Quando si ha una eco come quella sulla quale può contare Elon Musk, amplificata anche dal fatto di avere in mano le chiavi del social X che l’imprenditore s’è comprato qualche anno fa, sono sufficienti poche parole per dare vita a un rally nell’azionariato. Era successo lo scorso aprile. Riportava un articolo di quei giorni di SkyTg 24: “Elon Musk presenterà il robotaxi di Tesla il prossimo 8 agosto. Lo ha annunciato ieri lo stesso imprenditore su X senza fornire ulteriori dettagli. La notizia di un taxi senza conducente ha fatto schizzare i titoli Tesla in Borsa arrivando a guadagnare a Wall Street oltre il 5%.”
COME CORRE IL TITOLO TESLA GRAZIE AI ROBOTAXI
Un balzo compiuto in un periodo non floridissimo per Tesla. Si legge nel medesimo articolo: “L’annuncio di Robotaxi di Musk arriva pochi giorni dopo che Tesla ha rivelato che le sue vendite nel terzo trimestre dell’anno è sceso dell’8,5%. Dall’inizio dell’anno Tesla ha inoltre perso circa 274 miliardi di dollari, un terzo del suo valore”. Solo l’annuncio dei robotaxi aveva insomma offerto a Tesla un piccolo ma importante salvagente.
LA LITE CON REUTERS
Un annuncio tribolato, che ha visto Musk litigare con Reuters, dal momento che l’agenzia aveva rivelato l’esistenza dei robotaxi prima che il patron di Tesla potesse annunciarli ufficialmente, fatto questo che aveva spinto l’ex startupper, nel giro di pochi tweet, prima a dire che i giornalisti della testata scrivevano solo falsità per poi ammettere che, effettivamente, i robotaxi erano in cantiere e sarebbero stati rivelati al mondo l’8 agosto.
I ROBOTAXI DI TESLA SLITTANO A OTTOBRE?
Ma non sarà più così. Ennesimo giro di valzer negli impianti e nei piani texani. A pochi giorni dall’evento mondiale si è infatti diffusa la notizia di un suo probabile rinvio. Anche in questo caso non è Musk a parlare, bensì una testata: Bloomberg, secondo la quale Tesla avrebbe bisogno di più tempo per finalizzare i prototipi e vorrebbe perciò rinviare la presentazione all’autunno.
Musk, stranamente, tace, nonostante il suo iperattivismo soprattutto su X. I rinvii nel mondo industriale e hi-tech non piacciono mai a nessuno, tanto più se seguono annunci così pastrocchiati. Oltretutto, sorprende il fatto che proprio Tesla, ovvero la casa che più di ogni altra insiste sulla guida autonoma, abbia bisogno di più tempo per dare gli ultimi ritocchi ai prototipi. Del resto, benché tra alterne fortune (emblematica la vicenda Cruise) i robotaxi sono già realtà: Waymo sta persino espandendo il proprio giro d’affari.
ALTRO RICHIAMO PER CYBERTRUCK
La casa dell’auto elettrica vuole infatti procedere alla sostituzione di uno dei motori elettrici del pick-up con uno più moderno e performante al fine di incrementare l’efficienza e l’affidabilità del veicolo. Tesla ha ribadito che l’intervento non è motivato da questioni di sicurezza, ma da un desiderio di ottimizzazione delle prestazioni.
In effetti al momento non ci sono richiami di autorità ed enti preposti alla sicurezza stradale, ma l’operazione resta peculiare, tanto da aver insospettito la stampa di mezzo mondo. Difficilmente infatti un marchio si sobbarca le spese di un richiamo per migliorare un prodotto che ha già venduto. E comunque il richiamo comporta un certo disagio per gli automobilisti interessati, sebbene usciranno dall’officina autorizzata con un veicolo migliorato. Ma potrebbe essere una cortesia, un vero e proprio gesto d’affetto, che Tesla intende riservare alla clientela che s’è rivelata più fedele, attendendo il Cybertruck nonostante i tanti ritardi e sopportando i richiami successivi. Cui si aggiungerà questo.