skip to Main Content

Rheinmetall Leonardo

Esercito e Leonardo, cosa succede alla proposta della tedesca Rheinmetall sui nuovi cingolati

La proposta del gruppo tedesco Rheinmetall e il ruolo di Leonardo che insieme a Cnh Industrial controlla il consorzio Iveco-Oto Melara (Cio), capofila dell’industria negli armamenti terrestri. Fatti, nomi, numeri, indiscrezioni

 

È giunto il momento del rinnovo della flotta dei cingolati corazzati in Italia e in Germania.

Ed è da qui che ha avanzato la sua proposta Rheinmetall Italia, come illustrato in un’audizione in Commissione difesa alla Camera lo scorso gennaio. Si ricorda che Rheinmetall Italia è la controllata dell’omonimo colosso tedesco dell’industria della difesa, con un fatturato di oltre 6 miliardi di euro e oltre 25mila addetti. Nel nostro paese Rheinmetall Italia registra 150 milioni di euro di fatturato e conta circa 2mila addetti.

Sul versante italiano, Rheinmetall si è impegnata a identificare i requisiti operativi per il sostituto del Dardo dell’Esercito, che dovrebbe essere operativo dal 2025. Il requisito è di 400-600 veicoli nell’arco di dieci anni.

Nello specifico, l’azienda ha proposto la creazione di un polo di eccellenza italiano attraverso il consolidamento del settore terrestre nazionale. Si prevede cioè il “Trasferimento di tecnologia e know nel settore dei cingolati dalla Germania all’Italia a tutto vantaggio dell’industria nazionale”.

“L’offerta tedesca, che non è l’unica, propone il nuovo veicolo cingolato da combattimento Lynx. L’Esercito ha interpellato varie aziende del settore. La proposta è sul tavolo dei vertici del ministero della Difesa e anche del nuovo governo”, ha scritto Gianni Dragoni del Sole 24 Ore. “Non si parla solo di una ricca commessa per l’industria, del valore stimato sui due miliardi di euro in una decina d’anni, ma anche di un coinvolgimento dell’industria italiana”.

Ma la proposta di Rheinmetall Italia non incontra il favore di Leonardo, secondo il giornalista del Sole 24 Ore. L’ex Finmeccanica, insieme a Cnh Industrial, controlla il consorzio Iveco-Oto Melara (Cio), capofila dell’industria negli armamenti terrestri.

Tutti i dettagli.

LA PROPOSTA DI RHEINMETALL ITALIA PER LA SOSTITUZIONE DEL DARDO

“Il tema centrale di cui parliamo è la creazione di un polo di eccellenza italiano attraverso il consolidamento del settore terrestre nazionale, con la creazione di assetti nazionali e cooperazioni europee”. Lo ha riferito l’ad di Rheinmetall Italia, Alessandro Ercolani in audizione alla Camera. “Punto di partenza di tale collaborazione strategica è il programma di sostituzione, da realizzare in tempi brevi, del veicolo cingolato Dardo. Dove Rheinmetall e le industrie italiane possono lavorare sulla piattaforma Lynx. Possiamo coinvolgere l’intero comparto industriale nazionale, la quota italiana di produzione può superare il 70% del valore della commessa”.

PER ACCEDERE POI AL PROGRAMMA MGCS

Secondo Ercolani “l’acquisizione di tecnologia cingolata consentirà al nostro paese, in un momento immediatamente successivo, di candidarsi ad accedere a una posizione di primo piano nel programma per il carro pesante franco-tedesco Mgcs che sarà uno dei principali programmi d’armamento europeo per i prossimi 30 anni”, con almeno 2.500 veicoli.

Il Main Ground Combat System (Mgcs) è il programma per il carro del futuro di Parigi e Berlino.

A guida tedesca, Mgcs è una delle due collaborazioni tra Francia e Germania sulla difesa, che mira a sostituire entro il 2035 i Leclerc francesi e i Leopard 2 tedeschi. Il secondo programma è il Future Combat Air System (Fcas), guidato dalla Francia, a cui ha aderito anche la Spagna.

Sia l’Italia sia la Polonia hanno ripetutamente chiesto di aderire al programma Mgcs, ma al momento Parigi e Berlino vogliono mantenere il progetto esclusivamente bilaterale fino allo sviluppo di un prototipo.

COME PROCEDE IL PROGETTO FRANCO-TEDESCO MGCS

Il programma Mgcs, che punta a diventare il principale mezzo da combattimento in ambito europeo, sta procedendo spedito.

Lo scorso maggio i tre partner industriali coinvolti, i gruppi tedeschi Rheinmetall e Krauss-Maffei Wegmann (KMW) e il gruppo francese Nexter, e l’Ufficio federale tedesco BAAINBw, che agisce in nome di Germania e Francia, hanno firmato un contratto per lo “Studio di definizione dell’architettura di sistema – Parte 1”.

Il contratto ha seguito la firma dell’accordo tra il ministro della Difesa tedesco Annegret Kramp-Karrenbauer e la sua controparte francese Florence Parly lo scorso 28 aprile con il quale entrambe le parti hanno delineato la ripartizione delle competenze industriali con una suddivisione dei lavori 50/50 tra Francia e Germania.

COSA NE PENSA IL CONSORZIO CIO (CNH-LEONARDO) DELLA PROPOSTA DI RHEINMETALL

“Secondo fonti del settore l’Esercito ha mostrato interesse al cingolato tedesco”, ha sottolineato Gianni Dragoni del Sole 24 Ore.

Ma c’è una diversa posizione del consorzio Iveco-Oto Melara (Cio), capofila dell’industria nazionale negli armamenti terrestri, controllato da Cnh Industrial e Leonardo.

Secondo Dragoni “fonti vicine a Leonardo osservano che non ci sono stati contatti con Rheinmetall e, poiché il Lynx è un prodotto già completo (lo ha ordinato l’Ungheria, primo cliente, ma non la Germania), non si vede quale sarebbe lo spazio per la partecipazione italiana alla produzione di parti di valore, come ad esempio la torretta (specializzazione di Oto) o la trasmissione (Iveco). Leonardo ha reagito con freddezza alla mossa tedesca, ritiene che non salvaguarderebbe le competenze di ingegneria e ‘design authority’ dell’industria italiana, che verrebbe impoverita da un ruolo di produzione su licenza.”

LA PARTECIPAZIONE ITALIANA AL PROGRAMMA MGCS SECONDO LEONARDO

“Quanto al futuro carro franco-tedesco — sottolinea Dragoni — , fonti vicine a Leonardo osservano che, essendo frutto di un accordo politico tra i due paesi, un’eventuale partecipazione industriale italiana dovrebbe essere preceduta da un’estensione all’Italia dell’accordo di Aquisgrana. Sta di fatto che Iveco e Oto adesso non hanno un cingolato moderno da offrire all’Esercito. Fonti industriali fanno notare che Iveco e Oto potrebbero allearsi con i costruttori di altri veicoli, offerti da Krauss Maffei, da Bae Systems o dall’americana General Dynamics (Gd). L’ipotesi più concreta potrebbe essere una possibile convergenza con gli americani, ma non trova conferma da Leonardo. Più remota, ma forse non impossibile, l’ipotesi di una trattativa tra tedeschi e Leonardo-Iveco”.

Back To Top