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Ecco come il Pentagono tende una mano alle startup della Silicon Valley

Tutti i dettagli sulla Defense Innovation Unit del Dipartimento della Difesa americano: è l'ufficio che lavora con le startup che sperano di fare affari con il Pentagono, guidato da un ex dirigente Apple.

Creare un ponte tra le startup della Silicon Valley e il Pentagono per mettere in campo le tecnologie commerciali più rilevanti dal punto di vista militare su scala più ampia.

È questo l’obiettivo della Defense Innovation Unit del Dipartimento della Difesa americano. Dalla sua istituzione nel 2015, l’ufficio ha assegnato a startup 62 contratti del valore di 5,5 miliardi di dollari, in accordi per prodotti tra cui droni autonomi e software di sicurezza informatica, segnala Bloomberg in un recente approfondimento.

Solo nel 2022, in parte grazie alla sua velocità di contrattazione, la Diu aveva trasferito sul campo di battaglia 52 progetti sostenuti da contratti di produzione pluriennali dai servizi militari per un valore fino a 4,9 miliardi di dollari. Tali progetti includono droni manovrabili, sistemi di intelligenza artificiale e tecnologie di telerilevamento satellitare. L’ufficio supervisiona gli sforzi del Dipartimento della Difesa per mettere a disposizione delle forze armate la tecnologia più dirompente, inclusa l’iniziativa Replicator, che mira a dispiegare in campo migliaia di sistemi autonomi in un arco di tempo compreso tra 18 e 24 mesi.

Nell’ambito del disegno di legge sui finanziamenti governativi firmato dal presidente Joe Biden a marzo, il budget annuale della Defense Innovation Unit salirà a oltre 900 milioni di dollari quest’anno, dai 191 milioni di dollari del 2023.

Tuttavia, come rileva Bloomberg, “molti investitori si sono lamentati del fatto che la Diu spesso concede sovvenzioni per programmi pilota tecnologici che impiegano troppo tempo per trasformarsi in contratti su vasta scala o, più spesso, non vanno mai da nessuna parte. Le scarse possibilità di successo sono dannose per le startup, che non possono costruire imprese con assegni una tantum.”

Tutti i dettagli.

GUIDATA DA EX DIRIGENTE APPLE

A capo della Defense Innovation Unit c’è Doug Beck, un riservista della Marina americana che ha prestato servizio in Iraq e Afghanistan, è anche un ex dirigente della Apple.

Beck crede di poter essere un traduttore tra il settore privato e quello pubblico. “Parlo fluentemente entrambe le lingue”, afferma a Bloomberg.  In Apple, ha guidato le vendite nelle Americhe e nel nord-est asiatico prima di passare ai clienti istituzionali come sistemi sanitari, scuole e governi. Durante la sua permanenza nel Colosso di Cupertino, portava spesso la sua divisa militare nel bagagliaio della sua macchina. È stato anche consigliere di Ash Carter, il segretario alla difesa del presidente Obama, ha contribuito a far nascere l’idea della Diu e ha lavorato part-time per l’ufficio nel suo ruolo di riservista, aiutando a introdurre le persone alle startup, riassume Bloomberg.

L’ex manager della Apple si è detto umiliato dal feedback degli investitori, pur concordando con la loro valutazione del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. “Ci ritroveremmo con prototipi fantastici che hanno ricevuto una certa richiesta da parte del dipartimento”, ha ammesso Beck, “ma non sono riusciti a raggiungere il livello di scala successivo di cui abbiamo bisogno per l’impatto strategico e di cui hanno bisogno per il ritorno sull’investimento”.

LA STRATEGIA DELLA DEFENSE INNOVATION UNIT DEL PENTAGONO CON LE STARTUP

Come spiega Bloomberg, la convinzione alla base della Defense Innovation Unit è sempre stata che gran parte della tecnologia di cui l’esercito americano ha bisogno probabilmente non proviene dagli appaltatori della difesa come Lockheed Martin, Northrop Grumman e Raytheon che eccellono nella costruzione di aerei da combattimento e sottomarini, piuttosto da startup e altri appaltatori della difesa non convenzionali.

“Il Pentagono non si è completamente adattato a questo cambiamento”, afferma alla testata statunitense Paul Scharre, vicepresidente esecutivo e direttore degli studi presso il Center for a New American Security, un think tank focalizzato sulla difesa nazionale. “Non puoi acquistare software nello stesso modo in cui acquisti una portaerei.”

I CASI DI SUCCESSO: DA ANDURIL A SHIELD AI

Nel frattempo, dalla fondazione della Diu alcune delle startup con cui ha collaborato hanno sfondato come Anduril Industries, che produce droni e sistemi di sorveglianza, e Shield AI, che si concentra sui droni. Entrambe sono diventate aziende multimiliardarie in gran parte grazie alla loro capacità di ottenere contratti militari. Tuttavia, è notoriamente difficile fare affari con il Pentagono. I critici dell’approccio del Pentagono – incluso Michael Brown, che ha guidato il DIU fino al 2022 – affermano che la mancanza di finanziamenti e sostegno all’interno del dipartimento ha indebolito l’ufficio, ricorda Bloomberg.

Secondo Doug Philippone, responsabile della difesa presso Palantir Technologies Inc. e co-fondatore di Snowpoint Ventures, un’azienda che sostiene le startup tecnologiche per la difesa,  gli investitori devono sapere che il Pentagono è disposto a prendere in considerazione qualcosa di più dei semplici contratti simbolici. Il settore può svilupparsi solo se ci sono più storie di successo. “Penso che sia davvero importante per l’America che questa nuova DIU abbia successo”, ha dichiarato Philippone alla testata americana. “Sono fiducioso ma scettico.”

LA NUOVA ROTTA DELLA DEFENSE INNOVATION UNIT

Nella strategia pubblicata il 7 febbraio, Beck ha affermato che il prossimo capitolo della Diu si concentrerà sull’implementazione della tecnologia commerciale nell’ambito militare molto più rapidamente. Il documento di 10 pagine delinea il ruolo in espansione della Defense Innovation Unit e illustra le misure che l’organizzazione sta adottando per garantire che il dipartimento tragga pieno vantaggio dalle capacità derivate dal commercio per contrastare le minacce provenienti da Cina e Russia.

L’obiettivo è che la Defense Innovation Unit conceda progetti pilota tecnologici solo quando c’è già una richiesta confermata per un contratto da parte del Pentagono.

“In un contesto di sfide internazionali e con il settore tecnologico più capace del mondo, possiamo e dobbiamo fare di più per identificare e adottare tecnologie commerciali di grande impatto in modo rapido e su vasta scala”, afferma la Diu nella strategia. “Con i recenti cambiamenti da parte della leadership [del Dipartimento della Difesa] e del Congresso, siamo ora pronti ad aiutare i nostri partner in tutto il dipartimento, tra agenzie, nel settore tecnologico commerciale e nelle nazioni alleate e partner a raggiungere questi obiettivi”.

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