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Reinfezioni Covid

Perché le reinfezioni da Covid sono così frequenti?

I vaccini sicuramente aiutano ma come è possibile che le reinfezioni da Covid avvengano anche a distanza di poco tempo? Un nuovo studio spiega la ragione e pensa che la soluzione sia nei vaccini spray. Tutti i dettagli

 

Le reinfezioni da Covid sono ormai per così dire la normalità e soprattutto si è osservato che possono accadere anche in tempi molto brevi e non necessariamente dopo 4-6 mesi, che era il periodo indicato per l’immunità lasciata dalla malattia.

Ma perché, nonostante gli anticorpi prodotti dall’infezione o dal vaccino, le reinfezioni da Covid sono così frequenti?

I DATI DELL’ISS

Dal 24 agosto 2021 al 14 dicembre 2022, ultimo aggiornamento dell’Istituto superiore di sanità (Iss) sull’impatto della pandemia e sull’efficacia dei vaccini, sono stati segnalati 1.612.217 casi di reinfezione, pari al 7,9% del totale dei casi notificati nello stesso periodo.

Nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni (20,9%) risulta in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente (21,3% della scorsa settimana, dato con tempi di consolidamento maggiori rispetto ad altre informazioni).

PERCHÉ LE REINFEZIONI DA COVID POSSONO ESSERE FREQUENTI?

Il problema delle reinfezioni da Covid si anniderebbe nel naso. Questo è quanto sostenuto da uno studio dell’Imperial College London pubblicato su eBioMedicine, secondo cui gli anticorpi prodotti nel naso hanno una durata troppo breve.

La barriera interna al naso infatti è la prima linea di difesa contro l’infezione perché blocca il virus non appena questo tenta di entrare. Se gli anticorpi presenti nel sangue continuano a garantire una elevata protezione contro la malattia grave anche a 9 mesi dalla vaccinazione, quelli del naso scompaio molto prima. Motivo per cui i vaccini spray potrebbero essere di grande aiuto.

LO STUDIO

Lo studio di follow-up ha coinvolto 446 adulti che erano stati ricoverati per Covid tra febbraio 2020 e marzo 2021 e, dunque, prima della diffusione di Omicron.

I campioni di plasma e di nasosorbimento sono stati prelevati al momento del ricovero, dopo sei mesi dall’infezioni e a distanza di un anno. Il livello degli anticorpi nel naso dei partecipanti è stato poi misurato in diversi momenti e confrontato con la durata di quello rintracciato nel sangue.

I RISULTATI

Nelle persone vaccinate, gli esperti hanno notato un aumento dei livelli di tutti gli anticorpi, sia nasali che del sangue, tuttavia, quelli nasali erano aumentati di poco ed erano rimasti rilevabili per poco tempo.

Gli anticorpi presenti nel sangue, invece, continuavano a essere rilevabili anche un anno dopo l’infezione, causata dal ceppo originario, Delta o Omicron.

Ciò significa che la vaccinazione resta l’arma più efficace contro la malattia grave, ma sarebbe altrettanto utile avere a disposizione dei vaccini spray in grado di stroncare sul nascere l’infezione. “Mentre gli anticorpi del sangue aiutano a proteggere dalle malattie, gli anticorpi nasali possono prevenire del tutto l’infezione. Questo potrebbe essere un fattore importante alla base delle infezioni ripetute”, hanno commentato gli autori.

A CHE PUNTO SIAMO CON I VACCINI SPRAY

Sebbene ce ne siano vari allo studio, attualmente solo India e Cina hanno prodotto e autorizzato dei vaccini spray anti Covid. In India è disponibile la versione nasale di Bharat Biotech, ma non ha ancora reso noti i risultati dei suoi studi. La Cina, travolta da un’ondata di infezioni, con il suo Convidecia Air afferma che ne basti una boccata per ottenere una buona protezione.

Tuttavia, come ha sottolineato su The Atlantic Mike Diamond, virologo e immunologo presso la Washington University di St. Louis (che ha collaborato alla realizzazione del vaccino spray usato in India), “non è stato pubblicato nulla, non sono stati resi disponibili dati” e quindi resta il dubbio sull’efficacia.

Inoltre, quando si tratta di realizzare un vaccino mucosale per un virus respiratorio, “non abbiamo un modello da seguire”, ha spiegato Deepta Bhattacharya, immunologo della University of Arizona, e questo perché a oggi esiste un solo vaccino mucosale per combattere un agente patogeno che penetra attraverso il naso. Si chiama FluMist e si tratta di uno spray composto da virus influenzali indeboliti, abbastanza protettivo nei bambini ma molto meno potente negli adulti.

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