire la bandiera italiana dalle sue 600 made in Poland. Sono diverse le vetture della famiglia Fiat prodotte all’estero: oltre alla Topolino marocchina e all’Alfa Romeo Milano/Junior fatta in Polonia, ci sono anche la 500 algerina e la nuovissima Grande Panda serba. L’esecutivo non può imporre a Stellantis di produrle in patria, ma sembra deciso a infastidire l’ex costruttore torinese il più possibile, costringendo il Gruppo a rimuovere ogni segno distintivo che possa spingere l’utenza a pensare facciano parte del made in Italy.

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