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Salvini

Cosa dicono Berlusconi e Salvini su Russia, Ucraina e sanzioni

La nota di Paola Sacchi.

 

Da un lato Silvio Berlusconi, che, invocato persino da sinistra per la sua storica amicizia personale con Vladimir Putin, assicura che metterà in campo tutta la sua “autorevolezza” e le sue “relazioni internazionali”; dall’altro lato Matteo Salvini, accusato a sinistra di posizioni blande su Putin, che però, proprio in un giorno cruciale, è ricevuto al Quirinale da Sergio Mattarella, il presidente che la Lega ha contribuito a far rieleggere – assicurando con FI il consenso della maggioranza del centrodestra, che quella rielezione necessitava per la sua eccezionalità – e ribatte alle accuse che la sua non è che la stessa linea della prudenza di Mario Draghi.

Sulla crisi dell’Ucraina il centrodestra di governo fa sentire la sua voce, con sfumature diverse, ma con il comun denominatore della necessità di una soluzione diplomatica e della cautela, dovuta all’incidenza sull’economia italiana, sulle sanzioni. A cominciare da quelle energetiche. Di fronte all’aggravarsi della crisi, Berlusconi afferma: “Siamo fortemente preoccupati per il precipitare della situazione in Ucraina e per le conseguenze che potrebbero derivare dallo scoppio di una guerra ai confini dell’Europa e ricadere sul sistema economico italiano sotto forma di ulteriori rialzi del prezzo – già insostenibile – dell’energia e dell’inflazione”. Quindi, l’annuncio del suo impegno: “Forza Italia mette in campo la sua autorevolezza e le sue relazioni internazionali – in seno soprattutto al Ppe – per favorire una soluzione pacifica”.

Non solo Ucraina, ma anche forte impegno sui referendum giustizia, tema identitario di FI, impegno in sintonia con Lega e Radicali, che ne sono i promotori. “Forza Italia sarà impegnata, in linea con i suoi principi, per il successo dei referendum sulla giustizia e continuerà a chiedere e sollecitare una buona riforma che restituisca ai cittadini il diritto a processi giusti e a un trattamento umano in carcere”, assicura Berlusconi.

Quanto all’esecutivo, il Cavaliere ribadisce il suo sostegno, la sua primogenitura ma rivendica una autonomia per migliorare i provvedimenti in parlamento, posizione che era stata espressa anche da Salvini. Dice Berlusconi: “Forza Italia continuerà a sostenere questo governo, nato da una nostra intuizione, con lealtà e con un approccio concreto e propositivo fino alla fine della legislatura, avendo come obiettivo prioritario, insieme con la lotta al coronavirus, la piena realizzazione in Italia del Pnrr. Siamo impegnati in Europa per una riforma del Patto di stabilità e di crescita coerentemente con quanto sempre da noi sostenuto e in sintonia con quanto recentemente proposto dal presidente Mario Draghi con il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, presidente di turno dell’Unione europea”. Ma, aggiunge il Cav: “Questa stessa lealtà non impedirà a Forza Italia di proporre miglioramenti alle proposte del governo che sono sottoposte all’esame del Parlamento, di continuare a lavorare per difendere gli interessi degli italiani che l’hanno scelta alle ultime elezioni e continueranno a farlo alle prossime”.

È la nota diffusa al termine di un vertice con il coordinatore nazionale Antonio Tajani, i capigruppo Annamaria Bernini e Paolo Barelli, i ministri azzurri Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Renato Brunetta. Chiosa Tajani: “Da Berlusconi ci saranno iniziative internazionali per scongiurare la guerra”. Quanto alle sanzioni, il numero due azzurro osserva che “ovviamente dovranno esserci ma dovranno essere proporzionate alle azioni di violazione del diritto internazionale da parte della Russia”. Tajani, che è anche vicepresidente del Ppe, insieme con i parlamentari azzurri Licia Ronzulli, Maurizio Gasparri, Sestino Giacomoni, avverte che “dobbiamo tornare allo spirito di Pratica di Mare, quando, grazie a Berlusconi, che all’epoca guidava il governo italiano ma anche l’Unione Europea, si portò allo stesso tavolo Bush e Putin per concludere la Guerra Fredda e avvicinare la Federazione Russa all’Occidente”.

La grave crisi internazionale ad Est è stata ieri al centro dell’incontro di Salvini, al Quirinale, con il Capo dello Stato. Il leader della Lega ha espresso nel colloquio, definito “come sempre cordiale”, “grande preoccupazione, sottolineando la necessità di garantire la pace e gli interessi degli italiani”. Salvini poi ai cronisti conferma che “se ci sarà necessità di sanzioni, per carità, vediamo”, ma che “le sanzioni sono sempre l’ultima possibilità da perseguire, perché gli italiani sono quelli che ci vanno di mezzo più di altri. Spero che nessuno abbia convenienza a guerra o aggressioni”. Quanto alle accuse dal Pd: “Io troppo blando nel criticare Putin? Io la penso come Draghi, la posizione della Lega è quella del premier. L’atteggiamento di dialogo e di equilibrio mi sembra assolutamente il più utile”.

Salvini avrebbe garantito a Mattarella la linea della responsabilità, a sostegno della stabilità di governo, come scrive l’Agi, ma, al tempo stesso, non è più disposta a cedere su alcuni temi e battaglie identitarie. Poi, alcuni particolari dei rapporti cordiali tra il Capo dello Stato e Salvini che racconta: “Ero in debito con il Presidente, visto che avevo il Covid quando si è insediato. Mattarella è stato carino: mi ha chiamato, poi mi ha richiamato per sapere come stavo. Abbiamo fissato questo appuntamento, è stato utile”.

Come dice una nota della Lega, “Salvini ha espresso al Presidente della Repubblica grande soddisfazione per la rielezione. Aveva già avuto modo di complimentarsi telefonicamente con il Capo dello Stato”. Salvini ha espresso sul Colle anche preoccupazione per crisi energetica e inflazione. Plauso poi all’annuncio di Draghi dello stop dello stato di emergenza , dopo il 31 marzo, che non sarà prorogato, “decisione fortemente auspicata dalla Lega”. Ma anche l’ autonomia regionale è stato al centro dell’incontro di Salvini con Mattarella che aveva dato risalto al tema nel discorso di insediamento. Il leader leghista ora sull’autonomia intende accelerare e oggi incontrerà a Roma i governatori della Lombardia e del Veneto, Attilio Fontana, Luca Zaia, e il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini. Quanto alla crisi internazionale ad Est, se ieri il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in parlamento ha detto che si è pronti a discutere ma a patto di una de-escalation e il Pd appare per la linea più dura in sintonia con il presidente Usa Joe Biden, dal centrodestra di governo, seppur con sfumature diverse, viene un appello che mette al centro il tentativo della soluzione diplomatica. Con Berlusconi che annuncia: “Metteremo in campo tutta la nostra autorevolezza e relazioni internazionali”.

Ferma la condanna in mattinata da parte di Lega e FdI dell’attacco di Putin. Salvini: “Sostegno a Draghi (per il quale l’attacco “è ingiustificato e ingiustificabile” ndr) per una risposta comune degli alleati”. Giorgia Meloni: “L’Occidente e la comunità internazionale siano uniti”.

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