skip to Main Content

Iveco Oto Ariete

Leonardo, ecco come Rheinmetall rilancia la proposta per il polo terrestre

Che cosa ha detto l'amministratore delegato di Rheinmetall Italia Alessandro Ercolani, in audizione presso la commissione Difesa della Camera

La tedesca Rheinmetall si posiziona in prima fila per rispondere alla sfida del rinnovamento della componente terrestre e in particolare al segmento dei mezzi pesanti e corazzati del nostro paese.

“A livello operativo il Dpp evidenza come una delle sue principati traiettorie di sviluppo sia “la “lezione” proveniente dagli attuali quadri di conflitto ossia urgente ammodernamento delle componete carri, munizioni e difesa aerea” ha esordito così Alessandro Ercolani, amministratore delegato di Rheinmetall Italia, in audizione presso la commissione Difesa della Camera il 29 novembre.

In particolare “L’Italia si trova a dover rilanciare il programma per la  ricostruzione della flotta cingolata che ha due componenti, una leggera (Infantry Fighting Vehicle Ifv, uno dei programmi già messi a budget nel Dpp 2023-2025) per sostituire il Dardo, e una pesante, il Main Battle Tank (Mbt), dove già l’anno scorso il nostro paese ha guardato con interesse l’opportunità di entrare nel programma franco tedesco [Mgcs ndr] per inserirsi in un contesto europeo” ha ricordato Ercolani.

Inoltre, i nuovi Mbt e Aics consentiranno la riacquisizione di una capacità industriale nel settore che il nostro paese ha visto, nel corso degli anni, indebolirsi.

Dunque, secondo il numero uno di Rheinmetall, “l’Italia ha la necessità e opportunità di costruire un programma che abbia un’identità nazionale” — e questa non può prescindere da Leonardo che, insieme a Cnh Industrial, controlla il consorzio Iveco-Oto Melara (Cio), capofila dell’industria negli armamenti terrestri — ma “all’interno di una cornice europea”.

Tutti i dettagli.

AL VIA LA LEGGE TERRESTRE

Nel Dpp 2023-2025 la Difesa ha previsto per il programma Aics (Armored Infantry Combat System) dell’Esercito italiano uno stanziamento 5,2 miliardi di euro da qui al 2037 a fronte di fabbisogno complessivo di 15 miliardi di euro.

Si inaugura così il decennio dell’Esercito, con il programma Aics che è di fatto una “legge terrestre”, una occasione di crescita per il comparto nazionale della difesa. “Ecco l’AICS vale oltre 2 volte la Legge Navale,” del 2015, sottolineava proprio ieri Pietro Batacchi, direttore di Rid.

 

LA PROPOSTA DI RHEINMETALL PER IL POLO TERRESTRE

Grazie al Dpp e alla “legge Terrestre”, con i programmi Mbt e Aics/Ifv, c’è l’opportunità unica di sviluppo e tecnologia per l’Italia assicurando, in collaborazione con la Germania, l’identità nazionale – produzione nazionale – in un progetto insieme ad una piena integrazione europea e Nato, ribadisce l’ad di Rheinmetall in audizione.

“Noi ci offriamo di costruire in Italia e insieme ai campioni nazionali dell’Industria della Difesa il più grande polo terrestre Europeo che permetterà all’Italia di essere protagonista non solo nella dimensione avionica e navale ma anche nella componente tecnologica terrestre” ha spiegato Ercolani.

“Questo vuol dire — ha proseguito il numero uno di Rheinmetall — creare posti di lavoro, valorizzare i territori, le università. Si aprono nuovi scenari professionali. Si prevederanno migliaia di nuovi posti di lavoro. Immaginate di applicare solo ai programmi di nuovo avvio il coefficiente 2,6. Vuol dire scaricare sul territorio circa 15 miliardi di lavoro, opportunità e crescita”.

D’altronde, proprio il Dpp prende coscienza che l’Italia non può premettersi di agire da sola – non sono più gestibili programmi di armamento unicamente nazionali – insostenibili da punto di vista finanziario, industriale e di sviluppo con tempi di messa in servizio degli assetti incompatibili con le attuali esigenze.

LA POSIZIONE DI LEONARDO

Dall’altra parte anche Leonardo sembra guardare in questa direzione.

“L’Italia ha una competenza importante in Oto Melara ma anche nella componente Iveco con cui siamo partner nel consorzio” ha ricordato la settimana scorsa il direttore generale di Leonardo, Lorenzo Mariani, in audizione alla Commissione Difesa della Camera nell’ambito dell’esame del Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2023-2025.

Nel 2021, il gruppo ex Finmeccanica aveva messo in vendita la controllata armamenti terrestri insieme a Wass, cessione rimasta in stand-by. Nel frattempo, la Difesa ha confermato l’intenzione di comprare i carri armati Leopard 2, prodotti dalle tedesche Kmw e  Rheimmetall (entrambe avevano fatto un’offerta per la controllata di Leonardo). Ora il gruppo guidato da Roberto Cingolani punta al coinvolgimento di Oto Melara nel programma.

“Probabilmente sarà opportuno avere una collaborazione a livello europeo perché non credo ci sia spazio per più piattaforme: stiamo cercando una collaborazione dignitosa sia in termini di partecipazione che di tecnologia e il supporto finanziario che deriva dal Dpp è un ottimo viatico” aveva concluso Mariani.

Back To Top