Appena calato il sipario sulle elezioni europee giunge la notizia del fallimento di un importante progetto dell’industria europea della difesa. Come riporta l’Handelsblatt, “il costruttore franco-tedesco di carri armati KNDS e il gruppo italiano di armamenti Leonardo hanno interrotto i colloqui per una cooperazione approfondita nel settore dei sistemi terrestri”. L’annuncio è arrivato nella giornata di martedì 11 giugno direttamente dagli uffici stampa del gruppo franco-tedesco.
Il progetto di cooperazione includeva anche l’ulteriore sviluppo e la produzione su licenza del principale carro armato tedesco Leopard 2 A8 per le forze armate italiane. Secondo fonti industriali, l’Italia avrebbe annunciato un fabbisogno fino a 200 carri armati, che saranno costruiti principalmente dalla parte tedesca del gruppo KNDS, l’ex Krauss-Maffei Wegmann (KMW).
Le due parti intendevano inoltre sviluppare progetti comuni per nuovi veicoli blindati per l’esercito italiano.
Ma quella annunciata ieri è una battuta d’arresto per la cooperazione europea nel settore della difesa. KNDS e Leonardo erano in trattativa dallo scorso dicembre e l’annullamento dei colloqui è una sorpresa, prosegue l’Handelsblatt. “Le parti non sono riuscite a trovare un accordo sulla configurazione e, di conseguenza, anche i colloqui sulla partecipazione strategica di Leonardo in KNDS sono falliti”, ha annunciato l’amministratore delegato di KNDS Frank Haun. Tuttavia, Haun ha assicurato che la sua azienda rimane impegnata a sostenere le necessità dell’esercito italiano.
Il quotidiano economico tedesco riporta poi informazioni provenienti da ambienti industriali, secondo le quali “il progetto sarebbe fallito sulla questione della quantità di tecnologia Leonardo da installare nei carri armati Leopard”. Nei grandi accordi di difesa tra due nazioni, è consuetudine utilizzare la tecnologia del Paese beneficiario e avviare una produzione locale, ricorda ancora l’Handelsblatt che sottolinea ancora una volta come “l’annullamento della cooperazione rappresenta una battuta d’arresto per gli sforzi volti a raggiungere una maggiore cooperazione nell’industria della difesa europea e quindi anche una migliore utilizzabilità reciproca dei sistemi d’arma utilizzati in Europa”.
Il Leopard 2 è impiegato in 18 Paesi europei, tra cui Danimarca, Paesi Bassi, Spagna e Polonia. L’Italia sarebbe dovuta essere un nuovo cliente.
Per KNDS, la cancellazione della cooperazione con Leonardo è già la seconda battuta d’arresto. In precedenza, la Polonia aveva già deciso di non acquistare altri Leopard 2 e di rivolgere la propria attenzione ai carri armati prodotti dalla Corea del Sud. I legami di Varsavia con Seul sono intensi, non solo sul piano del commercio di armamenti, ma anche su quello dei legami energetici, in particolare per lo sviluppo del programma nucleare polacco. A cementare il rapporto sul nucleare, anche collaborazioni e scambi a livello di università.
In Germania, il Bundestag ha approvato i fondi per l’acquisto di 18 Leopard 2 dell’ultima variante A8 poco più di un anno fa, per sostituire i carri armati più vecchi consegnati all’Ucraina. Saranno consegnati nel 2025 e nel 2026. C’è poi il versante dell’export. Come annunciato dal ministero della Difesa di Berlino alla fine dello scorso anno, la Repubblica Ceca, la Lituania, la Svezia e i Paesi Bassi hanno mostrato interesse per l’ultima versione del Leopard 2.
Tuttavia, ora c’è anche una concorrenza tedesca per questo carro armato: Rheinmetall, che per il Leopard 2 costruisce i cannoni, ha presentato un suo nuovo prodotto, il Panther. Alla fine dell’anno scorso, l’azienda di Düsseldorf ha ricevuto un ordine dall’Ungheria per sviluppare il Panther e renderlo pronto per la produzione in serie. L’ordine ha un valore di 288 milioni di euro.