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Ita Airways

Ita Airways può volare davvero da sola?

Qual è la politica commerciale di Ita Airways in materia di biglietti. Analisi e confronti a cura di Cristiano Spazzali, analista ed esperto di trasporto aereo

In una recente conferenza stampa, la dirigenza della compagnia aerea italiana ha dichiarato che “Ita sta in piedi anche da sola”. E’ davvero così? E’ possibile?

Per dare un senso a queste parole, Start Magazine ha chiesto a Cristiano Spazzali, analista ed esperto di trasporto aereo, ex direttore generale di Azzurra Air e che ormai segue da tempo il dossier Ita Airways, di svolgere una ricerca per analizzare i prezzi applicati da ITA sui propri voli di lungo raggio in rapporto alla concorrenza di altri vettori che operano in Italia sulle stesse destinazioni del vettore italiano. In particolare ci siamo soffermati su una delle destinazioni TOP operate da ITA, New York City.

Ma abbiamo anche fatto di più: abbiamo chiesto a Spazzali come i passeggeri di Ita potrebbero raggiungere altre destinazioni nel Nord America, quelle non servite direttamente dai voli della compagnia di bandiera, e quindi gli abbiamo chiesto di elaborare delle comparazioni di prezzo per mettere a confronto i biglietti di Ita rispetto a quelli di Delta Airlines.

Delta infatti insieme a United opera su alcune destinazioni in prosecuzione negli States, proprio per i clienti di ITA Airways. Spazzali ha messo a confronto alcune destinazioni come ad esempio le Hawaii, i Caraibi, o città importanti come Las Vegas in Nevada, Seattle nello stato di Washington, Detroit nel Michigan e Orlando, la città dei divertimenti, in Florida.

Spazzali prende in esame per questa analisi i voli in classe economy in partenza da Roma Fiumicino nei periodi: 27 febbraio con rientro 10 marzo 2024, 03 giugno 2024 con rientro 15 giugno 2024 e il 03 settembre 2024 con rientro 13 settembre 2024.

Per inquadrare meglio come si leggono i numeri, la politica tariffaria di ITA applicata alla “classe economy” si articola in tre diverse opzioni tariffarie che si possono così sintetizzare:

1.     una tariffa cosiddetta basica, non è rimborsabile, senza la possibilità della scelta del posto nel momento della prenotazione, senza il bagaglio da 23 kg in stiva, (entrambi dietro pagamento di un sovrapprezzo) mentre è consentito portare a bordo un solo un bagaglio a mano del peso di 8 kg;

2.     una tariffa flessibile che invece comprende, l’imbarco di un bagaglio da 23 kg in stiva, la possibilità di pagare un sovrapprezzo prima della partenza per cambiare le date del volo, ma non è rimborsabile questa tariffa però non comprende la scelta del posto al momento della prenotazione;

3.     una tariffa full economy che prevede il rimborso del biglietto, la scelta del posto e il bagaglio in stiva inclusi nel prezzo e la possibilità di variare le date senza l’applicazione del sovrapprezzo.

Ita inoltre mette a disposizione altre due classi di servizio e cioè la Premium Economy che è dotata di un sedile più ampio e di uno schienale maggiormente reclinabile rispetto alla classe economy, e dotata di un poggia piedi, e la classe Business che prevede una ampia poltrona singola totalmente reclinabile che diventa in pratica un letto.  Rispetto ad altre concorrenti come ad esempio sulle Business Class di Delta o di United, ITA ha preferito tenere questa cabina senza dotarla delle pareti divisorie lungo il corridoio che ne avrebbero fatto delle mini-suite, aumentando di gran lunga il valore intrinseco del servizio.

Per tutti i voli Ita sono stati presi in esame i prezzi della “tariffa 2”, che comprendono l’acquisto di un biglietto non rimborsabile, il bagaglio incluso e anche  il posto a sedere incluso nella tariffa (è stato applicato un supplemento di 29,00 euro a posto per volo), in modo da rendere la comparazione allineata e creare un confronto con le politiche tariffarie anche delle altre compagnie aeree prese a confronto: Delta Airlines (volo diretto), Air France (uno stop a Parigi o Amsterdam), United Airlines (volo diretto), American Airlines (volo diretto), British Airways (uno stop a Madrid o Londra) e Lufthansa (uno stop a Francoforte).

Idem per la business class dove invece è stata presa in considerazione la tariffa più bassa disponibile al momento della prenotazione che prevede il tutto incluso, ma non il rimborso del biglietto.

Per raggiungere la Grande Mela da Roma Fiumicino, Ita mette a disposizione due voli al giorno (che nella summer season diventeranno 3) operati con Airbus A330-900 neo nella configurazione Business Class (30 posti), Premium Economy (24 posti) ed Economy (237 posti). I voli partono uno alle 10.25 (AZ608) e uno alle 14.50 (AZ610) e raggiungono New York JFK Airport dopo circa 10 ore di volo.

Nel periodo 27 febbraio 2024 con rientro il 10 marzo 2024, ITA propone un biglietto di andata e ritorno al prezzo di 1.160,00 euro e risulta essere la tariffa più alta rispetto alle concorrenti prese in esame. La tariffa più bassa risulta essere quella proposta da Air France (con scalo a Parigi) a 568,00 euro andata e ritorno, seguono American Airlines con 572,00 euro e Lufthansa con 627,00 euro. Anche sulle business class la tariffa più bassa risulta essere quella di un competitor di ITA, American Airlines, che propone un biglietto della sua classe business denominata “Flagship” al prezzo di 2.074,00 euro, costi più alti invece per tutte le altre offerte e che vedono Air France piazzarsi al secondo posto con una tariffa di 2.615,00 euro,  al terzo posto Lufthansa con 2.712,00 euro. In questo periodo ITA propone una tariffa di business class a 3.177,00 euro, più bassa solo rispetto a quella di Delta che la offre al modico prezzo di ben 5.034,00 euro.

Partendo invece il 03 giugno 2024 con rientro 15 giugno 2024, la tariffa più bassa viene proposta da British Airways che vende la destinazione andata e ritorno (con scalo a Londra) a 835,00 euro. Seguono Air France con 859,00 euro e poi Lufthansa a 864,00 euro. La tariffa più alta risulta essere quella, di American Airlines (volo diretto) che offre il volo a 1.964,00 euro, ITA segue subito dopo United (1.536,00 euro) con una tariffa di 1.337,00 euro. Sulla business class la tariffa più bassa è quella, di British Airways a 2.734,00 euro, e la più alta è quella della classe Polaris di United (volo diretto su Newark) a 4.844,00 euro. ITA in questo periodo ha una tariffa abbastanza in linea con quella di marzo, infatti si posizionate tra le tre tariffe meno care del periodo con un prezzo di 3.178,00 euro.

Scegliendo di partire invece il 03 settembre 2024 e rientrando il 13 settembre 2024, ITA fa registrare sulla classe business una delle tariffe più convenienti, offrendo la poltrona letto a 2.525,00 euro. Meglio di ITA fa solo British Airways che offre la sua Club World a 2.056,00 euro. Ultimo posto anche questa volta per Delta (volo diretto) che propone la sua Delta One a 6.385,00 euro. Più o meno allineate per questo periodo le tariffe di economy anche se con qualche distinguo. La tariffa più bassa la offre sempre British Airways che vende il posto a 678,00 euro mentre la più cara risulta essere quella di United a 1.188,00 euro. ITA si piazza con i suoi 960,00 euro al quarto posto subito dopo Lufthansa che offre la economy di quel periodo a 824,00 euro.

Andando poi ad analizzare le tariffe proposte verso le città non collegate, si vede chiaramente che ITA economicamente non è competitiva sulle destinazioni non servite dai propri voli. Ma questo è abbastanza comprensibile. In assenza di una chiara alleanza, ITA non è in grado di proporre tariffe vantaggiose sul network di altri vettori e quindi si deve limitare ad applicare delle pro-rate che unite al costo del proprio biglietto generano un costo per il passeggero fuori mercato.

Spazzali poi si è soffermato sull’andamento del traffico passeggeri tra Italia e Stati Uniti e osserva: “Se andiamo ad analizzare il traffico complessivo del 2023 sull’asse Italia- Stati Uniti, il flusso ha generato più di 4 milioni di passeggeri, di questi ITA, ne ha trasportati quasi 890 mila, pari al 22% della quota di mercato, il resto è andato ad appannaggio delle restanti compagnie aeree che operano voli sia diretti che con uno scalo intermedio, e che intercettano i flussi dei passeggeri sull’asse ITALIA-USA. Il 2024 dovrebbe registrare un ulteriore incremento del traffico passeggeri sulle rotte ITALIA-USA, stimato in una forchetta compresa tra il 10% e il 15 %, e pari ad ulteriori 5/600 mila passeggeri in più rispetto al 2023 ed arrivando ad un flusso di quasi 4,6 milioni di passeggeri. ITA nel 2024 dovrebbe poter trasportare circa 950 mila passeggeri, con un incremento del 7% del proprio traffico da e verso gli Stati Uniti rispetto al 2023, troppo poco per poter competere con le altre big dei cieli se si pensa che solo Delta nel 2023 ha trasportato più di 1,2 milioni di passeggeri tra Italia e Stati Uniti e il dato è in costante crescita”.

Aggiunge Spazzali: “La politica commerciale di ITA sembra essere quella di proporre voli essenzialmente punto-punto con una politica tariffaria prudente, ma ci sono delle criticità che ho riscontrato soprattutto nell’applicazione delle tariffe medie”. Ad esempio “se a fine febbraio la mia tariffa di economy supera quella delle altre compagnie aeree, due sono i casi: o i miei voli sono pieni e quindi mi posso permettere questo tipo di tariffe, oppure devo cercare di fare cassa con i passeggeri che ho, applicando mediamente dei prezzi più alti. Il primo caso mi sembra poco probabile, ITA infatti nel 2023 ha dichiarato di aver realizzato un load factor medio del 78/79%, e quindi non si comprende bene quali siano le dinamiche alla base di queste scelte tenendo presente che a ITA mancheranno quest’anno tutti i passeggeri che venivano veicolati sui voli di lungo raggio in code share con Delta e Air France”.

Conclude Spazzali: “Sarà difficile raggiungere il risultato dell’80/82% di load factor e un fatturato adeguato alle aspettative se Ita non dovesse modificare queste tariffe rispetto ai prezzi che praticano gli altri vettori concorrenti”.

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