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Arm

Perché Arm batte le previsioni ma cala in Borsa?

Nonostante i buoni risultati del trimestre al 30 settembre, il titolo di Arm cala del 7 per cento: le previsioni della società per i prossimi mesi deludono gli analisti di Wall Street. Tutti i dettagli.

Mercoledì Arm, azienda britannica specializzata nella progettazione di microchip, ha comunicato i primi risultati economici dall’offerta pubblica iniziale di settembre, che ne aveva portato la valutazione a 54,5 miliardi di dollari.

ARM SUPERA LE ASPETTATIVE, MA CALA IN BORSA

I risultati di Arm nel secondo trimestre fiscale, conclusosi il 30 settembre, hanno superato le aspettative degli analisti: le entrate sono ammontate a 806 milioni di dollari, rispetto ai 744,3 milioni previsti da Wall Street, con un utile per azione di 36 centesimi.

Eppure il titolo della società ha perso circa il 7 per cento. C’entra il fatto che i ricavi previsti da Arm per il trimestre attuale sono (leggermente) più bassi di quelli stimati dagli esperti: Arm prevede infatti un utile per azione di 21-28 centesimi e vendite per 720-800 milioni; gli analisti, invece, si aspettavano un utile di 27 centesimi per azione ed entrate per 730-805 milioni.

I RISULTATI

I risultati del periodo conclusosi il 30 settembre, comunque, mostrano un aumento del 28 per cento su base annua del totale delle entrate. Arm ha riportato una perdita netta di 110 milioni di dollari, dovuta agli oltre 500 milioni di compensi basati sulle azioni dovuti all’offerta pubblica iniziale; nei prossimi trimestri questi compensi dovrebbero attestarsi sui 150-250 milioni.

Arm non produce materialmente i microchip, ma si “limita” – per così dire – a progettarli; dopodiché fornisce in licenza i propri design ad altre società, incassando una quota sulla base di quante unità vengono realizzate a partire dai suoi modelli. I chip prodotti con le proprietà intellettuali di Arm sono presenti in pressoché ogni smartphone e in moltissimi computer e dispositivi elettronici vari. Nello scorso trimestre sono stati consegnati oltre sette miliardi di microchip basati su tecnologia Arm.

Nei tre mesi precedenti al 30 settembre le entrate di Arm dalle royalties pagate dai clienti per l’utilizzo delle sue proprietà intellettuali sono state di 418 milioni, il 5 per cento in meno su base annua. Ma le vendite di licenze sono valse 388 milioni, il 108 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: è un segnale – riporta Cnbc – di come Arm sia in grado di vendere maggiori volumi di tecnologia ai suoi clienti attuali, una metrica guardata con attenzione dagli analisti di settore.

L’azienda ha fatto sapere che Google, Meta e Nvidia stanno tutte sviluppando microchip per l’intelligenza artificiale utilizzando la sua tecnologia.

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