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Quanto spenderà Leonardo (con Rheinmetall) per Iveco Defence di Exor?

Iveco in rialzo a Piazza Affari sulla scia dell'annuncio del ceo di Leonardo, Roberto Cingolani, sull'offerta per Iveco Defence Vehicles (Isv) presentata con la tedesca Rheinmetall. Fatti, numeri e approfondimenti

Iveco sprinta in Borsa dopo l’offerta di Leonardo (insieme a Rheinmetall) per Iveco Defence Vehicles (Idv), la divisione dedicata ai veicoli militari del gruppo controllato da Exor (la holding di John Elkann che possiede anche StellantisCNH Industrial e il gruppo editoriale Gedi).

Lo scorso 8 maggio, nel corso della call con gli analisti per la presentazione della trimestrale di Leonardo, l’ad del colosso della difesa e aerospazio Roberto Cingolani ha annunciato l’offerta non vincolante per Iveco Defence Vehicles (Idv) insieme a Rheinmetall. Cingolani ha sottolineato che Leonardo-Rheinmetall analizzeranno “molto attentamente i dati finanziari” nel corso della due diligence e della data room che “saranno aperte a breve”.

“Siamo flessibili ma una cosa è chiara – ha aggiunto il numero uno di Leonardo – deve essere una operazione industriale, deve avere un chiaro vantaggio e un costo molto equo di questa operazione. Altrimenti è un’operazione finanziaria e noi non faremo alcuna operazione finanziaria”.

Il ceo di Iveco ha annunciato nei mesi scorsi l’intenzione di scorporare l’attività di produzione di veicoli pesanti, in vista di una possibile valorizzazione.

Secondo Bloomberg Iveco punta a incassare 1,5 miliardi di euro dalla vendita del suo business di difesa, in un periodo in cui la spinta per l’aumento della spesa per la difesa in Europa alimenta l’interesse per gli asset militari. Oggi le azioni Iveco sono salite in apertura fino al +4,7% a 56,76 euro, mentre il Ftse Mib è in rialzo dell’1,06%.

Sull’operazione pende il Golden Power, lo strumento a disposizione del governo per impedire la cessione di asset strategici – ovvero elementi ritenuti essenziali per la sovranità nazionale – senza l’autorizzazione di Palazzo Chigi. Il governo italiano gradirebbe l’opzione Leonardo-Rheinmetall per Idv, ma resta il nodo prezzo.

Tutti i dettagli.

IL VALORE DELL’OFFERTA

Ieri Gianni Dragoni sul Fatto Quotidiano ha scritto: “Fonti autorevoli vicine al dossier riferiscono che l’offerta di Cingolani e Armin Papperger sarebbe di poco inferiore a 1,5 miliardi di euro. […] Balza agli occhi che una simile valutazione – se confermata – sarebbe il doppio del prezzo iniziale che Leonardo era disposta a spendere”.

L’opzione Leonardo era già ventilata più volte nei mesi scorsi, e all’epoca si parlava di un valore di Idv stimato a circa 750 milioni di euro.

L’OPZIONE LEONARDO (CON RHEINMETALL)

E ora Cingolani ha confermato l’offerta, insieme alla tedesca Rheinmetall, ma l’importo non è noto.

Le due aziende hanno avviato una joint venture paritetica per la fornitura di mezzi militari all’esercito italiano, programma che vede impegnato con una quota dei lavori anche Iveco Defence Vehicles. Alla luce della maxi commessa ricevuta dal governo italiano per produrre veicoli militari e alla quale Idv parteciperà con una quota del 12-15%. A febbraio Iveco ha avviato il processo di scorporo di Defence che vede fra gli scenari la quotazione in Borsa e la conclusione dell’operazione entro fine 2025.

Per gli analisti l’opzione Leonardo è “la più credibile”, ma “rimane da superare lo scoglio del prezzo”.

I NUMERI IVECO

I ricavi netti dell’azienda dalle sue operazioni di difesa sono aumentati del 15% lo scorso anno a 1,1 miliardi di euro, spinti da volumi più elevati e da un mix di prodotti migliore, secondo la società. Come ricordava a febbraio Reuters, la divisione Idv è cresciuta nel contesto di una spinta alla spesa militare globale e potrebbe beneficiare di una nuova ondata di attività di M&A previste.

LA SPINTA DEL GOVERNO

“Cos’è successo per giustificare un simile balzo nel valore di Iveco Defence? Il fattore chiave è che quest’acquisizione è benedetta dal governo Meloni, il ministro della Difesa Guido Crosetto è favorevole alla fusione militare tra un piccolo fornitore e il campione nazionale Leonardo”, ha sottolineato il Fatto.

Come già detto, proprio Idv sarà fornitore di Leonardo nella produzione dei cingolati dell’Esercito. Lo scorso novembre ha reso noto la sigla di un accordo preliminare con il colosso dell’aerospazio e difesa per la fornitura di componenti funzionali per futuri contratti nell’ambito della joint venture tra Leonardo e Rheinmetall.

Per la società dedicata ai veicoli militari del gruppo controllato dalla famiglia Agnelli si tratterà di una quota compresa tra il 12 e il 15% delle attività totali della joint venture per la produzione di veicoli cingolati da combattimento terrestri per l’esercito italiano che prevede una ripartizione del lavoro al 50% tra Leonardo e Rheinmetall con il 60% svolto in Italia.

D’altronde Leonardo conta già su una collaborazione con l’Iveco tramite la sua controllata Oto Melara, nell’ambito dell’attuale Cio, capofila dell’industria negli armamenti terrestri per lo sviluppo e la produzione di veicoli blindati come il Centauro (I e II) e il supporto ai veicoli.

GLI ALTRI CONTENDENTI

“In sostanza, Elkann cerca di vendere Iveco Defence nel momento in cui è riempita di commesse dallo Stato. E per spuntare un valore più alto non tratta solo con Leonardo, Exor ha messo l’azienda sul mercato sollecitando offerte da tutti i gruppi internazionali” rileva ancora Gianni Dragoni sul Fatto Quotidiano.

E ci sono altri big della difesa alla finestra per la divisione militare di Iveco.

In base a quanto scritto dal Corriere a marzo, a mostrare interesse per Idv sarebbero stati il gruppo franco-tedesco Knds, l’inglese Bae Systems e il ceco Czechoslovak Group.

Ricordiamo che il primo doveva essere l’alleato di Leonardo nell’alleanza terrestre con l’obiettivo di arrivare a una collaborazione per la fornitura dei carri armati Leopard 2 all’Esercito italiano. Tuttavia lo scorso giugno Leonardo e Knds hanno abbandonato le trattative per formalizzare una partnership “per definire una configurazione comune per il programma Main Battle Tank dell’Esercito Italiano e per sviluppare una più ampia collaborazione industriale”.

Per quanto riguarda il gruppo ceco Csg, come ricordava il quotidiano, è già presente nel nostro paese. Nel dicembre 2023 Csg ha annunciato di aver accettato di acquisire una partecipazione dell’80% nel produttore italiano di fucili sportivi e da caccia di fascia alta Armi Perazzi. Il gruppo ceco comprende anche aziende di attrezzature aerospaziali e ferroviarie e il produttore di camion pesanti Tatra. A fine novembre 2022 Csg aveva rilevato il 70% di Fiocchi Munizioni, storica società di Lecco e tra i più grandi produttori mondiali di munizioni di piccolo calibro.

Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano spagnolo El Economista, citando fonti di mercato non identificate, anche l’azienda di difesa spagnola Indra ha presentato un’offerta non vincolante per Idv.

IL COMMENTO DEGLI ANALISTI

Secondo gli analisti di Equita Leonardo resta la favorita. Nel caso di vendita – secondo gli esperti della sim ripresi da Radiocor – Leonardo non potrebbe essere esclusa sia per motivi politici (intervento del golden power del governo) che industriali (avendo con Idv collaborazioni pluriennali).

Inoltre, Equita ritiene che Idv valga circa 1,3 miliardi, contro un valore riportato dai media di 1,5 miliardi. “Siamo consapevoli che alla luce dei multipli di mercato attuali di società del settore la valutazione dovrebbe essere superiore, ma riteniamo che il possibile intervento del golden power non permetta di massimizzare la valutazione”, hanno spiegato, mettendo in conto che in ogni caso ogni 100 milioni di valutazione in più per la divisione spingono all’insù il target di prezzo di Iveco di 0,4 centesimi per azione”.

FOCUS GOLDEN POWER

Infine, proprio in virtù del Golden Power, secondo quanto riportano diverse fonti, il presidente di Exor è in trattativa con l’esecutivo, con l’obiettivo di valorizzarla al massimo.”Difficile immaginare che Idv non venga comprata da Leonardo e Rheinmetall. Elkann però potrà approfittare della concorrenza per alzare il prezzo” commenta Dragoni sul Fatto.

“Non siamo disposti a spendere di più rispetto al giusto prezzo per fare questa possibile acquisizione” ha precisato l’8 maggio il numero uno di Leonardo a proposito dell’offerta per Idv.

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