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Ecobonus Auto Ibrida

Ecco le richieste di Confindustria al governo per spingere le auto

Che cosa emerge dal focus del centro studi di Confindustria sul settore auto

 

Il mercato dell’auto, in questo 2020, ha il freno a mano inserito. E per ripartire, nel 2021 che sta per iniziare, ha bisogno di incentivi alla domanda e di un sostegno all’offerta. A sottolinearlo è il centro studi di Confindustria, che analizza  un settore automotive chiamato ad affrontare insieme shock sanitario e salto tecnologico.

LA CRISI DEL SETTORE AUTO

Partiamo dal contesto. Per i ricercatori di Confindustria, “lo scoppio della pandemia ha inferto un duro colpo al settore italiano dell’automotive”. E i numeri parlano chiaro: “Nessuno dei sotto-comparti di cui si compone è stato risparmiato: -21,9% la produzione di autoveicoli, -29,5% quella di carrozzerie, -30,5% quella della componentistica”, nei primi dieci mesi del 2020.

UN 2021 IN SALITA

E nel 2021 non andrà meglio. “La seconda ondata di Covid e l’incertezza sulla Brexit continuano, sia sul finire di quest’anno che a inizio 2021” e rappresenteranno una zavorra per un settore che era “già in difficoltà prima della pandemia, che già prima del 2020 non godeva di buona salute”.

LA RIPRESA PASSA PER LA SOSTENIBILITÀ

Quale la strada per una vera ripresa? “La strada per il futuro dell’automotive italiano passa per un impegno ancora maggiore nell’innovazione per la sostenibilità” e “perché possa essere percorsa con la velocità richiesta è necessario supportare gli investimenti privati del settore con un articolato sistema di politiche industriali”, specifica il report di Confindustria.

SERVONO INCENTIVI ALLA DOMANDA AUTO

Ma non basta puntare sulla sostenibilità. La strategia dovrà prevedere anche “politiche di incentivi alla domanda. Bisogna agire innanzitutto a sostegno della domanda di nuovi veicoli, compresi quelli non elettrificati ma a basse emissioni, così da rendere sostenibili i piani finanziari di riconversione tecnologica in atto”.

IL SOSTEGNO ALL’OFFERTA

E ancora. Bisognerà guardare anche il lato offerta perché il settore possa ripartire in quinta. Secondo il Centro studi di Confindustria, bisogna attivare, contemporaneamente, “politiche di sostegno all’offerta. Questa filiera deve poter contare anche su adeguate politiche a sostegno delle attività di R&S e innovazione tecnologica delle imprese nel campo dell’elettrificazione (così come dell’automazione) dei veicoli; ciò per scongiurare che la maggiore domanda attesa di veicoli elettrificati – come accade oggi e come accaduto in passato con le tecnologie per l’eolico e il solare – sia intercettata quasi interamente dall’offerta estera, generando un basso ritorno in termini di crescita del Paese”.

UN PIANO INVESTIMENTI PUBBLICO-PRIVATO

E a supporto di tutto questo, Confindustria, auspica “un massiccio piano di investimenti pubblico-privati in capacità infrastrutturale, ossia nella costruzione di una rete capillare di punti di ricarica”.

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