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Tychy Leapmotor Stellantis

Quanto Stellantis detesta l’Italia? Il caso Leapmotor

Diventa sempre più flebile la voce di corridoio per la quale a Mirafiori verranno prodotte le auto elettriche cinesi simil-500 di Leapmotor: Stellantis avrebbe infatti scelto la Polonia. Un altro duro colpo per l'impianto torinese che a fine mese smetterà di produrre anche la Maserati Levante

Se in Italia saranno mai prodotte auto elettriche cinesi, probabilmente si inizierà col marchio individuato dal governo (si parla di trattative avviate con Chery, Byd e una terza casa automobilistica sulla cui identità abbiamo però solo rumor contrastanti) piuttosto che con Stellantis. Nonostante quanto era stato vociferato a seguito degli investimenti del Gruppo guidato da Carlos Tavares nell’ex startup Leapmotor fondata da Fu Liquan e da Jiangming Zhu, le vetture a batteria del marchio asiatico (tra cui il nuovo modello della T3, nota per l’incredibile somiglianza a tratti un po’ corsara con la Fiat 500) potrebbero essere prodotte nello stabilimento che Stellantis ha in Polonia anziché in Italia.

NIENTE 500 CINESE A MIRAFIORI

L’ennesimo colpo allo stomaco al mondo industriale italiano, che deve ancora digerire la 500 algerina, la Panda serba, la Topolino marocchina e la 600 polacca. Questo nonostante a Mirafiori oggigiorno si assembli già la 500 elettrica originale, anche se i turni sono passati da due a uno: le sue linee sarebbero però perfette per il clone (o una sua evoluzione) che arriva dal lontano Oriente. Non dovrebbero subire grosse trasformazioni.

PER LEAPMOTOR STELLANTIS SCEGLIE LA POLONIA

Secondo le anticipazioni di Reuters, invece, la produzione dell’utilitaria T03 di Leapmotor nel Vecchio continente verrà avviata, già nel secondo trimestre, nello stabilimento Stellantis a Tychy, in Polonia, utilizzando la tecnica “semi-knocked down” (SKD), che consiste nel lavorare kit parzialmente assemblati in Cina in veicoli finiti.

COSA FA L’IMPIANTO DI TYCHY

Lo stabilimento polacco a sud di Katowize, regione della Slesia, oltre a produrre fin dai primi anni 2000 la nuova Panda, quindi la Fiat 500 e in anni più recenti la Jeep Avengler, dallo scorso 7 settembre è pure la culla della Nuova Fiat 600e.

Che sia cruciale nei piani industriali di Stellantis lo si intuisce dal fatto che il gruppo franco-italiano ha investito nel 2021 oltre 200 milioni di euro per il restyling dell’impianto per consentire il lavoro sulle piattaforme multienergy eCMP e CMP (di origine Psa) destinate a una gamma variegata di modelli.

LE TENSIONI TUTTE ITALIANE

Resta così tesa la situazione a Mirafiori, al momento senza alcun progetto concreto per il proprio futuro. Alle tute blu non è infatti andata giù la decisione di prolungare dal 2 al 20 aprile la cassa integrazione per i dipendenti al lavoro sui modelli 500 Bev e Maserati. Coinvolti 2240 lavoratori complessivi.

L’azienda aveva già messo in Cigo i lavoratori di Mirafiori per un mese nel periodo a cavallo tra il 2023 e il 2024, per tre settimane dal 12 febbraio al 3 marzo e poi aveva prolungato la cassa fino al 30 marzo. Infine l’ennesimo slittamento al 20 aprile. Il timore è quello di fare la fine della fabbrica Maserati di Grugliasco che ha chiuso i battenti nella seconda metà dello scorso dicembre.

LA REPLICA DI STELLANTIS

Stellantis da parte sua ricorda che allo storico stabilimento a sud di Torino sono destinati circa 240 milioni per il piano Mirafiori Automotive Park 2030 per la realizzazione del Battery Technology Center, lo stabilimento per la produzione del cambio elettrificato eDCT, il grEEn Campus e l’Hub di Economia Circolare SustainERA ma, ricordando gli effetti del processo di transizione energetica in corso, compresi quelli occupazionali, intende siglare un accordo quadro con le sigle sindacali firmatarie del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro per definire le modalità di individuazione e i trattamenti economici previsti per i lavoratori interessati alla risoluzione del proprio rapporto di lavoro perché prossimi alla maturazione dei requisiti per la pensione o che intendono intraprendere nuovi percorsi professionali.

IL MURO DELLA FIOM

Sembra intenzionata a fare muro Fiom (Cgil), secondo quanto dichiarato da Samuele Lodi, segretario nazionale e Maurizio Oreggia, coordinatore nazionale automotive, al termine di una riunione sulle uscite volontarie incentivate: “Prosegue l’azione di svuotamento degli stabilimenti Stellantis, un pessimo segnale se considerato che queste uscite non sono compensate con l’assunzione di giovani, che darebbero un’importante prospettiva per il futuro”, hanno detto infatti dalla Fiom.

PERCHE’ MIRAFIORI SPERAVA ALMENO IN LEAPMOTOR

Per questo il 12 aprile a Torino è stato proclamato uno sciopero di tutte le sigle sindacali di 8 ore per l’intero settore automotive, al quale aderiranno con ogni probabilità anche tutte le terze parti, ovvero i fornitori italiani nati attorno agli stabilimenti Fiat e che hanno la propria sussistenza legata a doppio filo alle scelte industriali del gruppo.

La moria di queste piccole realtà è già iniziata. L’ultima ad aver abbassato definitivamente le serrande è stata la storica Proma, l’azienda di componentistica che riforniva la Maserati. Occorre ricordare che a fine mese le linee torinesi non sforneranno più le Maserati Levante. Delle 33 vetture del Tridente prodotte ogni giorno a Mirafiori 25 sono Levante. Lo stop alla produzione di questo modello di fatto azzera la produzione del Tridente a Mirafiori.

LICENZIAMENTI ANCHE NEGLI USA

Tagli in vista anche al di là dell’Oceano. Almeno secondo quanto riporta il Wall Street Journal, secondo cui Stellantis, che ha nel proprio portafogli l’americana Chrysler, sta licenziando circa 400 dipendenti negli Stati Uniti, principalmente nelle divisioni software e ingegneria.

Il Gruppo, interpellato dal quotidiano economico, ha confermato in una nota che prevede di ridurre le proprie organizzazioni di ingegneria, tecnologia e software di circa il 2% negli Stati Uniti. La riorganizzazione sarebbe dovuta all’ottimizzazione dei costi connessi a quelli affrontati per la transizione ecologica e tecnologica.

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