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Le società di leasing fanno guerra alle Case che fanno la guerra dei prezzi 

Ecco come si muovono le società di leasing per sopravvivere al crollo dei valori residui delle auto elettriche usate investite dalla guerra dei prezzi scatenata da Tesla

Cosa succede alle società di leasing auto?

Come Start Magazine ha più volte scritto nell’ultimo periodo, la guerra dei prezzi scatenata da Elon Musk, oltre a mandare in affanno la stessa Tesla, più che fare infuriare i produttori cinesi ha reso rossi di rabbia tutti coloro che comprano grandi quantitativi di auto elettriche (autonoleggio, aziende per le proprie flotte, ecc…). Basti pensare a quanto fatto da colossi come la Hertz o la Sixt che sono state costrette a rimangiarsi gli annunci “green” per ridurre l’esposizione alle elettriche. Al fronte degli infuriati ha aderito anche il mondo delle società di leasing, un canale che solo in Europa vale il 60% circa delle immatricolazioni e che, anche più degli altri settori, ha dovuto subire il conseguente crollo dei valori residui delle auto elettriche usate.

PERCHE’ IL LEASING SOFFRE LA GUERRA DEI PREZZI

Generalmente, i contratti di leasing prevedono il pagamento di canoni calcolati tramite una formula che include anche la stima del valore del veicolo usato al momento della scadenza. Tuttavia, coi continui tagli dei listini scatenati da Tesla tale valore è sceso negli ultimi tempi molto più del previsto, portando ingenti perdite su ogni singolo contratto sottoscritto. Inoltre, le vetture sono contabilizzate a bilancio a determinati valori che stanno subendo continue svalutazioni, erodendo conto economico e stato patrimoniale.

RIMBORSI E NON SOLO

Secondo quanto scritto da Bloomberg che in merito ha sentito Tim Albertsen, amministratore delegato della Ayvens, società nata dalla fusione tra Ald Automotive e LeasePlan e oggi tra i maggiori player europei con 3,4 milioni di veicoli multi brand di cui 428 mila a batteria, le Case automobilistiche hanno iniziato a rimborsare le società di leasing per il crollo dei valori residui delle auto elettriche usate: “Abbiamo bisogno che ci garantiscano ogni sorta di protezione dalle fluttuazioni dei prezzi”, ha detto il manager.

LE STRATEGIE PER SOPRAVVIVERE ALLA GUERRA

Per questo le società di leasing stanno chiedendo ai produttori il riacquisto delle auto elettriche per evitare nuovi crolli nel mercato dell’usato. Ma non solo: Albertsen ha indicato la possibilità di rinnovare i contratti di noleggio anche due o tre volte in caso di veicoli in buono stato manutentivo. Altri operatori, sempre per compensare il calo dei valori residui, stanno alzando i tassi di interesse da pagare sui canoni, mossa che però ricade sull’utente finale. Alcune assicurazioni statunitensi, infine, hanno iniziato a offrire polizze proprio sul valore residuo delle auto.

Si tratta però di tappabuchi che vanno ad adulterare un mercato messo in forte pressione dalle mosse spregiudicate di Tesla che a catena vengono pagate da tutta una lunga serie di attori del mondo automotive per ricadere poi in diversi casi sul consumatore. Il rischio, paventano già diversi osservatori, è che la guerra dei prezzi, anziché far vendere più auto elettriche, esasperi la situazioni e porti al risultato opposto, congelando il mercato e bloccando la transizione ecologica nel mondo dell’auto.

TRA GLI ITALIANI CRESCE LA VOGLIA DI VECCHI MOTORI A SCOPPIO

Sarà un caso, ma nel frattempo, secondo la Global Automotive Consumer Survey 2024 condotta dalla società di consulenza Deloitte su un campione di oltre 26 mila persone di 26 Paesi, la preferenza degli italiani per i veicoli a benzina e gasolio è salita dal 19% dell’edizione precedente al 30% (comunque al di sotto della media europea del 43%).

A frenare l’acquisto delle auto elettriche anzitutto i prezzi di listino (45% degli intervistati), il tempo di ricarica delle batterie ancora eccessivo (40%), i costi per la loro sostituzione (38%) e la mancanza di un’adeguata infrastruttura di ricarica sia in Italia (54%), sia nel resto dei Paesi europei esaminati (media europea 59%).

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