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Stellantis Governo Tavares

Stellantis eviterà le ire del governo Meloni con il contentino per Melfi?

Costituto un gruppo di lavoro tecnico per giungere entro la fine del mese a un "accordo di transizione"  tra Stellantis e il governo Meloni per una "rinnovata politica industriale europea che dovrà tutelare la produzione e l'occupazione interna". L'annuncio di Tavares su Melfi

 

Prova a ripartire il dialogo tra il governo italiano e Stellantis, dopo il botta e risposta a denti stretti degli ultimi mesi (in sostanza, il gruppo nato dalla fusione coi francesi di Psa continua a chiedere all’esecutivo incentivi e da Roma hanno risposto che non vogliono darli a chi produce auto soprattutto all’estero). Oggi si è tenuto un incontro di novanta minuti tra l’amministratore delegato Carlos Tavares e il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. E, benché non risolutivo (appuntamento a fine mese) sembra abbia avuto un carattere distensivo, almeno dalle dichiarazioni rilasciate a caldo.

 

Tavares, difatti, oltre averlo giudicato “molto produttivo”, ha ribadito “il continuo e forte impegno dell’azienda nei confronti dell’Italia, una delle tre radici di Stellantis insieme a Francia e Stati Uniti”. Che non è molto ma è già qualcosa, specie visto che il disimpegno del Gruppo nei siti produttivi del nostro Paese ormai non è più lamentato solo dai sindacati, ma pure da Confindustria e dal governo.

L’ANNUNCIO DI STELLANTIS SU MELFI

L’esecutivo deve avere chiesto garanzie e Stellantis si è impegnata a produrre nello stabilimento di Melfi un quinto modello oltre ai quattro già annunciati, tutti premium di alto valore per marchi stranieri, più uno italiano sulla nuovissima piattaforma Stla-M, presentata la scorsa settimana. “È nostra chiara intenzione localizzare un maggior numero di modelli in stabilimenti italiani, a partire da Melfi”, ha spiegato Tavares.

L’obiettivo è riportare su la produzione dopo il crollo dell’ultimo periodo. “Sono fiducioso che, insieme ad Adolfo Urso, creeremo le condizioni per invertire innanzitutto la tendenza al calo dei volumi di produzione nei due anni a venire e poi costruire insieme la roadmap per produrre un milione di veicoli in Italia”. Certo è che Topolino e 600, a dispetto dell’italianità, saranno prodotte in Marocco e Polonia.

 

COSA CHIEDE IN CAMBIO STELLANTIS AL GOVERNO

Cosa chieda Stellantis in cambio lo si intuisce leggendo la nota del costruttore vergata a margine in cui dice che questo primo incontro al Mimit, “abbia mostrato la necessità di un dialogo continuo e proficuo con tutti gli stakeholder per costruire insieme un progetto globale per l’Italia che tenga conto di diversi fattori come le previsioni di mercato, l’accessibilità economica delle auto per i clienti italiani, l’impatto di normative come l’Euro 7 sulla Fiat Panda, gli incentivi per mantenere la competitività italiana come il costo dell’approvvigionamento energetico e il costo di trasformazione”. Insomma, Stellantis al governo chiede sgravi per l’utenza, una sponda europea nella battaglia contro l’Euro 7 e incentivi di varia natura.

LE BORDATE DEL GRUPPO

Una nota un po’ beffarda in cui Stellantis “confida nell’intelligenza collettiva e nel necessario atteggiamento di buona volontà di tutte le parti interessate per creare le condizioni per mantenere il ruolo di leader dell’Italia al centro della strategia di Stellantis, nel contesto molto impegnativo dell’elettrificazione e della concorrenza cinese in Europa”.

E non è la sola parte della nota a stridere rispetto all’intenzione di dialogare manifestata da Stellantis al governo italiano. In un altro passaggio si scorge difatti una leggera polemica: “L’Italia sta beneficiando delle dimensioni di Stellantis e del suo portafoglio di 14 marchi iconici, tra cui Fiat, Maserati, Alfa Romeo e Lancia”, viene ricordato dal Gruppo.

APPUNTAMENTO A FINE LUGLIO PER IL FINALE DI PARTITA

Sul fronte opposto, ovvero dell’esecutivo, si fa sapere che il ministro Urso ha illustrato il documento di politica industriale sull’automotive elaborato sulla base anche del confronto con le le parti sociali e produttive e con le Regioni sede di stabilimenti di Stellantis, nel quale si indicano obiettivi e modalità per aumentare i livelli produttivi, ampliare la gamma dei modelli, investire su ricerca e innovazione, a tutela della occupazione e della intera filiera del settore.

“Le parti – comunicano dal dicastero – condividendo gli obiettivi del documento, hanno costituto un gruppo di lavoro tecnico per giungere entro la fine del mese a un accordo di transizione nel quadro di una rinnovata politica industriale europea che dovrà tutelare la produzione e l’occupazione interna”.

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