È un “momento importantissimo” per Leonardo secondo il suo numero uno Cingolani.
“Stiamo lavorando su alcune alleanze che devono creare dei poli europei. Abbiamo in corso due diligence con banche internazionali che ci aiutano a capire cosa vendere e cosa comprare. Stiamo meditando su joint venture di natura gigantesca perché vogliamo essere uno dei motori della creazione dello spazio europeo della sicurezza”.
È quanto ha sostenuto stamani Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, nel corso dell’audizione davanti alla commissione Difesa della Camera dei deputati.
Allo stesso tempo, l’ad del colosso nazionale della difesa e aerospazio ha spiegato che il gruppo sta portando avanti una digitalizzazione “a marcia forzata”. Ci sono filiere “come quella dei chip o del cloud” in cui la sicurezza è difficile da mantenere se si è dipendenti dalle forniture esterne, ha spiegato Cingolani.
Ma dei particolari della nuova direzione intrapresa da Leonardo se ne saprà di più tra qualche mese, quando il nuovo piano industriale sarà presentato “il 24 febbraio al nostro consiglio di amministrazione e dai primi di marzo ai mercati internazionali” ha precisato Cingolani.
Tutti i dettagli sull’intervento dell’ad di Leonardo in commissione Difesa della Camera.
CINGOLANI (LEONARDO): MAGGIORE COOPERAZIONE NELL’INDUSTRIA DELLA DIFESA EUROPEA
Il numero uno del gruppo ex Finmeccanica punta al consolidamento dell’industria della difesa europea.
“Leonardo è un colosso e abbiamo altri colossi in Europa ma sono piccoli rispetto alle realtà continentali di Cina e Stati Uniti: i colossi nazionali devono iniziare a fare sinergie europee e creare degli oggetti più grossi sinergici”, ha spiegato Roberto Cingolani, ad di Leonardo, nel corso dell’audizione davanti alla commissione Difesa della Camera dei deputati. “Questo – ha proseguito – vuol dire fare delle scelte, fare un puzzle ragionato di dove si mettono le sinergie. Ci vorrà tempo. Questo è fare non solo politica industriale ma anche politica europea”.
D’altra parte, “Non c’è vocazione atlantista se non c’è anche un’Europa forte” secondo l’ad di Leonardo.
“Stiamo lavorando su alcune alleanze che devono creare dei poli europei su settori fondamentali della difesa – ha continuato Cingolani – Fare dei poli europei vuol dire creare degli oggetti, che non saranno solo italiani o tedeschi o francesi, ma che competono alla pari con i colossi cinesi e americani”.
INSIEME CON THALES PER SFIDARE SPACEX
Allo stesso tempo Cingolani ha confermato ancora le notizie di inizio mese, secondo cui il gruppo dell’aerospazio e difesa stava lavorando a un aumento del peso nella joint-venture Thales Alenia Space della produzione dei satelliti e per questo aveva avviato colloqui con la francese Thales. Al momento la joint-venture è composta al 67% di Thales e al 33% di Leonardo.
“Abbiamo ripreso in mano la Space Alliance”, l’alleanza sullo spazio “tra Leonardo e Thales, che sono i due colossi, ma che non è che funzionasse benissimo, si era un po’ addormentata. Abbiamo rivisto tutto, abbiamo modificato i patti parasociali”, ha indicato Cingolani, anticipando in Commissione Difesa della Camera le linee del nuovo piano industriale che verrà varato a fine febbraio.
Sulla Space Alliance con Thales, dice, “ci saranno delle notizie molto interessanti a breve e devo dire che da parte ho trovato una grande sintonia con col mio collega Patrice Cain, perché anche lui ha detto sì. Se non ci mettiamo insieme contro SpaceX, piuttosto che contro l’intero governo indiano e quello cinese, noi rischiamo di scomparire”.
Parlando delle attività spaziali del gruppo, Cingolani ha aggiunto: “Abbiamo creato una nuova divisione spazio che verrà annunciata e consolidata l’anno prossimo”.
“SCOPPIATA LA PACE CON FINCANTIERI”
Per quanto riguarda il business della difesa, Leonardo proseguirà nella rotta già tracciata nei mesi scorsi di una maggiore collaborazione con l’altro colosso nazionale, Fincantieri.
“Con Fincantieri è scoppiata la pace nel senso che con il collega Folgiero [ceo di Fincantieri] ci siamo detti che se la situazione esterna è così complicata non possiamo avere competizione interna. Stiamo scrivendo un accordo industriale fatto bene su alcune cose che devono funzionare: loro fanno cose che galleggiano, noi che volano, non è così complicato e l’elettronica fa da collante” ha evidenziato detto Roberto Cingolani, nel corso dell’audizione davanti alla commissione Difesa della Camera dei deputati.
AEROSTRUTTURE VERSO IL PAREGGIO NEL 2025
Infine, novità positive per la divisione aerostrutture che coinvolge quattro stabilimenti a Pomigliano D’Arco, Nola, Foggia e Grottaglie, fortemente impattata negli ultimi due anni dalla crisi Covid.
Sulle aerostrutture, “il nostro polo di Pomigliano e Grottaglie, la buona notizia è che stiamo andando a pareggio secondo il piano che abbiamo fatto. Siamo in grado di confermare che a fine 2025 saremmo sostanzialmente a pareggio, da quel momento in poi valuteremo anche nuove attività”
Il Covid ha rappresentato anche “una catastrofe industriale perché si sono fermati i voli e non ci sono stati più nuovi aerei: noi che costruiamo le carlinghe degli aerei ci siamo trovati a ordini zero. È stato un buco tremendo di centinaia di milioni. Il nuovo management sta facendo un’operazione fantastica anche perche’ si sta riprendendo il mercato” ha concluso l’ad di Leonardo.