Il fatto è questo ed è l’ennesimo colpo al cuore che Stellantis assesta all’industria dell’automobile italiana: la Panda elettrica, modello iconico per il marchio Fiat, sarà costruita nello stabilimento di Kragujevac, in Serbia e, pare, non più a Pomigliano d’Arco, come preannunciato.
STELLANTIS PORTA LA PANDA ELETTRICA IN SERBIA
Che Kragujevac, in Serbia, fosse destinato a diventare uno stabilimento importante per Stellantis lo si era iniziato a intuire lo scorso anno, quando persino il sito dell’Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane riprese la notizia secondo cui nuove attrezzature erano state appena recapitate alle strutture dello stabilimento Fiat Chrysler Automobiles Serbia di Kragujevac per supportare l’elettrificazione del Gruppo.
“Nello stabilimento di Kragujevac, Stellantis installerà la nuova piattaforma elettrica per la produzione di auto elettriche a partire dalla metà del 2024. La nuova auto elettrica, che non ha ancora un nome – si legge sul comunicato ripreso da Ice -, sarà prodotta nello stabilimento di Kragujevac. L’impianto potrebbe anche essere configurato per supportare potenziali quantità aggiuntive di un altro modello, sulla base di un continuo miglioramento delle prestazioni.”
CORRIERE E REPUBBLICA SI TAMPONANO SU STELLANTIS IN SERBIA
Almeno uno di quei modelli “senza nome” del comunicato del dicembre 2022 ora sappiamo quale sarà: la Panda elettrica. Ennesimo segnale, dopo che Carlos Tavares ha deciso di produrre le Fiat 600e e Topolino in Polonia e Marocco, che il nostro Paese continua a scivolare fuori dai piani industriali del Gruppo.
Una notizia che aizza ancora una volta il Corriere della Sera che, come abbiamo già visto nei mesi scorsi, sta seguendo da vicino la progressiva desertificazione in atto decisa da Tavares (è stata la redazione di via Solferino a raccogliere l’allarme di Luca Cordero di Montezemolo, secondo cui “Il nostro Paese, di fatto, non dispone più di una realtà industriale automobilistica”).
“Sul domani dell’impianto situato nella provincia di Napoli si naviga su nuvolose promesse, senza alcuna certezza”, annota il Corsera, che raccoglie anche la testimonianza degli operai: «perché Carlos Tavares non ha fatto lui direttamente l’annuncio? Perché dobbiamo venirlo a sapere dal capo del governo serbo? Dal 2012 la Panda è prodotta a Pomigliano, ne abbiamo sfornate ben 1.950.000. Sarà dura sostituirla. Il futuro? Vorremmo che fosse la nostra azienda a comunicarcelo e non un capo di Stato straniero», si chiedono le tute blu.
E poi viene lasciato ampio spazio alle proteste dei sindacati. In particolare viene ripreso quasi integralmente e senza interruzioni il comunicato di Fiom-Cgil: «Pomigliano non si tocca, Stellantis e il governo devono sapere che faremo tutto ciò che sarà necessario per salvaguardare il sito, le produzioni e l’occupazione. Diciamo fin da subito ai lavoratori e agli altri sindacati che è ora di unirsi». La Fim Cisl chiede che Stellantis comunichi «con urgenza quale modello di vettura sostituirà l’attuale Panda. Attualmente la fabbrica di Pomigliano è in una situazione positiva per i volumi grazie alle produzioni di Alfa Romeo Tonale, del Dodge Hornet e della Fiat Panda che hanno consentito di azzerare la cassa integrazione sulle linee produttive e di assorbire l’attività di circa 1.200 lavoratori dagli altri siti italiani».
Risicato invece lo spazio riservato alla replica di Stellantis: “In serata ieri l’azienda ha fatto sapere che Pomigliano continuerà a produrre la Panda (quella con il motore endotermico, prevista fino al 2026, ndr) e quindi «se l’evoluzione normativa e le condizioni competitive dello stabilimento di Pomigliano lo consentiranno, è nostra intenzione continuare il suo ciclo di vita e quindi sostenere lo stabilimento fino all’arrivo del nuovo ciclo di modelli».”
REPUBBLICA DA’ SPAZIO AL PORTAVOCE STELLANTIS
Ancora una volta Repubblica si dimostra più moderata nei toni e nell’esposizione dei fatti. Stellantis rassicura: “La Panda sarà prodotta ancora a Pomigliano”, viene evidenziato fin dal titolo in un articolo redatto frettolosamente attorno a mezzanotte. Questo il catenaccio: “La società interviene dopo l’annuncio del premier serbo sull’avvio della produzione del modello elettrico nel Paese dell’est. Schlein: “Aspettiamo di capire le intenzioni dell’azienda”.
Stellantis, partecipata da Exor che controlla anche Repubblica attraverso Gedi, dice al quotidiano diretto da Maurizio Molinari che «Pomigliano continuerà a produrre la Panda – assicura un portavoce del gruppo italo-francese – i tempi sono prematuri per fare ulteriori annunci».
La Panda di Pomigliano «non è in concorrenza con il modello che vedrà la luce in Serbia – dice ancora il portavoce – che sarà su un’altra piattaforma e posizionato in modo diverso». Tutto dipenderà dalla «evoluzione normativa», leggi rinvio e rivisitazione dei nuovi standard Euro 7, e dalle «condizioni competitive» della fabbrica.
Certo, la testata romana non può glissare sulle polemiche, tanto più sulle lotte sindacali, ma rispetto al Corriere vi dedica appena un capoverso: “Polemica risolta? Non proprio – si legge su Repubblica. Oltre alle richieste di chiarimenti arrivate dai sindacati, alla Fiom e Fim-Cisl ieri si è aggiunta la Uilm che chiede «continuità lavorativa e occupazionale», la politica è andata in fibrillazione alla vigilia della prima riunione del tavolo tra Stellantis, sigle metalmeccaniche, Anfia e governo al ministero delle Imprese e del Made in Italy.” Tutto qui. Quindi l’articolo sposta l’attenzione sulla polemica politica, allontanandola dalle mosse industriali di Stellantis.