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Yahoo Taboola

Da Microsoft a Yahoo fino a Epic Games, perché le aziende tech Usa scappano dalla Cina

Yahoo e Epic Games (Fortnite) sono le ultime aziende tecnologiche con sede negli Stati Uniti a smettere di offrire i servizi in Cina, dove lo stretto controllo del governo su Internet costringe le aziende alla censura

Anche Yahoo e Epic Games chiudono i battenti in Cina.

Martedì Yahoo ha annunciato che i suoi servizi non saranno più accessibili dalla Cina continentale a partire dal primo novembre. “Yahoo rimane impegnata nei diritti dei nostri utenti e in un Internet libero e aperto. Ringraziamo i nostri utenti per il loro supporto”, si legge in una nota.

Lo scorso maggio Verizon ha venduto Yahoo e altri asset multimediali di Verizon Communications al gruppo statunitense di private equity Apollo Global Management per 5 miliardi di dollari.

Anche il sito web cinese del blog tecnologico Engadget, venduto nell’accordo, non era disponibile martedì nella terra del Dragone.

La mossa di Yahoo segue quella di Microsoft che ha chiuso la piattaforma LinkedIn in Cina il mese scorso.

Ma la decisione di Yahoo potrebbe dipendere dall’entrata in vigore lunedì della sua nuova legge sulla protezione delle informazioni personali in Cina. Pechino ha anche bloccato la maggior parte dei social media e dei motori di ricerca internazionali, come Facebook e Google. Gli utenti cinesi aggirano il blocco utilizzando una rete privata virtuale (VPN).

Si tratta comunque del secondo marchio tecnologico occidentale a lasciare il paese nelle ultime settimane. Ma non è l’ultimo.

Anche la società Epic Games — creatrice del popolare videogame “Fortnite” — ha fatto sapere che chiuderà i suoi server in Cina a partire dal 15 novembre, dopo aver interrotto le registrazioni di nuovi utenti lunedì.

“Il beta test di Fortnite Cina terminerà e i server verranno chiusi presto”.

Come ha ricordato Reuters, ad agosto la Cina ha introdotto nuove regole che limitano la quantità di tempo che i minori di 18 anni possono dedicare ai videogiochi. Una mossa ritenuta necessaria per combattere la dipendenza dal gioco.

Tutti i dettagli.

ADDIO A PECHINO

Yahoo ha smesso di fornire contenuti per gli utenti nella Cina continentale a partire dal 1 novembre, secondo una dichiarazione pubblicata sul suo sito Web, che indirizzava gli utenti di Yahoo e Aol Mail ad altri collegamenti.

“Riconoscendo l’ambiente commerciale e legale sempre più impegnativo in Cina, la suite di servizi di Yahoo non sarà più accessibile dalla Cina continentale a partire dal 1 novembre”, ha detto un portavoce della società in una nota.

LA STORIA DI YAHOO IN CINA

Yahoo aveva già avviato un percorso di ridimensionamento delle sue operazioni nel Dragone, tanto che nel 2015 chiuse il suo ufficio di Pechino.

Yahoo è entrata in Cina nel 1998 e nel 2012 ha stretto un accordo con Alibaba per vendere la sua partecipazione nel gigante dell’e-commerce. L’accordo ha anche visto Alibaba ottenere il diritto di gestire Yahoo China con il marchio Yahoo per un massimo di quattro anni.

Yahoo China ha successivamente chiuso il suo servizio di posta elettronica e il portale web, ma il marchio ha mantenuto un centro di ricerca e sviluppo globale a Pechino fino al 2015, quando è stato chiuso.

COLPA DELLA NUOVA LEGGE SULLA PRIVACY?

Come ha sottolineato Axios, “il ritiro di Yahoo ha coinciso con l’inizio della legge cinese sulla protezione delle informazioni personali, che determina il tipo di informazioni personali che le società nazionali e internazionali possono raccogliere dai propri utenti e determina come tali informazioni devono essere gestite e trasferite”.

La legge, entrata in vigore lunedì, crea essenzialmente un massiccio regime legale di protezione dei dati nel paese. Le aziende che la infrangono possono subire multe salate, a seconda della gravità della violazione, segnala Axios.

L’ABBANDONO DI EPIC GAMES

Infine, sta per finire anche l’esperienza cinese di Fortnite: Epic Games, lo sviluppatore del popolare videogioco, ha comunicato che il 15 novembre chiuderà il server che ospita il gioco nel paese.

Dal 2 novembre, tuttavia, agli utenti è negata la possibilità di aprire un nuovo account. Per i fan cinesi di videogame si tratta di un’altra brutta notizia, parte della repressione della Cina che ha colpito il settore, con i funzionari che a fine agosto hanno lanciato la campagna contro la dipendenza degli adolescenti.

NIENTE FORTRESS NIGHT PER I CINESI

Salta Fortress Night, quindi, la versione cinese del videogioco, caratterizzata da alcune differenze rispetto a quella standard.

 

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