È tutta francese la batteria su cui Stellantis potrebbe puntare per battere la concorrenza nell’impegnativa sfida della transizione energetica ed ecologica. Al momento esiste solo un prototipo, ma il Gruppo confida che superi gli step che la porteranno alla commercializzazione.
LA BATTERIA INTELLIGENTE DI STELLANTIS
Un prototipo nato nell’alveo del progetto IBIS (Intelligent Battery Integrated System), finanziato dal Future Investment Plan gestito dall’Agenzia francese per l’ambiente e la gestione dell’energia e che Stellantis ha portato avanti con la sussidiaria di Total (oggi TotalEnergies) Saft, già partner con il gruppo italo-franco-statunitense e Mercedes della jv Automotive Cells Company che ha inaugurato una gigafactory a Douvrin, nel nord dell’Hexagone.
Il team, costituito da venticinque tra ingegneri e ricercatori del CNRS (Centro nazionale di ricerca scientifica francese), di Stellantis e di Saft ha messo a punto una batteria nella quale le schede di conversione che svolgono le funzioni di inverter e caricatore vengono montate il più vicino possibile agli elementi della batteria agli ioni di litio. Un sistema di controllo – spiegano da Stellantis – consente alla batteria di produrre direttamente la corrente alternata per il motore elettrico.
Il progetto IBIS mira a ridurre il peso dei veicoli e il costo dei sistemi di propulsione a batteria nonché i costi di produzione dei veicoli. L’architettura della batteria IBIS dovrebbe portare a una semplificazione della manutenzione con una contemporanea riduzione dell’impatto ambientale.
COM’È STRUTTURATA LA PARTNERSHIP
I partner sono ora impegnati nella realizzazione di un prototipo di veicolo completamente funzionale che sarà collaudato sui banchi e sulle piste di prova di Stellantis e su strada. Il team di sviluppo intende rendere la tecnologia disponibile sui veicoli dei marchi Stellantis prima della fine di questo decennio.
Nell’ambito della collaborazione, Saft offrirà impianti chiavi in mano dotati di maggiore disponibilità di batterie, che una volta in commercio dovrebbero garantire un utilizzo ottimizzato dell’energia installata con minore impatto ambientale.
Articoli correlati
Perché è salutare l’alleanza fra Acn di Frattasi e Spes di De Luca. O no?
Il Vaticano ha abbandonato la guerra giusta su Russia-Ucraina?
Ecco come il Pentagono tende una mano alle startup della Silicon Valley
Quando l’Unione sovietica era nel pallone
