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Google Canada

Anche Google dopo Meta sfodera il pugno di ferro in Canada sulle notizie

Google rimuoverà i collegamenti web alle notizie mostrate in Ricerca, News e Discover per gli utenti in Canada  a causa dell'Online News Act, la legge in arrivo sul pagamento degli editori per l'accesso alle notizie sulle piattaforme digitali

Dopo il collega big tech Meta (società madre di Facebook e Instagram) anche Google blocca le notizie in Canada.

La scorsa settimana la società guidata da Mark Zuckerberg aveva annunciato che Facebook e Instagram bloccheranno l’accesso ai post dei media canadesi. E il 29 giugno Google, di proprietà di Alphabet fa sapere che rimuoverà i collegamenti alle notizie canadesi dai risultati di ricerca e da altri prodotti in Canada quando la legge entrerà in vigore tra circa sei mesi.

La decisione arriva in risposta all’approvazione del disegno di legge Online News Act, che contiene al cosiddetta “tassa sui link”, ovvero il pagamento agli editori di notizie canadesi per gli articoli prelevati e mostrati nelle loro app. I gruppi editoriali canadesi hanno salutato l’approvazione del disegno di legge come un passo verso l’equità del mercato.

La mossa segue una legge simile approvata nel 2021 in Australia, che impone alle piattaforme digitali come Facebook e Google di pagare i media nazionali quando si collegano ai loro contenuti nella ricerca o nei feed.

Tutti i dettagli.

IL PUGNO DI FERRO DI GOOGLE IN CANADA

Google ha dichiarato che rimuoverà i collegamenti alle notizie canadesi dai prodotti Search, News e Discover (che propone notizie e contenuti sulla base delle tendenze e delle personalizzazioni degli utenti) in Canada, una volta che entrerà in vigore la legge che lo costringerebbe a pagare gli editori canadesi per i collegamenti alle notizie.

Nello specifico, Kent Walker, presidente degli affari globali di Google, ha scritto sul blog ufficiale dell’azienda che la legge, chiamata anche Bill C-18, pone a rischio l’intero business della compagnia. “La decisione senza precedenti di mettere un prezzo sui link crea incertezza per i nostri prodotti e ci espone a responsabilità finanziarie illimitate per il solo fatto di voler facilitare l’accesso dei canadesi alle notizie degli editori. Da oltre un anno affermiamo che questo è l’approccio sbagliato per sostenere il giornalismo in Canada e potrebbe comportare cambiamenti significativi ai nostri prodotti”.

I collegamenti saranno rimossi anche da Google News Showcase, un contenitore che si concentra solo su notizie locali, in base al quale la società ha accordi con 150 testate giornalistiche in tutto il paese. Questo programma di Google è disponibile anche in Italia.

DOPO LA MOSSA DI META

La mossa segue una simile presa di posizione di Meta, che lo scorsa settimana ha annunciato che avrebbe bloccato la condivisione di notizie in Canada da Facebook e Instagram.

COSA PREVEDE L’ONLINE NEWS ACT

La legislazione arriva in risposta alle lamentele dell’industria dei media canadese, che vuole una regolamentazione più severa delle società tecnologiche per impedire loro di sgomitare le società di notizie fuori dal mercato della pubblicità online.

Pertanto, l’Online News Act impone ai giganti digitali di stipulare accordi di commercio equo con i media canadesi per le pubblicazioni condivise sulle loro piattaforme, pena il rischio di dover ricorrere ad arbitrati vincolanti.

Le regole canadesi seguono un passo simile già compiuto nel 2021 da Canberra con una legge rivoluzionaria che obbliga le piattaforme digitali a remunerare le testate giornalistiche.

SUL PIEDE DI GUERRA FACEBOOK E GOOGLE IN CANADA

Ma i giganti tecnologici statunitensi hanno affermato che le proposte sono insostenibili per le loro attività. Secondo Google la legge canadese è più ampia di quelle emanate in Australia e in Europa. In effetti, Facebook ha ripristinato i contenuti delle notizie per i suoi utenti in Australia solo dopo che i colloqui con il governo tradotti in emendamenti alla legge che consentivano alle società tecnologiche due mesi di tempo per negoziare con i media.

Sempre il colosso di Mountain View ha sostenuto che la legge canadese che mette un prezzo sui collegamenti alle notizie visualizzati nei risultati di ricerca e può essere applicata a punti vendita che non producono notizie. Il gigante dei motori di ricerca aveva proposto che la visualizzazione di contenuti di notizie, piuttosto che di link, fosse una base di pagamento e che solo le aziende che producono notizie secondo gli standard giornalistici fossero ammissibili.

Infine, Google ha affermato che darà agli utenti canadesi l’accesso alle notizie fino all’entrata in vigore della legge e che un compromesso normativo prima di allora potrebbe ancora scongiurare il blackout delle notizie. Ma in realtà Big G si stava già preparando a quest’ultima possibilità. Lo scorso febbraio la società aveva testato infatti il blocco delle notizie sia su Google News che nella Ricerca, così come nella sezione Discover.

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