Dopo due anni di stop, il lanciatore europeo Vega C torna nello spazio e posiziona in orbita Sentinel-1C, il satellite di Copernicus per l’osservazione della Terra, che fornirà immagini radar essenziali per comprendere i cambiamenti climatici e preservare il nostro pianeta.
Ieri sera alle 22.20 ora italiana Vega C, la versione aggiornata del lanciatore europeo leggero e ad alte prestazioni realizzato dall’italiana Avio, è decollato dallo spazioporto europeo nella Guyana francese trasportando il satellite Copernicus Sentinel-1C. Il satellite si è separato con successo dal lanciatore circa 1 ora e 44 minuti dopo il lancio.
“Con il successo del lancio di Vega C, con a bordo Sentinel-1C, l’Europa riconquista all’accesso autonomo allo spazio e si tratta di un lancio importante anche per l’Italia” ha dichiarato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Teodoro Valente.
Per il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, “il lancio del razzo Vega C è un traguardo fondamentale per l’Italia e per l’Europa intera: il successo di un investimento strategico che è stato perseguito con determinazione per garantire una capacità cruciale, l’accesso autonomo allo spazio”.
In questa missione si è contraddistinto il ruolo dell’Italia con l’Asi e l’industria, con Thales Alenia Space, la joint venture spaziale tra la francese Thales (67%) e l’italiana Leonardo (33%) e Avio, ed è italiana la tecnologia alla base di Sentinel-1C, con il radar ad apertura sintetica in grado rilevare immagini giorno e notte e in ogni condizione meteo.
Tutti i dettagli.
“UN GIORNATA IMPORTANTE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA”
“È una giornata importante per l’Italia e per l’Europa”, ha spiegato il presidente dell’Asi, perché “con il successo del lancio odierno tanta tecnologia italiana è in orbita. Oltre al lanciatore, il satellite Sentinel-1C del programma Copernicus, importante rete europea per l’osservazione della Terra. Un passo in avanti per il recupero di una capacità europea di accesso autonomo allo spazio, che si aggiunge al ‘volo di battesimo’ dello scorso luglio di Ariane 6, il lanciatore ‘pesante’”.
“Il 2024 è l’anno in cui ritornerà la nostra autonomia di accesso allo spazio. I due razzi Ariane 6 e Vega C sono operativi e torneremo ad un alto livello di attività presso il Centro spaziale della Guiana nel 2025 e oltre”, ha dichiarato all’AFP Stéphane Israel, ceo di Arianespace, la società controllata dal colosso franco-tedesco ArianeGroup che gestisce i lanciatori europei Vega e Ariane (realizzato da Arianegroup).
Nel contesto internazionale – aggiunge Valente – l’Europa è ancora lontana dal raggiungere le capacità degli altri attori e “la giornata odierna ci sprona a muoverci con la massima possibile rapidità, per recuperare almeno una parte del gap che fino a pochi mesi fa sembrava del tutto incolmabile e così garantire una soluzione “in house” quantomeno per gli asset strategici”.
L’Europa ha dovuto affrontare infatti una serie di battute d’arresto in mezzo all’intensa concorrenza della società di lancio privata statunitense SpaceX di Elon Musk.
IL VECCHIO CONTINENTE SI RIAPPROPRIA DI UN ACCESSO COMPLETO ALLO SPAZIO CON LA COPPIA DI LANCIATORI VEGA C E ARIANE 6
La missione di successo arriva dopo il volo inaugurale a luglio dell’attesissimo Ariane 6 dell’Esa, il lanciatore pesante destinato a competere con veicoli come il Falcon 9 di SpaceX, ricorda Bloomberg.
Per la prima volta da decenni, il Vecchio Continente non ha disposto di un lanciatore per portare in orbita i suoi satelliti. Oltre il ritiro di Ariane 5 dopo l’ultimo volo del luglio 2023, Ariane 6 ha subito ritardi e con il debutto costantemente rinviato (dalla previsione iniziale del lancio nel 2020), mentre Vega è rimasto bloccato sulla rampa di lancio a seguito del fallimento il 20 dicembre 2022 del primo volo commerciale di Vega C. Inoltre, a causa della guerra in Ucraina, l’Europa ha interrotto i lanci tramite il razzo russo Soyuz da Kourou in Guyana da febbraio 2022. Negli ultimi due anni l’Europa si è dovuta quindi affidare all’americana SpaceX di Elon Musk per trasportare i satelliti in orbita.
Lo scorso 5 settembre, Vega ha lanciato con successo il satellite per l’osservazione della Terra Sentinel-2C, nell’ambito del programma europeo per l’osservazione della terra Copernicus. Con quel volo si è ufficialmente congedato per lasciare il passo al più potente Vega C, che ha debuttato nel luglio 2022. L’ultimo volo di Vega ha segnato anche l’inizio della transizione nelle responsabilità dei servizi di lancio tra Arianespace e Avio: quest’ultima potrà vendere direttamente ai clienti i servizi di lancio di satelliti con il suo razzo senza passare attraverso Arianespace.
Dopo il successo del volo inaugurale dell’Ariane 6 a luglio, questo successo del lancio concretizza la messa in servizio della nuova generazione di lanciatori europei e soprattutto la capacità dell’Europa di riconquistare una capacità strategica di accesso allo spazio, sottolinea Les Echos.
RITORNO AL VOLO PER VEGA C DI AVIO
Il lancio del 5 dicembre ha segnato dunque il ritorno al volo di Vega C, dal fallimento del dicembre 2022. Da allora, – spiega l’Esa – è stato progettato e costruito un ugello migliorato e lo stadio completo Zefiro-40 ha superato con successo due test di accensione. “Siamo ancora una volta orgogliosi di contribuire al programma europeo Copernicus e, più in generale, all’accesso indipendente allo spazio per l’Europa con i nostri lanciatori. Con Vega C siamo pronti a portare in orbita i payload dei nostri clienti, con un aumento programmato della cadenza di lancio per i prossimi anni” ha commentato Giulio Ranzo, ceo di Avio.
IN ORBITA LA NUOVA SENTINELLA EUROPEA
E ora veniamo al carico posizionato in orbita da Vega C: il satellite Sentinel-1C, un occhio radar puntato sul nostro pianeta, parte del programma europeo Copernicus.
“Tutte le missioni di Copernicus sono importanti – ha spiegato Simonetta Cheli, direttrice dei Programmi di osservazione della Terra dell’Agenzia spaziale europea (Esa) – ma la messa in orbita di Sentinel-1C è particolarmente importante perché tutte le sentinelle lavorano in coppia, ma in questo caso ne avevamo operativa solo una da circa due anni a causa di un problema su Sentinel-1B”. Per questo, ha aggiunto, “avevamo dovuto supplire a questa mancanza usando i dati da altri satelliti di partner istituzionali o commerciali. Sentinel1-C decisamente era la più attesa”.
Le Sentinel-1 sono infatti satelliti dotati di radar ad apertura sintetica capaci di operare in ogni condizione, sia di giorno che di notte, e fornire preziose informazioni utili in vari ambiti, ad esempio i piccolissimi graduali movimenti dei terreni, come i fenomeni di bradisimo nella zona dei Campi Flegrei, così come monitorare attività illecite in ambito marino oppure di deforestazione.
A settembre 2025 è previsto anche il lancio di Sentinel-1D, pensata per sostituire la Sentinel-1A lanciata nel 2016 e continuare così a garantire osservazioni radar per i prossimi anni.
IL CONTRIBUTO DELL’INDUSTRIA ITALIANA
Tanto made in Italy a bordo di Sentinel 1-C, dal momento che il satellite è realizzato in gran parte da Thales Alenia Space in Italia.
Ogni satellite della serie Sentinel-1, incluso Sentinel-1C, è basato sulla piattaforma spaziale Prima sviluppata da Thales Alenia Space per l’Asi e trasporta uno strumento radar ad apertura sintetica (SAR) in banda C sviluppato da Airbus Defence & Space.
Da parte sua Leonardo è uno dei principali partner industriali di Copernicus, sia nella realizzazione dei satelliti, con Thales Alenia Space, prime contractor per le costellazioni di Sentinel-1 e Sentinel-3 e per le nuove missioni Chime, Cimr e Rose-L, sia nell’acquisizione dei dati, nei servizi e nelle applicazioni da questi rese possibili, con Telespazio ed e-Geos, sia nello sviluppo dei sensori, gli “occhi” dei satelliti, molti dei quali nascono nei laboratori di Leonardo.
Come già detto, per Sentinel-1C, Thales Alenia Space ha realizzato il satellite mentre Leonardo ha fornito equipaggiamenti fondamentali tra cui le unità di potenza, realizzate a Nerviano e i sensori d’assetto, sviluppati e prodotti a Campi Bisenzio. Infine, i dati del satellite Sentinel-1C saranno raccolti da diversi centri europei e, in Italia, dal Centro spaziale di Matera di e-Geos.
IL RUOLO DI THALES ALENIA SPACE ITALIA
“Da Sentinel-1C arriveranno immagini radar fondamentali per un’ampia gamma di applicazioni scientifiche e di servizi”, ha spiegato Giampiero Di Paolo, ad di Thales Alenia Space Italia. Grazie al suo radar ad apertura sintetica, in grado di fare osservazioni anche di notte e attraverso le nuvole, il satellite sarà in grado di raccogliere dati utili a controllare la deforestazione e lo stato di salute dei ghiacci, le attività umane in mare, i movimenti del suolo e il controllo dei vulcani.
La missione coinvolge in particolare il sito di Roma, ma anche tutti gli altri stabilimenti di Thales Alenia Space Italia (nonché i siti a livello europeo). In termini di partecipazione diretta degli stabilimenti italiani, a Roma risiede l’ingegneria di sistema, di sottosistema, di integrazione e test, a Milano la progettazione delle unità del computer di bordo e della memoria di massa, a L’Aquila le linee di produzione delle unità elettroniche ed in particolare dei moduli di trasmissione e ricezione del radar ed a Torino la produzione della struttura satellite.