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Gnl

L’Ue diventerà dipendente dal Gnl americano?

Uno dei più alti funzionari di Bruxelles sull'energia lo ammette: l'Unione europea avrà bisogno del Gnl americano per molti anni a venire. Bruxelles replicherà con Washington la dipendenza da Mosca? Non proprio. Ecco perché.

L’Europa avrà bisogno del gas americano per i decenni a venire. Lo ha detto al Financial Times Ditte Juul Jørgensen, direttrice generale per l’Energia della Commissione europea, spiegando come il combustibile fossile statunitense sarà necessario a garantire la sicurezza energetica del blocco.

L’Unione europea vuole distaccarsi completamente dagli idrocarburi russi entro il 2027, quindi ha bisogno di nuovi fornitori; e ha intenzione di espandere significativamente la generazione elettrica da fonti rinnovabili, che hanno bisogno di essere sostenute dal gas (oppure dal carbone, che però è più emissivo, o dalle batterie, che non sono abbastanza performanti) in quanto intermittenti nella produzione.

“CI SARÀ BISOGNO DI ENERGIA AMERICANA”

La transizione energetica potrà ridurre la domanda europea di gas, ma non la cancellerà. A questo proposito, Jørgensen ha detto che “nei prossimi decenni avremo bisogno di qualche molecola fossile nel sistema. E in questo contesto, ci sarà bisogno di energia americana”. Ovvero di gas naturale liquefatto, o GNL, di cui gli Stati Uniti sono uno dei massimi esportatori al mondo.

Insomma, i paesi europei continueranno a consumare GNL americano ben oltre questo decennio. E c’è chi pensa che questa relazione energetica possa non solo compromettere gli obiettivi comunitari sulla riduzione delle emissioni, ma anche creare una situazione di dipendenza energetica dell’Europa dagli Stati Uniti. Una dipendenza, in verità, diversa da quella precedente con la Russia: l’eventuale dipendenza da Washington sarà “solo” commerciale; quella da Mosca era sia commerciale sia politica, visto che il Cremlino ha utilizzato più volte – e continua a farlo – le forniture energetiche come un’arma di pressione sui governi.

IL PATTO WASHINGTON-BRUXELLES

L’anno scorso, dopo l’invasione dell’Ucraina e la compromissione dei rapporti con la Russia, l’amministrazione di Joe Biden si era impegnata a fornire all’Unione europea ulteriori 50 miliardi di metri cubi di GNL all’anno fino al 2030; Bruxelles, in cambio, avrebbe lavorato per “garantire una domanda stabile” in modo da dare certezze all’industria gasifera statunitense, che prima della guerra vendeva il suo combustibile principalmente in Asia. Il patto tra Washington e Bruxelles era stato accolto con scetticismo dagli analisti per una serie di ragioni tecniche che la crisi europea dei prezzi dell’energia, però, ha completamente stravolto.

Adesso, gli esperti pensano che le dichiarazioni di Jørgensen incoraggeranno i compratori europei a sottoscrivere contratti di fornitura a lungo termine, oltre il 2030, con le aziende americane: l’esitazione degli acquirenti è dovuta alle incertezze, create dalla transizione ecologica, sui consumi futuri di gas.

I NUMERI DELLE ESPORTAZIONI DI GNL DAGLI STATI UNITI ALL’UNIONE EUROPEA

Nel 2022 le esportazioni statunitensi di GNL all’Unione europea sono più che raddoppiate rispetto all’anno precedente, passando da 22 a 56 miliardi di metri cubi.

Nel 2021, prima della guerra, l’Unione europea ha ricevuto dalla Russia circa 145 miliardi di metri cubi di gas russo via tubo. Alla fine del 2022 il gas russo è valso il 16 per cento delle importazioni comunitarie, rispetto al 37 per cento di marzo 2022. I paesi europei, tuttavia, hanno preso a importare molto più GNL russo rispetto al periodo pre-guerra.

I NUOVI CONTRATTI USA-UE SUL GNL

A proposito di contratti, Cheniere Energy, la principale azienda esportatrice di GNL negli Stati Uniti, ha firmato due grossi contratti di fornitura a lungo termine con la norvegese Equinor e la tedesca BASF: in totale, spedirà oltre l’oceano Atlantico 2,5 milioni di tonnellate di combustibile liquefatto fino agli anni 2040.

Venture Global, un’altra società americana, ha firmato a giugno un contratto con la compagnia statale tedesca SEFE per 2,5 milioni di tonnellate di GNL all’anno per vent’anni.

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