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Perché Verizon cede Yahoo e Aol al fondo Apollo

Apollo vicino a chiudere acquisto di Yahoo e altri asset media di Verizon per 4-5 miliardi di dollari

 

Verizon getta la spugna nel settore media digitali.

Il secondo operatore telefonico degli Usa ha annunciato oggi la vendita di Yahoo e altri asset multimediali di Verizon Communications al gruppo statunitense di private equity Apollo Global Management per 5 miliardi di dollari.

Il gruppo che Verizon cederà entro la seconda metà del 2021 al fondo americano comprende gli ex colossi di internet di Aol e Yahoo. Verizon manterrà comunque una quota del 10% nella società che si chiamerà Yahoo, una volta conclusa l’operazione.

La telco statunitense sposta così l’attenzione sulle sue attività di rete principali e sul lancio della tecnologia wireless 5G.

La vendita è l’epilogo di un’operazione iniziata a fine 2018 quando Verizon ha annunciato la svalutazione di 4,6 miliardi di dollari di Oath, nome della media unit nata dalla fusione tra le internet company Aol e Yahoo proprio per mano di Verizon nel 2017. All’epoca Verizon aveva speso circa 9 miliardi di dollari per gli asset sperando di concorrere con Google e Facebook sugli annunci digitali.

Ecco i dettagli.

VERIZON VENDE YAHOO E AOL

Il fornitotr americano di banda larga e telecomunicazioni, Verizon Communications ha reso noto la vendita le sue attività di media digitali, che includono Yahoo e Aol, alla società di private equity Apollo Global Management, come parte del piano del gigante delle telecomunicazioni di uscire dai suoi investimenti nei media digitali.

I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE

Secondo i termini dell’accordo, Verizon riceverà 4,25 miliardi di dollari in contanti, interessi privilegiati di 750 milioni di dollari e manterrà una partecipazione del 10% in Verizon Media. La transazione include le attività di Verizon Media, inclusi i suoi marchi e le sue attività. La transazione è soggetta al soddisfacimento di alcune condizioni di chiusura e dovrebbe concludersi nella seconda metà del 2021.

Verizon manterrà comunque una quota del 10% nella società che si chiamera’ Yahoo, una volta conclusa l’operazione.

LE ACQUISIZIONI DI VERIZON

Verizon aveva acquistato Aol nel 2015 e Yahoo nel 2017 per una somma di più di 9 miliardi di dollari, poiché puntava sul mercato in continua crescita dei media online. Inoltre, il fatto che molte persone avevano i loro account in questi due siti web ha anche attirato l’investimento di Verizon.

L’acquisto aveva lo scopo di offrire a Verizon un percorso verso il mobile, con l’obiettivo di utilizzare la tecnologia pubblicitaria di Aol per vendere annunci su contenuti digitali.

La telco statunitense sperava infatti che unire i due giganti di Internet sotto un rebrand avrebbe creato un player protagonista nei contenuti digitali, vantando nel portafogli siti Web come Huffington Post, TechCrunch e Tumblr. Ed ecco che Oath, giuramento, è stato pensato per riflettere “le promesse che facciamo l’un l’altro, i nostri consumatori, i nostri clienti e i nostri partner”, dichiarava Verizon all’epoca.

DIFFICILE BATTERE GOOGLE E FACEBOOK

Ma Google e Facebook si sono dimostrati concorrenti inarrivabili nel mercato della pubblicità digitale.

LA SVALUTAZIONE DI OATH NEL 2018

Tanto che nel 2018 Verizon ha annunciato una svalutazione di 4,6 miliardi di dollari sulle sue attività nel settore dei media.

Purtroppo puntare su Aol e Yahoo non si è rivelata una strategia vincente per Verizon. Nel settore pubblicitario, non c’è proprio concorrenza con colossi al pari di Alphabet (società madre di Google) e Facebook.

POCO FRUTTUOSO NEGLI ULTIMI ANNI

Nel 2020, il segmento dei media digitali di Verizon, che comprende Yahoo Finance, Yahoo Mail e siti di notizie come TechCrunch, Engadget, ha portato un fatturato di 7 miliardi di dollari, in calo del 5,6% rispetto all’anno scorso.

Ciò è dovuto principalmente a un forte calo delle entrate pubblicitarie nella prima metà dell’anno a causa della pandemia di Covid-19.

AVANTI TUTTA SUL 5G

Verizon ha deciso quindi di vendere l’asset media e puntare tutto sul miglioramento della tecnologia attorno al suo business mobile. A marzo, ha accettato di pagare quasi 53 miliardi di dollari per la licenza di onde radio wireless che aiuteranno l’azienda a espandere la sua infrastruttura 5G di prossima generazione. Prevede inoltre di spendere 10 miliardi di dollari nei prossimi anni per cablare più torri cellulari e aggiornare i suoi sistemi.

LA STRATEGIA DI APOLLO

Come ha sottolineato il New York Times, non è chiaro cosa intenda fare Apollo con l’attività multimediali di Verizon. Il fondo americano è stato coinvolto in altri accordi con i media. Ha contribuito a finanziare la fusione del 2019 tra la società madre di Usa Today Gannett e la catena di giornali locali New Media Investment Group, che ha creato il più grande editore di giornali statunitensi. E possiede le stazioni televisive e radiofoniche del Cox Media Group.

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