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Leonardo Knds

Ecco come Leonardo con Knds darà vita a un polo europeo sui carri armati

Sotto l'egida del ministero della Difesa, Leonardo ha siglato un accordo con Knds, gruppo nato dall'aggregazione della francese Nexter e della tedesca Kmw, per lavorare insieme nel settore degli armamenti terrestri e “creare un vero gruppo di difesa europeo”. Tutti i dettagli

 

Leonardo ha trovato il suo alleato per il polo della difesa terrestre e per costruire la nuova generazione di carri armati.

Il colosso della difesa italiano e Knds, il gruppo nato dell’aggregazione di Kmw e Nexter, due dei principali produttori europei di sistemi terrestri militari con sede in Germania e Francia, di concerto con il ministero della Difesa Italiano, “hanno siglato un’alleanza strategica per definire e sviluppare ulteriormente una collaborazione più stretta”. La firma per mano di Roberto Cingolani per Leonardo e Frank Haun per Knds (nella foto) è avvenuta il 13 dicembre nella sede di Segredifesa.

“Obiettivo dell’accordo – si legge nella nota della società di Piazza Monte Grappa – è la creazione di un gruppo di Difesa Europeo e il rafforzamento della collaborazione nel campo dell’elettronica terrestre”.

Da tempo Leonardo persegue infatti il consolidamento dell’industria della difesa europea.

A inizio novembre, in occasione dei risultati dei primi 9 nove mesi di Leonardo, proprio Cingolani aveva dichiarato che l’azienda stava “su alcune alleanze che devono creare dei poli europei su settori fondamentali della difesa. Fare dei poli europei vuol dire creare degli oggetti, che non saranno solo italiani o tedeschi o francesi”. Sempre l’ad di Leonardo ha anche rivelato che la società mirava ad aderire al programma di carri armati Leopard 2 di prossima generazione (prodotti dalle tedesche Kmw e Rheimmetall).

Non solo, “l’alleanza strategica consentirà di implementare programmi di collaborazione tra le nazioni europee attraverso il rafforzamento delle proprie basi industriali e lo sviluppo della futura generazione di piattaforme per veicoli blindati, tra le quali l’Mgcs (Main Ground Combat System)”. L’Mgcs è un progetto franco-tedesco di Knds in cooperazione con Rheinmetall.

Il nostro paese rivendica un ruolo industriale rafforzato nel settore terrestre, puntando a salire a bordo del programma franco-tedesco per il carro armato franco-tedesco del futuro.

Tutti i dettagli.

NEL SOLCO DEL DPP 2023-2025

Come spiega il comunicato congiunto, l’intesa è in linea sia con la strategia definita dal ministero della Difesa italiano nel Documento Programmatico Difesa 2023-2025, sia con il Piano di Azione dell’Accordo recentemente siglato dai governi di Italia e Germania.

Lo scorso 16 ottobre la Difesa italiana ha pubblicato e trasmesso al Parlamento il documento programmatico pluriennale (Dpp) per la Difesa per il triennio 2023-2025. Quest’ultimo ufficializza la previsione di spesa di 8,2 miliardi per l’acquisto dei carri armati tedeschi Leopard 2 (prodotti dalle tedesche Kmw e Rheimmetall) e “l’avvio di programmi di collaborazione a livello europeo per lo sviluppo dei sistemi terrestri di futura generazione, quali l’Armoured Infantry Combat System [Aics] e il Main Ground Combat System”, come illustrato di recente dal ministro Crosetto in audizione presso le commissioni Difesa delle Camere.

LA PARTECIPAZIONE DI LEONARDO CON KNDS AL PROGRAMMA DI PROCUREMENT LEOPARD 2

Inoltre, Leonardo e Knds hanno siglato un’intesa per l’implementazione congiunta del programma di approvvigionamento del Main Battle Tank (Mbt) basato sul Leopard 2 A8.

Le aziende collaboreranno nello sviluppo, nella costruzione e nella manutenzione del Leopard 2 A8 per l’Esercito Italiano, oltre che nelle piattaforme di supporto. L’obiettivo congiunto è accrescere ulteriormente le capacità di produzione e sviluppo in Italia e di utilizzarle per futuri progetti europei e di export, indica la nota.

Si tratta, complessivamente, di circa 300 mezzi, tra Mbt combat e varianti speciali, ricorda Rid – Rivista Italiana Difesa. A quanto risulta a Rid dovrebbe scaturirne un carro “italianizzato”, sostanzialmente potremmo chiamarlo Leopard 2A8 IT, cioè un Mbt dotato di sistema di condotta del tiro, di apparati di comunicazione e di comando e controllo (e, probabilmente, anche elementi della torre) forniti da Leonardo (sviluppi derivati dai programmi Centauro II e Ariete C-2).

E NON SOLO?

Sempre il comunicato rammenta che “il Ministero della Difesa italiano sta attualmente lavorando a due importanti programmi per il rinnovamento delle proprie Forze terrestri: l’approvvigionamento di Leopard Mbt e dei veicoli di supporto, oltre che di nuovi Veicoli da combattimento di fanteria (IFV) conosciuti con il nome Aics e di sistemi di supporto al combattimento”.

Il Dpp 2023-2025 ufficializza infatti anche la previsione di spesa di 15 miliardi per l’acquisizione di un sistema di sistemi per la fanteria pesante (Armored Infantry Combat System – Aics), incentrato su piattaforme sia combat (Armored Infantry Fighting Vehicle – Aifv) sia di supporto.

LE RICADUTE

La rivista tedesca Spiegel ha riferito anche che questa collaborazione gestirà contratti di armamenti per un valore di quasi 50 miliardi di euro. Inoltre comporterà la creazione di un nuovo sito di produzione per il Leopard in Italia.

COME SI SVILUPPERÀ LA COLLABORAZIONE TRA LEONARDO E KNDS

Per Reuters, che cita una fonte coinvolta nelle trattative, la collaborazione tra le parti “potrebbe spaziare dalla cooperazione flessibile all’integrazione della parte militare di Leonardo nel Knds”.

Questo significa ragionare del futuro di Oto Melara, la controllata armamenti terrestri di Leonardo. La ex Finmeccanica, insieme a Cnh Industrial, controlla infatti il consorzio Iveco-Oto Melara (Cio), capofila dell’industria negli armamenti terrestri.

Nel 2021, il gruppo ex Finmeccanica aveva messo in vendita Oto Melara insieme a Wass, cessione rimasta in stand-by. Nel frattempo, la Difesa ha confermato l’intenzione di comprare i carri armati Leopard 2, prodotti dalle tedesche Kmw e  Rheimmetall (entrambe avevano fatto un’offerta per la controllata di Leonardo). Ora il gruppo guidato da Roberto Cingolani punta al coinvolgimento di Oto Melara nel programma.

ROMA SEMPRE PIÙ VICINA A BERLINO NELLA DIFESA

Infine, l’annuncio dell’alleanza tra l’italiana Leonardo e la franco-tedesca Knds arriva dopo il rilancio del programma Mgcs lo scorso settembre da parte del Ministro delle Forze Armate Sébastien Lecornu, e del suo omologo tedesco Boris Pistorius.

Lanciato nel 2017 da Parigi e Berlino sotto la guida tedesca, il programma Mgcs dovrebbe sostituire entro il 2035 i carri armati Leopard 2 e Leclerc, in servizio rispettivamente negli eserciti tedesco e francese. Da tempo i il nostro paese ne sollecita l’adesione. Ma Roma non si accontenterebbe di un posto qualsiasi nel progetto franco-tedesco. “Secondo fonti attendibili gli italiani pretendono che un terzo del Mgcs, senza avere lo status di osservatore, partecipi a questo programma non appena sarà sviluppato” sosteneva di recente La Tribune aggiungendo che si tratterebbe di “Uno scenario quasi identico a quello che la Spagna è riuscita a ottenere nel programma Fcas (Future Air Combat System)”.

Segnali di un riavvicinamento tra Roma e Berlino erano visibili già dallo scorso autunno, osserva Le Figaro ricordando che Kmw e Leonardo hanno formato un consorzio con la svedese Saab per ottenere finanziamenti da Bruxelles per il carro armato del futuro. Mentre i rapporti tra Parigi e Roma non sono dei migliori… chiosa Le Figaro. Forse riferendosi implicitamente alla vicenda Safran-Microtecnica.

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