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Decreto rinnovabili: 9 miliardi in 20 anni

L’Italia ha la sua strategia verde. È stato firmato il decreto rinnovabili: 9 miliardi in 20 anni. Joint venture tra Enel ed Eni per sviluppo dell’energia green? 9 miliardi in 20 anni: è questa la strategia verde del Governo Renzi per incentivare le energie rinnovabili non fotovoltaiche. È stato firmato oggi il decreto interministeriale che…

L’Italia ha la sua strategia verde. È stato firmato il decreto rinnovabili: 9 miliardi in 20 anni. Joint venture tra Enel ed Eni per sviluppo dell’energia green?

9 miliardi in 20 anni: è questa la strategia verde del Governo Renzi per incentivare le energie rinnovabili non fotovoltaiche. È stato firmato oggi il decreto interministeriale che dovrebbe dare un nuovo impulso al settore delle energie green. Una buona notizia per le aziende del settore e non solo. “Deve essere chiaro che le migliori tecnologie e le migliori competenze” nel settore delle rinnovabili “stanno nelle aziende italiane. Il pianto e la lamentazione tradizionale, per cui noi sulle rinnovabili non siamo in forma e in prima linea, deve finire”, ha affermato Matteo Renzi, presentando l’impegno dell’esecutivo.

Decreto rinnovabili: come saranno suddivisi gli incentivi?

A dare un’idea generale di come saranno suddivisi gli incentivi alle rinnovabili è Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, che oggi insieme a Galletti, Ministro dell’Ambiente, ha firmato il decreto. “Il 50% lavora su quelle fonti che hanno risultati molto positivi immediatamente, che sono quasi in equilibrio, ad esempio l’eolico- elenca- il 25% sara’ invece diretto su tecnologie di frontiera come il termodinamico, del quale abbiamo la tecnologia avanzata ma non un posto dove sia stata implementata in Italia”. E l’ultimo 25%  “va al grande tema dell’economia circolare, quindi biomasse e parti di scarto“.

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Anche Eni ed Enel chiamate a fare la loro parte

Anche le due grandi aziende di energia presenti sul territorio italiano sono chiamate a muoversi nella direzione del Governo e del Decreto rinnovabili. “Oggi siamo qui a presentare il lavoro di squadra che questo Paese intende fare sulle rinnovabili partendo dalle aziende. (…) Eni ed Enel sono la prima e seconda azienda del Paese per lavoratori e fatturato: hanno ingegneria e innovazione tali da essere leader a livello mondiale, ma hanno contemporaneamente la possibilità di partire a livello territoriale nel nostro Paese”, ha affermato Renzi. “Siamo abituati a pensare a Eni solo come realta’ di oil & gas ma su questi temi”, sulle rinnovabili e l’energia ‘verde’, “vuole segnare la strada. Questo dovrebbe farfischiare le orecchie a chi nei mesi scorsi ha fatto polemica…”, ha aggiunto il Premier.

Non solo decreto rinnovabili. Gli incentivi di Eni ed Enel

Enel intende avere un ruolo attivo nella trasformazione green dello Stivale. “Investimenti per 2,2 miliardi nelle reti sotto il capitolo dei contatori digitali, poi colonnine per la ricarica delle auto elettriche e le smart cities”, ha annunciato Francesco Starace,  amministratore delegato e direttore generale Enel. Abbiamo previsto anche “circa 2,2 miliardi sulle rinnovabili, che però  dipenderanno dalla normativa italiana”.  Starace ha poi ricordato che Enel  è impegnata nella trasformazione di “23 siti produttivi, vecchie centrali che abbiamo gia’ chiuso, in nuove cose, con un investimento di circa 200 milioni”.

Anche Eni, a settembre, intende approvare gli annunciati investimenti nelle rinnovabili che partiranno a inizio 2017, pari a 1 miliardo di euro. In Italia si partira’ con il fotovoltaico in cinque siti, due in Sicilia, due in Sardegna e uno in Puglia.

Eni ed Enel: una joint venture sulle rinnovabili?

Oltre alla firma del decreto rinnovabili, e gli investimenti di Eni ed Enel, l’altra grande notizia è che proprio le due aziende potrebbero lavorare insieme per favorire lo sviluppo delle energie green. “Stiamo parlando con Francesco Starace e “altri interessati per fare joint venture su questi terreni” destinati allo sviluppo delle rinnovabiliha detto l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, durante la conferenza stampa a palazzo Chigi.

La collaborazione “E’ una buona idea, siamo pronti a collaborare con loro su ogni aspetto”, ha risposto Francesco Starace. Per quanto riguarda la natura dell’intesa, “ci sono schemi di collaborazione che possono essere fatti in molti modi, anche fino alla joint venture”, precisa Starace.

Rinnovabili: oltre 10 miliardi in dieci anni

“Sommando gli investimenti annunciati” (anche da Enel e ENi) “sulle rinnovabili per i prossimi dieci anni, superiamo i dieci miliardi ha affermato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, precisando che per quel che riguarda il ministero dell’Ambiente, è “partito il 31 maggio il conto termico 2.0 con 900 milioni di contributi ai privati e pubblici che vogliono efficientare i loro edifici. A questo si somma lo sconto fiscale del 65% dell’Ecobonus. Abbiamo 250 milioni per l’efficientamento delle scuole, bando già aperto un mese e mezzo fa. Abbiamo 90 milioni sulla mobilità sostenibile, in parte sull’economia verde, in parte sui percorsi casa-scuola, casa-lavoro”.

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Terna: Italia hub elettrico a trazione rinnovabile

Abbiamo esportato in questi giorni energia rinnovabile italiana verso la Francia, l’Italia e’ un hub elettrico a trazione rinnovabile nel Mediterraneo“, ha affermato Del Fante, amministratore delegato di Terna, nel suo intervento alla conferenza.

“Abbiamo 25 reti di collegamento con i Paesi vicini e 4 miliardi di investimenti in 4 anni”, ha spiegato Del Fante parlando di Terna. “Abbiamo sei nuove linee di collegamento con l’estero. Stiamo lavorando a due progetti avanzati, uno in Francia un collegamento sotto il Frejus e collegheremo  i Balcani via Montenegro.  Poi Stiamo lavorando ad una linea con la Svizzera, l’Austria e abbiamo iniziato i  lavori di collegamento verso Sud, verso la Tunisia”.
Riferendosi alla filiera italiana, ha concluso: “Qualche settimana fa abbiamo consegnato ad Enel una linea di interconnessione  per un impianto eolico in  Cile, abbiamo progetti avanzati con Eni in Sud africa. Cerchiamo  di esportare la filiera, il 95% del capex di Terna  finisce a imprese italiane”.

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