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Vega

Avio, successo per l’ultimo lancio di Vega in attesa della ritorno in volo di Vega C

Ultima missione del lanciatore italiano Vega realizzato da Avio: portato in orbita nello spazio un satellite del programma europeo Copernicus, prima di andare in "pensione" dopo dodici anni di servizio, sostituito dal nuovo lanciatore Vega C. Tutti i dettagli

Ultimo volo per Vega, il lanciatore europeo realizzato da Avio negli stabilimenti italiani di Colleferro.

Il 4 settembre il lanciatore gestito dall’Agenzia spaziale europea (Esa) e progettato in Italia ha lanciato con successo il satellite per l’osservazione della Terra Sentinel-2C, nell’ambito del programma Copernicus della Commissione Europea. Il satellite – decollato alle 3.50 ora italiana dallo spazioporto di Kourou in Guyana – è stato rilasciato in orbita elio-sincrona a un’altitudine di circa 775 chilometri. Lo ha annunciato Avio in una nota. Il lancio è stato ritardato di un giorno a causa di un problema elettrico con i sistemi di terra che ha interrotto il conto alla rovescia poche ore prima dell’orario di decollo previsto.

Si è trattato del ventiduesimo ed ultimo volo per il veicolo Vega originale, introdotto nel 2012. “A dodici anni di distanza, oggi il razzo Vega ci saluta e lascia il campo alle future versioni già pronte che molto presto saliranno sulla rampa di lancio” ha commentato Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi).

Con quest’ultimo volo si è ufficialmente congedato per lasciare il passo al più potente Vega C, che ha debuttato nel luglio 2022. Tuttavia, il secondo lancio del razzo nel dicembre 2022 è fallito a causa di un difetto nell’ugello del suo motore del secondo stadio Zefiro-40, che non è utilizzato sul Vega originale. Il Vega C deve ancora riprendere i lanci, ma è programmato per tornare in volo a novembre, trasportando il satellite di imaging radar Sentinel-1C.

Tutti i dettagli.

SUCCESSO SENTINEL-2C, L’ULTIMA MISSIONE DI VEGA

Con il volo VV24, il razzo Vega ha portato in orbita Sentinel-2C che sostituirà Sentinel-2A, prossimo alla fine della sua vita utile, dopo un breve periodo di osservazioni congiunte.

Il lanciatore aveva già messo in orbita i primi due satelliti della serieSentinel-2: il Sentinel-2A nel 2015 con il volo VV05 e il Sentinel-2B nel 2017 con il volo VV09. La missione Sentinel-2 è il risultato di una stretta collaborazione tra l’Esa, la Commissione Europea, l’industria, i fornitori di servizi e gli utilizzatori dei dati.

Il satellite Sentinel-2C è in grado di ottenere immagini multispettrali ad alta risoluzione per numerose applicazioni tra cui l’agricoltura, il monitoraggio della qualità dell’acqua, la gestione dei disastri naturali (come incendi, eruzioni vulcaniche e inondazioni) e la rilevazione di emissioni di metano. Un quarto satellite, Sentinel-2D, dovrebbe essere lanciato nel 2028 per sostituire Sentinel-2B e garantire continuità al programma fino al 2030.

IL PLAUSO DEL MINISTRO URSO

“Il lancio di stanotte del vettore Vega, realizzato dalla nostra Avio, conferma la leadership dell’Italia nell’assicurare l’accesso autonomo dell’Europa allo Spazio, compiendo un altro passo decisivo nel progresso dell’osservazione della Terra”. Lo scrive su X il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, che parla di “un nuovo successo italiano ed europeo nel settore dello Spazio che ci riempie di orgoglio”. “Italia sempre più protagonista”, conclude il ministro.

LE PAROLE DELL’AD DI AVIO

“Siamo fieri del lavoro svolto negli anni da tutto il nostro team con questo lanciatore a supporto del programma europeo Copernicus” ha dichiarato Giulio Ranzo, ad di Avio. “Si tratta anche di un importante traguardo per Avio, in quanto questo è stato l’ultimo volo del Vega. L’eredità del lanciatore continuerà con Vega C e il futuro Vega E. I lanciatori della serie Vega oggi rappresentano la capacità europea di accesso allo spazio per carichi leggeri e medi in orbita terrestre bassa e continueranno a essere un asset per clienti privati e istituzionali”.

IN ATTESA DI VEGA C

“Con il successo della messa in orbita di Copernicus Sentinel-2C, il lanciatore Vega – l’ultimo della sua generazione – ha dimostrato ancora una volta la sua versatilità e le sue prestazioni uniche, in tutti i suoi 12 anni di attività””, ha commentato Stéphane Israël, ceo di Arianespace.

Arianespace è la società controllata dal colosso franco-tedesco ArianeGroup che gestisce i lanciatori europei Vega (prodotto da Avio, la società aerospaziale di Colleferro guidata da Giulio Ranzo) e Ariane (realizzato da Arianegroup).

Come ricorda Spacenews, il lancio segna anche l’inizio della transizione nelle responsabilità dei servizi di lancio tra Arianespace e Avio. Lo scorso novembre: Italia, Francia e Germania hanno raggiunto un accordo per sostenere i futuri lanci dei lanciatori europei Ariane 6 e Vega C. Riguardo quest’ultimo, si è aperta alla commercializzazione autonoma dei lanci che potrà essere svolta direttamente anche da parte di Avio, in condivisione con quanto già oggi fa la società francese Arianespace.

Avio ha assunto la commercializzazione di Vega C all’inizio di settembre e “Arianespace non è più responsabile della vendita e del marketing di Vega, tuttavia, siamo completamente responsabili del funzionamento di Vega fino a VV29” ha precisato Israël in un briefing con la stampa lo scorso 29 agosto.

UN NUOVO CAPITOLO PER L’ACCESSO ALLO SPAZIO EUROPEO

Infine, “Con l’aumento di potenza di Vega-C e Ariane 6 e poi l’arrivo dei mini-lanciatori, l’Europa spaziale sta entrando in un mondo di competizione intraeuropea” osserva La Tribune.

Secondo il quotidiano francese “con l’ultimo volo di Ariane 5 nel luglio 2023, poi quello di Vega con successo questo giovedì, un intero mondo sta scomparendo nel campo dei lanciatori in Europa. Quello della cooperazione europea, dei successi commerciali e degli anni gloriosi in cui Arianespace, nata nel 1980 per gestire gradualmente i lanciatori Ariane, Soyuz (dal 2011) e Vega (2012), era allora leader indiscusso.”

“Questo mondo non esiste più. È crollato con l’arrivo improvviso di SpaceX e soprattutto a causa di una visione distorta di questo mercato separato. Lascia quindi spazio a un mondo in cui gli stati europei, in particolare Germania, Italia, Francia, persino Spagna e Gran Bretagna, si faranno a pezzi in Europa in una feroce guerra competitiva per imporre i propri lanciatori, sicuramente con aiuti pubblici essenziali” tuona La Tribune.

Eppure a livello politico c’è la manifesta volontà di cooperazione nello spazio.

In seguito alla ministeriale Esa del 2022,  nel marzo 2023 Italia e Francia avevano già siglato una nuova intesa per rafforzare la cooperazione nello spazio. Il ministro francese Bruno Le Maire aveva sottolineato l’importanza di “garantire il successo di Ariane 6 e far tornare a volare Vega C”.

“Con il ministro Le Maire ho subito instaurato, sin dalla ministeriale di Parigi e poi nell’ambito del Trattato del Quirinale un rapporto di leale collaborazione e insieme al nostro collega tedesco Habeck abbiamo indicato la strada per i lanciatori spaziali europei” ha ricordato la settimana scorsa il ministro Urso intervistato dal Corriere. Tanto che lo scorso novembre proprio Italia, Francia e Germania si sono accordati sui lanci di Ariane 6 e Vega C.

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