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Stellantis Algeria

Stellantis accelera ancora sull’Algeria

Stellantis torna in Algeria per imprimere una nuova accelerazione alla produzione di vetture sulla sponda nord del Mediterraneo. Negli stessi giorni Fim, Fiom, Uilm, Fismic, UglM e Aqcf Torino hanno deciso di organizzare il primo sciopero unitario in 15 anni per chiedere il rilancio di Mirafiori.

Stellantis ha deciso di anticipare di ben due anni il programma algerino che verte sullo stabilimento Fiat di Tafraoui, nei pressi di Orano, completato nell’agosto del 2023. A due mesi dall’inaugurazione avvenuta l’11 dicembre scorso, infatti, subirà un ampliamento.

I PIANI DI STELLANTIS PER L’ALGERIA

L’espansione prevede, secondo quanto scrive Samir Cherfan, direttore della regione Medio Oriente e Africa di Stellantis, in un post su LinkedIn, l’integrazione di nuovi reparti di verniciatura e saldatura per la carrozzeria. Situato nella zona industriale di Tafraoui, lo stabilimento Fiat sorge su un’area di 40 ettari, che si aggiungono a ulteriori 80 ettari dedicati ai produttori di attrezzature che accompagneranno l’impianto.

QUALI SARANNO LE FIAT ALGERINE

Lo stabilimento di Tafraoui-Orano è la nuova casa della Fiat 500 ibrida. A regime lo stabilimento creerà quasi 2.000 nuovi posti di lavoro in loco, raggiungerà un tasso di localizzazione superiore al 30%, una capacità produttiva di 90.000 veicoli all’anno.

Secondo quanto annunciato in precedenza, Fiat intende commercializzare in Algeria Fiat 500 Hybrid, Fiat 500X, Fiat Tipo, Fiat Doblò, Fiat Scudo e Fiat Ducato: a Tafraoui produrrà quattro dei sei modelli, iniziando dalla 500 Hybrid che verrà poi seguita dal Doblò e, in un secondo momento, da un ulteriore modello al momento ancora in via di sviluppo. Il tutto attraverso un investimento iniziale da 200 milioni di euro.

L’ALGERIA “FATTORE CHIAVE” DEL PIANO INDUSTRIALE STELLANTIS

Il Paese africano viene definito “uno dei fattori chiave del piano strategico Dare Forward 2030 di Stellantis per il Medio Oriente e l’Africa” dalla casa automobilistica e l’arrivo dell’azienda, lo scorso marzo, era stato festeggiato in pompa magna dal governo di Algeri, con una cerimonia alla quale avevano presenziato Ali Aoun, Ministro dell’Industria e della Produzione Farmaceutica e da Tayeb Zitouni, Ministro del Commercio e delle esportazioni.

A MIRAFIORI SI SCIOPERA

Nelle stesse ore in cui in Algeria si festeggia, temono invece di essere scivolati ai margini del piano industriale di Stellantis i lavoratori torinesi di Mirafiori. Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri hanno indetto una protesta di 8 ore il prossimo 12 aprile  – il primo sciopero unitario da quindici anni a questa parte – che riguarderà lo stabilimento Fiat ma anche l’intero indotto (soffrono infatti pure le aziende esterne, come per esempio la storica Proma, l’azienda di componentistica che riforniva la Maserati, solo l’ultima in ordine di tempo ad aver abbassato le serrande senza prospettive di rialzarle) per chiedere il rilancio del settore e un futuro per lo stabilimento di Mirafiori.

LO SPETTRO DI MASERATI INCOMBE SU MIRAFIORI

Prolungata dal 2 al 20 aprile la cassa integrazione per i dipendenti al lavoro sui modelli 500 Bev e Maserati. Coinvolti 2240 lavoratori complessivi. L’azienda aveva già messo in Cigo i lavoratori di Mirafiori per un mese nel periodo a cavallo tra il 2023 e il 2024, per tre settimane dal 12 febbraio al 3 marzo e poi aveva prolungato la cassa fino al 30 marzo. Poi l’ennesimo slittamento al 20 aprile. Il timore è quello di fare la fine della fabbrica Maserati di Grugliasco che ha chiuso i battenti nella seconda metà dello scorso dicembre. Oggi fa impressione passare davanti alle officine del Tridente: cancelli chiusi, accessi sbarrati: 120 mila metri quadri di stabilimento tristemente desertici.

IL SOLE PER MIRAFIORI TRAMONTA A… LEVANTE?

Ed è proprio la Maserati a rappresentare uno spauracchio per Mirafiori. Non solo per la fine inattesa toccata in sorte allo stabilimento voluto da Sergio Marchionne affinché rappresentasse il rilancio dell’auto made in Italy, ma anche e soprattutto in quanto a fine mese le linee torinesi non sforneranno più le Maserati Levante. Delle 33 vetture del Tridente prodotte ogni giorno a Mirafiori 25 sono Levante. Lo stop alla produzione di questo modello di fatto azzera la produzione del marchio Maserati a Mirafiori.

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