Sprint di Iveco in Borsa sull’ipotesi di un interesse di Leonardo per la divisione veicoli militari.
A Piazza Affari il titolo guadagna il 5,86% a 12,66 euro alle ore 15 dopo le indiscrezioni del Sole 24 Ore su un interesse del colosso della difesa e aerospazio guidato da Roberto Cingolani per Iveco Defence Vehicles (Idv).
Quest’ultima è la società dedicata ai veicoli militari del gruppo Iveco controllato da Exor (la holding di John Elkann che possiede anche Stellantis, CNH Industrial e il gruppo editoriale Gedi). Secondo il quotidiano confindustriale ci sarebbero stati primi contatti con Exor.
Secondo il Sole, l’acquisizione rientra nella strategia del gruppo ex Finmeccanica di espandere la propria presenza nell’industria degli armamenti terrestri.
D’altronde Leonardo conta già su una collaborazione con l’Iveco tramite la sua controllata Oto Melara, nell’ambito dell’attuale Cio, capofila dell’industria negli armamenti terrestri per lo sviluppo e la produzione di veicoli blindati come il Centauro (I e II) e il supporto ai veicoli.
Inoltre, le indiscrezioni del quotidiano confindustriale seguono anche i rumors dello scorso dicembre rilanciati dalla stampa d’Oltralpe. La Tribune aveva rivelato infatti che il governo italiano sollecita una fusione tra Iveco Defence Vehicles e Oto Melara per entrare a gamba tesa nel programma franco-tedesco Mgcs (Main Ground Combat System), il carro armato da combattimento del futuro. Secondo il quotidiano francese, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto “spinge forte per entrare nel Mgcs e “ne parla regolarmente al ministro delle Forze Armate francese Sébastien Lecornu”.
Noto come Main Ground Combat System, l’Mgcs è un progetto di Knds, consorzio franco-tedesco formato dai gruppi per la difesa Krauss-Maffei Wegmann (Kmw, Germania) e Nexter Defence Systems (Francia) in cooperazione con Rheinmetall.
Tutti i dettagli.
I PROGRAMMI TERRESTRI DELLA DIFESA
Il 16 ottobre la Difesa ha pubblicato e trasmesso al Parlamento il documento programmatico pluriennale (Dpp) per la Difesa per il triennio 2023-2025. Quest’ultimo ufficializza la previsione di spesa di 8,2 miliardi per l’acquisto dei carri armati tedeschi Leopard 2 prodotti dalle tedesche Kmw (capofila) e Rheimmetall (fornitore della torretta) e di 15 miliardi per l’acquisizione di un sistema di sistemi per la fanteria pesante (A2CS), incentrato su piattaforme sia combat (Armored Infantry Fighting Vehicle – Aifv) sia di supporto.
Proprio quest’ultimo programma potrebbe rivelarsi un catalizzatore per l’integrazione industriale nel settore, non appena Roma potrà decidere per le italiane Leonardo e Iveco i potenziali partner tra il consorzio franco-tedesco Knds e la tedesca Rheinmetall.
LA POSIZIONE DEL CONSORZIO FRANCO-TEDESCO
Lo scorso gennaio a Defense News, un portavoce di Knds ha affermato che “il veicolo italiano potrebbe essere un programma per una possibile cooperazione tra l’industria italiana e Knds”. Secondo Defense News, il consorzio franco-tedesco potrebbe prendere in considerazione l’idea di offrire all’Italia la versione cingolata del suo veicolo Boxer, che ha testato e mostrato al salone della difesa Eurosatory del 2022 in Francia; la piattaforma non è in produzione.
LA PROPOSTA DI RHEINMETALL
Dall’altra parte c’è Rheinmetall, che già da gennaio 2021 si è impegnata a identificare i requisiti operativi per il sostituto del Dardo dell’Esercito.
“Noi ci offriamo di costruire in Italia e insieme ai campioni nazionali dell’Industria della Difesa il più grande polo terrestre Europeo che permetterà all’Italia di essere protagonista non solo nella dimensione avionica e navale ma anche nella componente tecnologica terrestre” aveva ribadito l’ad di Rheinmetall Italia, Alessandro Ercolani, in una recente audizione parlamentare.
In particolare, il gruppo tedesco ha proposto il suo veicolo cingolato Lynx e si è detto pronto a cedere l’autorità di progettazione.
L’ALLEANZA STRATEGICA TRA LEONARDO E KNDS
Nel frattempo, lo scorso 13 dicembre il colosso della difesa italiano e Knds, il gruppo nato dell’aggregazione di Kmw e Nexter, due dei principali produttori europei di sistemi terrestri militari con sede in Germania e Francia, di concerto con il ministero della Difesa Italiano, “hanno siglato un’alleanza strategica per definire e sviluppare ulteriormente una collaborazione più stretta”. “Obiettivo dell’accordo – si legge nella nota della società di Piazza Monte Grappa – è la creazione di un gruppo di Difesa Europeo e il rafforzamento della collaborazione nel campo dell’elettronica terrestre”.
Non solo, “l’alleanza strategica consentirà di implementare programmi di collaborazione tra le nazioni europee attraverso il rafforzamento delle proprie basi industriali e lo sviluppo della futura generazione di piattaforme per veicoli blindati, tra le quali l’Mgcs (Main Ground Combat System)”.
Come rammenta il Sole 24 Ore “Leonardo punta a un accordo con Knds per fare un Leopard 2 “italianizzato”, con almeno il 50% del valore realizzato in Italia, dall’ex Oto Melara (la torretta). Bisogna convincere anche Rheinmetall, che oggi fornisce la torretta del Leopard”.
LE MIRE DEL GRUPPO EX FINMECCANICA
In tutto ciò, qual è la posizione del colosso della difesa italiano?
“L’Italia ha una competenza importante in Oto Melara ma anche nella componente Iveco con cui siamo partner nel consorzio”, ha spiegato il direttore generale di Leonardo, Lorenzo Mariani, in audizione alla Commissione Difesa della Camera a fine 2023.
Nel 1985 Oto Melara è entrata a far parte di un consorzio paritetico con l’Iveco, formando l’attuale Cio Iveco-Oto Melara per lo sviluppo e la produzione di veicoli blindati come il Centauro (I e II) e il supporto ai veicoli. “All’interno di questo consorzio, Iveco Defence Vehicles si occupa dei motori, della parte di mobilità, di tutti i componenti automobilistici, dell’integrazione finale dei veicoli blindati gommati mentre Leonardo è responsabile dei sistemi d’arma, del puntamento e del controllo del fuoco, nonché dell’integrazione finale di veicoli blindati cingolati” ricordava di recente La Tribune.
Nel 2021, il gruppo allora capeggiato all’epoca da Alessandro Profumo aveva messo in vendita la controllata armamenti terrestri Oto Melara (sia Knds sia Rheinmetall avevano fatto offerta) insieme a Wass, cessione rimasta in stand-by. Se per Wass ora si parla di una possibile acquisizione da parte di Fincantieri, “Non è più in discussione invece la cessione di una quota azionaria di Oto Melara” rileva Il Sole 24 Ore.
Ora l’ex Finmeccanica guidata da Roberto Cingolani punta infatti al coinvolgimento di Oto Melara nei programmi terrestri.
“Probabilmente sarà opportuno avere una collaborazione a livello europeo perché non credo ci sia spazio per più piattaforme: stiamo cercando una collaborazione dignitosa sia in termini di partecipazione che di tecnologia e il supporto finanziario che deriva dal Dpp è un ottimo viatico”, aveva precisato Mariani in audizione.
L’INTERESSE DI LEONARDO PER IVECO DEFENCE VEHICLES
Secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, “Leonardo starebbe valutando l’idea di espandersi con un’acquisizione. L’obiettivo di Cingolani e Mariani sarebbe comprare Iveco Defence Vehicles (Idv), la società del gruppo Iveco (controllata da Exor) che fa veicoli per la difesa e per la protezione civile, blindati, camion, trattori”.
“Idv ha la sede principale a Bolzano, sedi secondarie a Piacenza, Vittorio Veneto e in Brasile.Ci sarebbero stati alcuni colloqui esplorativi negli ultimi sei mesi. Cingolani conosce John Elkann, prima di diventare ministro dell’Ambiente era stato nominato nel cda della Ferrari. Non ci sono conferme né commenti ufficiali sull’ipotesi di acquisizione, che avrebbe un valore dell’ordine di 750 milioni di euro” conclude il quotidiano confindustriale.
LA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO
E sull’eventuale partita giocata da Leonardo resta da capire anche la posizione del governo italiano. Secondo fonti del quotidiano francese La Tribune «L’Italia desidera costituire una società risultante dalle attività di Leonardo e Iveco Defence Vehicle sul modello Knds» .