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Trenta

Leonardo-Finmeccanica, Mbda, Boeing e non solo. Che cosa si dice nella Difesa sulla lite a 5 stelle fra Trenta e Tofalo

Tutti i subbugli fra Difesa, politica, governo e aziende del settore come Leonardo-Finmeccanica e non solo che emergono sotto traccia dal litigio pubblico fra il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, voluta dal Movimento 5 Stelle, e il sottosegretario M5S alle Difesa, Angelo Tofalo

 

“Ho cercato per un anno di stare accanto al Ministro Trenta e di spiegarle che il nemico non è Salvini, o chissà chi altro, ma chi, all’interno dell’apparato, vuole continuare ad agire senza l’indirizzo ed il controllo politico. Purtroppo, consigliata male, ha deciso di fare valutazioni diverse”.

E’ quello che ha scritto ieri sul suo blog Angelo Tofalo, sottosegretario alla Difesa, esponente di spicco del Movimento 5 Stelle, nella scorsa legislatura vicepresidente del Copasir.

Tofalo è un pentastellato molto vicino al vicepremier Luigi Di Maio e il post sul suo blog inizia proprio nel difendere l’operato e il ruolo del capo politico del Movimento dopo la scoppola elettorale alle Europee.

Il passaggio politicamente più rilevante del post di Tofalo è stato rilanciato per primo sul web ieri da Formiche.net, il giornale on line edito da Paolo Messa, direttore Relazioni Istituzionali Italia di Leonardo, l’ex gruppo Finmeccanica presieduto da Gianni De Gennaro e guidato dall’amministratore delegato Alessandro Profumo.

Il riferimento indiretto a difesa del leader della Lega, Matteo Salvini, in verità non ha stupito molto gli addetti ai lavori: al dicastero della Difesa, negli ambienti militari e nell’associazione delle aziende del settore (Aiad) è risaputo che l’altro sottosegretario alla Difesa, Raffaele Volpi, esponente della Lega, il quale si è distinto per critiche pubbliche negli scorsi mesi nei confronti del ministro Elisabetta Trenta, ha rapporti buoni e cordiali con Tofalo, come è stato chiaro a chi ha partecipato a un recente meeting a Milano tra l’ambasciatore americano in Italia e le aziende italiane e statunitensi del settore (tra cui Boeing e Lockheed Martin). dove tra gli ospiti d’onore e più riveriti c’era il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti (Lega).

La Lega, d’altronde, è quella più critica nei confronti del ministro Trenta, come si evince anche da questa intervista di Formiche.net ieri a un altro esponente del partito capeggiato da Salvini:

Ma c’è un altro passaggio del post di Tofalo che ha destato attenzione fra gli osservatori. Questo: “Sono entrato nelle Istituzioni – ha scritto l’esponente pentastellato che dopo il post è stato redarguito da una nota del Movimento – per spezzare le catene dei vecchi poteri che ostacolano l’ammodernamento dello Stato e mi sono ritrovato nel mio dicastero ad assistere a incomprensibili scelte, quasi mai coordinate politicamente, che hanno solo rafforzato, a causa di errori grossolani, l’influenza di capi e capetti del passato. Il tutto, purtroppo, a discapito del Paese”.

Che cosa vuol dire? Ha commentato su Facebook Aurelio Giansiracusa, avvocato, esperto di cose militari, analista-blogger su Start Magazine e animatore di Osservatorio Ares (nuovo portale sul mondo della difesa): “In soldoni, l’accusa di fare (male) di testa sua, senza mettere in un angolo chi, all’interno del apparato, non si è piegato al “nuovo” indirizzo politico. Attenzione, non sta dicendo non stai facendo nulla per la Difesa, o meglio lo dice velatamente subito dopo; se la prende con la Trenta perché non ha messo in condizione di non nuocere quelli che operavano già con i precedenti governi e che si sono dimostrati restii a “fare ammoina” ai pseudo nuovi padroni”.

Alla base della sortita inusitata di Tofalo ci sarebbero le rimostranze dei gruppi del comparto della difesa e dell’aerospazio – in primis Leonardo-Finmeccanica – contro il titolare della Difesa: “Tofalo da un lato raccoglie le pressioni delle aziende che nelle ultime settimane hanno assistito a una serie di inversioni a U ingiustificate. Alcune legate a scelte politiche mal consigliate dalla struttura interna”, ha commentato oggi il quotidiano La Verità che ospita una rubrica settimanale molto seguita e apprezzata in ambienti militari curata da Airpress, la rivista di settore edita da Messa (Leonardo-Finmeccanica) che nell’ultimo numero ospita un lungo intervento di Profumo.

Claudio Antonelli del quotidiano fondato e diretto da Maurizio Belpietro oggi aggiunge: “Ci riferiamo allo stop per i finanziamenti per i Camm.er, le batterie di missili terra-aria fondamentali per le attività Nato. Dal 2020 i vecchi missili andranno in pensione e resteremo senza tale difesa aerea. Altri budget sono invece stati dirottati per scelta dello Stato maggiore della Difesa senza che nemmeno il ministro ne fosse informato. E’ il caso degli elicotteri Chinook (metà Boeing e metà Leonardo) destinati a rendere le forze speciali operative anche in Libia o in aree limitrofe. Cambiare idea implica a livello diplomatico frizioni elevatissime e in questo momento perché inimicarsi gli Stati Uniti? C’è un motivo o sono solo faide interne per la gestione dei fondi? Forse la seconda”.

Sulla questione dei fondi statali, d’altronde, i dossier su cui ci sono attriti fra il gruppo partecipato dal Tesoro, ossia Leonardo, e il governo sono diversi, come ricostruito da Start Magazine qui, qui, qui e qui.

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