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Spazio, ecco come Avio si sgancia dalla Francia per i lanci di Vega

Italia, Francia e Germania si accordano sui lanci di Ariane 6 e Vega C al vertice Esa di Siviglia. L'intesa apre le porte alla gestione indipendente di Vega C da parte della società italiana Avio in aggiunta agli attuali accordi portati avanti da Arianespace.

Separazione consensuale tra Parigi e Roma sulla commercializzazione del Vega, il lanciatore leggero europeo progettato e prodotto dall’italiana Avio.

Italia, Francia e Germania hanno raggiunto un accordo per sostenere i futuri lanci dei lanciatori europei Ariane 6 e Vega C. Lo rendo noto un comunicato del ministero delle Imprese del made in Italy guidato da Adolfo Urso (Fratelli d’Italia).

In particolare, i “paesi hanno raggiunto un’intesa decisiva per sbloccare immediatamente i lanci di Ariane 6 e Vega-C. Riguardo quest’ultimo, si apre alla commercializzazione autonoma dei lanci che potrà essere svolta direttamente anche da parte di Avio, in condivisione con quanto già oggi fa la società francese Arianespace”.

Si conferma così quando aveva rivelato il quotidiano francese La Tribune, a proposito del divorzio tra Arianespace e Avio in occasione dello Space Summit di Siviglia il 6 e 7 novembre. Secondo la stampa d’Oltralpe, l’anno scorso l’allora governo Draghi aveva chiesto di portare Vega fuori dall’orbita di Arianespace, in una lettera indirizzata all’Esa.

Arianespace è la società controllata dal colosso franco-tedesco ArianeGroup che gestisce i lanciatori europei Vega (prodotto da Avio, la società aerospaziale di Colleferro guidata da Giulio Ranzo) e Ariane (realizzato da Arianegroup). Dunque la Francia attraverso Arianspace ha un’esclusiva per commercializzare Vega, almeno fino ad ora.

L’intesa rappresenta “una svolta in Europa” e arriva in un momento delicato per l’accesso autonomo allo spazio e le strategie comuni dei Paesi nel settore.

Per la prima volta da decenni, il Vecchio Continente non dispone di un lanciatore per portare in orbita i suoi satelliti. Oltre il ritiro di Ariane 5, Ariane 6 ha subito ritardi e il debutto risulta posticipato al prossimo anno mentre Vega è rimasto bloccato sulla rampa di lancio a seguito del fallimento del primo volo commerciale di Vega C lo scorso 20 dicembre.

Tutti i dettagli.

SBLOCCATI I LANCI DI ARIANE 6 E VEGA C

Al vertice Esa di novembre 2022, l’Italia aveva deciso di stanziare risorse per 311 miliardi di euro, ponendosi come secondo contributore dell’agenzia al pari della Francia, affermando la strategicità del settore che ha sempre rappresentato un fiore all’occhiello dell’industria nazionale, ricorda la nota del Mimit.

In seguito alla ministeriale Esa, lo scorso marzo Italia e Francia avevano già siglato una nuova intesa per rafforzare la cooperazione nello spazio. Il ministro francese Le Maire aveva sottolineato l’importanza di “garantire il successo di Ariane 6 e far tornare a volare Vega C”.

Ma le aziende europee hanno recentemente dovuto affrontare battute d’arresto con le loro ambizioni nello spazio. Tuttavia, oggi il ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega alle politiche spaziali e aerospaziali Adolfo Urso, il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire e il vicecancelliere tedesco Robert Habeck hanno siglato, nell’ambito del vertice ministeriale di mid-term dell’Agenzia spaziale europea (Esa) in corso a Siviglia, una dichiarazione trilaterale che delinea il programma e le strategie sul settore.

Nel documento firmato oggi dai tre ministri, sono indicati “una serie di punti fondamentali per il rilancio del settore spaziale, risolvendo annose vertenze sulla disponibilità dei lanci e dei relativi siti, ponendo finalmente le basi per una nuova fase unitaria in Europa e nel contesto competitivo globale” recita il Mimit. Innanzitutto, i tre paesi hanno raggiunto un’intesa decisiva per sbloccare immediatamente i lanci di Ariane 6 e Vega C.

COMMERCIALIZZAZIONE AUTONOMA PER VEGA CON AVIO

Non solo, riguardo Vega C, “si apre alla commercializzazione autonoma dei lanci che potrà essere svolta direttamente anche da parte di Avio, in condivisione con quanto già oggi fa la società francese Arianespace” comunica il dicastero retto dal ministro Urso.

“Un punto di svolta per il lanciatore, sul quale l’Italia ha ottenuto un importante, significativo risultato” commenta ancora il Mimit.

RIGUARDO IL SITO DI LANCIO IN GUYANA FRANCESE

Allo stesso tempo, con l’intesa odierna, i tre paesi hanno concordato anche di ampliare “le disponibilità per il lancio dei vettori Vega dal sito francese della Guyana”.

Inoltre, nel documento trilaterale è definita una programmazione dei lanci fino al 2030, anno in cui l’Europa ambisce a raggiungere il primo sbarco di un astronauta europeo sulla Luna.

LA POSIZIONE DEL MINISTRO URSO

“Si delinea così un quadro positivo per l’Italia, in un contesto di apertura alla competizione europea con nuove regole per il futuro del comparto” commenta ancora il Mimit.

“Questo accordo è un’importante svolta in Europa, tanto più significativa alla luce dei nuovi eventi geopolitici e che può aprire la strada a una più ampia convergenza sulla politica industriale di difesa” ha commentato il ministro Adolfo Urso aggiungendo che “Abbiamo fortemente voluto perseguire questo obiettivo sin dai primi giorni della legislatura, quando nel primo incontro con Le Maire e Habeck abbiamo individuato un accordo in un documento politicamente innovativo, che indicava ai nostri Paesi la strada da percorrere insieme per indirizzare l’intera Europa.”

L’intesa di oggi rappresenta quindi anche un salto di qualità, che si riverbererà sugli altri settori strategici. Un successo del format trilaterale di cui tutti siamo pienamente consapevoli”

RAFFORZAMENTO DELL’ASSE ROMA-PARIGI-BERLINO

Infatti, il ministero ha ricordato che “l’intesa di oggi dà seguito e concretezza agli indirizzi individuati nella prima trilaterale sulle politiche spaziali tenutasi nel corso della riunione Esa di Parigi del 22 novembre 2022, che ha inaugurato, già all’inizio della legislatura, il nuovo format a tre e che è proseguito con le riunioni sulla politica industriale europea, a giugno a Berlino sul tema delle materie prime critiche e a Roma, lunedì scorso, sull’innovazione e sull’intelligenza artificiale”.

A gennaio si svolgerà la terza riunione, in Francia, sulla green economy. Un nuovo approccio che ha come obiettivo il rafforzamento dell’Unione Europea attraverso la sinergia tra le tre maggiori industrie del continente, anche per rispondere alla competizione Esa e alla sfida cinese, secondo il Mimit.

Infine, “Questo accordo troverà riscontro anche nel nostro nuovo ordinamento legislativo, così come delineato nel collegato alla Manovra per incentivare e sostenere l’industria nazionale sullo spazio, protagonista dei programmi europei” ha concluso il ministro Urso.

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