Più volte su queste pagine abbiamo sottolineato la inarrestabile penetrazione della politica di proiezione di potenza economica cinese in America Latina.
I legami sempre più stretti tra la Cina e il Venezuela ne sono una evidente dimostrazione. Se il presidente venezuelano ha nominato come ministro degli Esteri Felix Plasencia non è certo una coincidenza, ma il risultato degli stretti rapporti tra l’ex-ambasciatore a Pechino e la Cina. Quindi la sua nomina non potrà che rafforzare le sinergie economiche e militari tra la Cina e il Venezuela in funzione antiamericana.
Metaforicamente potremmo dire che la Cina è riuscita a costruirsi una sorta di triangolo cinese in America latina che comprende il Venezuela, l’Argentina e il Cile. Ancora una volta, l’interesse cinese per il Venezuela non è naturalmente di natura disinteressata, ma è anche il risultato della presenza nel sottosuolo del Venezuela del coltan, un materiale strategico nel contesto della elettronica civile e militare.
Ma accanto al coltan ci sono altri minerali fondamentali per l’industria come il ferro, la bauxite, il rame, il carbone, il titanio e il nichel, presenti prevalentemente nella zona mineraria dell’Orinoco.
Superfluo sottolineare che gli accordi commerciali da parte della Cina con il Venezuela – gran parte dei quali sono protocolli segreti – vanno inquadrati nella Nuova via della seta e hanno un valore commerciale di svariati miliardi di dollari.