Perché il governo americano sta pensando di spezzettare Google
Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta valutando lo scorporo di Google in più società per contrastarne il monopolio nella ricerca online. Anche se lo smantellamento forzato non sembra probabile, si tratta comunque della seconda pessima notizia per Google in una settimana. Tutti i dettagli
La sentenza su Google avvantaggerà davvero Bing di Microsoft?
La storica sentenza negli Stati Uniti su Google potrebbe avvantaggiare Microsoft, che da tempo cerca di conquistare spazi nel mercato dei motori di ricerca. Ma nonostante gli investimenti (e qualche colpo basso) Bing rimane parecchio indietro a Google Search.
Cosa cambierà dopo il colpo del giudice Usa a Google?
Una corte federale negli Stati Uniti ha stabilito che Google è monopolista e agisce illegalmente per mantenere questa posizione nel mercato delle ricerche web. Uno scorporo è possibile ma improbabile: cosa succederà adesso? Fatti, numeri, analisi e commenti.
Google è monopolista. Parola di giudice Usa
Secondo una corte federale negli Stati Uniti, Google ha agito illegalmente per limitare la concorrenza e mantenere il monopolio sulle ricerche Internet. Tutti i dettagli di una sentenza definita storica.
OpenAi farà la guerra a Google sui motori di ricerca web
OpenAI pensa di poter intaccare il dominio di Google sulle ricerche web grazie all’intelligenza artificiale. Ma la società di Mountain View è già corsa ai ripari con un nuovo e vasto modello linguistico. Tutti i dettagli.
Anche Google dopo Meta sfodera il pugno di ferro in Canada sulle notizie
Google rimuoverà i collegamenti web alle notizie mostrate in Ricerca, News e Discover per gli utenti in Canada a causa dell’Online News Act, la legge in arrivo sul pagamento degli editori per l’accesso alle notizie sulle piattaforme digitali
Non solo Google Search. DuckDuckGo, Info.com e Qwant arrivano su Android
Niente più monopolio di Google Search: dal 1° marzo gli utenti Android potranno scegliere il motore di ricerca predefinito da quattro opzioni. Ma le regole continua a dettarle Big G e alcuni concorrenti sbuffano anche dopo l’intervento Ue