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Xi Jinping Steven Zhang Suning Inter

La Cina rimpolpa le casse di Suning per salvare l’Inter?

Da un lato, Pechino è pronta a mettere sul piatto un maxi finanziamento per Suning, la società del presidente nerazzurro Steven Zhang. Dall'altro, i movimenti per la cessione del club. In mezzo, il fondo Oaktree con cui saldare un debito da circa 400 milioni entro il prossimo anno

 

Mentre il calcio italiano torna in campo dopo due settimane infuocate, tra le difficoltà della Nazionale nel percorso verso Euro 2024 e soprattutto lo scandalo delle scommesse illegali (ascolta qui la puntata di Palloni Gonfiati sul tema), andando a spulciare negli affari delle singole società troviamo sempre qualcosa che si muove. Dagli affari per gli stadi, alle inchieste per il caso plusvalenze. In casa Inter, in ballo c’è l’affaire Zhang-Oaktree. In bilico tra il patteggiamento per un nuovo finanziamento con il fondo americano e una possibile cessione, agli arabi o ad altri statunitensi.

Ecco le ultime.

TUTTI I NUMERI DELL’INTER: GIOVEDI’ L’ASSEMBLEA DEI SOCI SENZA ZHANG

Lo abbiamo raccontato nella seconda puntata di Palloni Gonfiati: dal lato del campo, l’Inter a gestione cinese sta accumulando evidenti soddisfazioni sportive, che dovranno certamente culminare con lo Scudetto al terzo anno di Simone Inzaghi in panchina. Sul lato finanziario, il presidente Steven Zhang, figlio del colosso pechinese Suning, controlla circa il 70% dei nerazzurri, ha un patrimonio da oltre sette miliardi di dollari e si trova nel limbo della sua gestione nerazzurra.

I conti del club meneghino per il 2022-2023 sono stati approvati in via preliminare e parlano di perdite ridotte di 55 milioni di euro. L’assemblea degli azionisti si terrà giovedì prossimo ma il patron si collegherà soltanto in video. Ciò ha acceso ancor di più la vicenda del futuro interista. Che si profila più positivo per i conti perché i costi sono scesi da 528 milioni di euro a 465,5, con riduzione parallela anche dei salari e crescita dei ricavi, +60 milioni. Fatturato: 425 milioni di euro.

Numeri buonissimi che sono frutto anzitutto di una fidelizzazione costante e altissima dei tifosi a San Siro: nella scorsa stagione il fortino a tinte nerazzurre ha registrato una media spettatori di oltre 70mila presenze per ricavi da 80 milioni di euro, il 19% del fatturato. Una situazione in evidente miglioramento anche nella prospettiva degli accordi finanziari con la Uefa (settlment agreement). Anche sul fronte sponsor, l’Inter ha sistemato le cose dopo il flop Digitalbits (che non ha rispettato i pagamenti neanche con la Roma): i nuovi accordi con Paramount+, U-Power e E-Bay garantiranno 50 milioni più bonus al club milanese. In coda, ma neanche troppo, l’affaire Rozzano, dove l’Inter sta lavorando al nuovo impianto casalingo visto il fallimento delle trattative per rimodernare o abbattere il Giuseppe Meazza.

IL FUTURO SOCIETARIO: UN NUOVO PATTO CON OAKTREE?

Ma non tutto è rosa e fiori, appunto. quale futuro societario attende l’Internazionale? Mentre Pechino fatica a uscire dalla crisi immobiliare che vede in prima fila il colosso Evergrande, Xi Jinping da tempo ha dismesso il suo impegno per gli investimenti nel calcio. Lasciando spazio all’Arabia Saudita.

Steven Zhang, allora, deve ricontattare il prestito con il fondo americano Oaktree (che intanto ha fatto causa a Suning) per proseguire la presidenza, viste le difficoltà nell’estinguere semplicemente un debito che da 275 milioni schizzerà al prossimo anno (scadenza fissata al 20 maggio 2024) fino a 400.

Le ultimissime però, come riportato da Tuttosport, vedono aprirsi la finestra di un nuovo sostegno dal governo del Dragone: 685 milioni di dollari dalla Repubblica popolare – via Citic Trust e China Huarong Asset Managementda spalmare in dieci anni. Un grosso aiuto per Suning e di riflesso anche per la gestione nerazzurra di Zhang.

L’INTER VERSO LA CESSIONE? MA A CHI?

Ma in mezzo al futuro dell’Inter ci sarebbero poi altri protagonisti. La banca statunitense Raine Group, ma soprattutto il fondo del Bahrein con risorse saudite Investcorp ha presentato un’offerta all’istituto americano da 1,3 miliardi per rilevare la società meneghina.

Che Zhang avvia avviato le ricerca, via Raine Group e Goldman Sachs, per cedere l’Inter è un fatto. Ma oltre l’Arabia ci sarebbe anche un altro attore, americano. Si tratta di Silver Lake. Secondo quanto riferito anche da Tuttosport, dopo i rumors su un ingresso in maggioranza di questo gruppo già emersi nei mesi scorsi, adesso ci sarebbe un nuovo riavvicinamento. Anche Silver Laike è assistita da Raine Group, la banca americana sopra citata. E’ una società californiana di private equity e ha acquistato lo scorso anno Facile.it nel Belpaese.

Infine, anche un imprenditore finlandese (Thomas Zilliacus) è in contatto con il sultano qatariota – già in flirt con il Manchester United – Jassim Al Thani e ha ribadito recentemente la volontà di affondare il colpo nerazzurro. Ha infatti dichiarato al sito finlandese Helsingin Sanomat: “Voglio acquistare l’Inter con il mio fondo XXI Century Football Capital”. Un miliardo è il prezzo finale fissato. Avanzi il prossimo candidato all’acquisto dell’Inter.

 

– Ascolta Palloni Gonfiati: Zhang zhang, l’Inter cinese diventerà araba?

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