skip to Main Content

Vaccini Covid Contagi

Cosa non ha capito chi dice che i vaccini anti Covid non proteggono dai contagi

“Il vaccino anti Covid di Pfizer non garantisce una protezione contro i contagi”. È la straordinaria scoperta del deputato olandese Rob Roos che al Parlamento europeo crede di aver smascherato il grande inganno di governi e Big Pharma. Ma ecco perché la sua tesi si sgretola come un castello di sabbia

 

Con più di 6 milioni e mezzo di persone morte e una stima che si aggira intorno ai 20 milioni di vite salvate (solo in un anno), nell’ottobre 2022 – a oltre due anni dall’inizio della pandemia – c’è ancora chi sostiene che dietro ai vaccini anti Covid ci sia l’inganno del secolo.

Non solo sui social tra fanatici No Vax, ma al Parlamento europeo, dove il deputato olandese Rob Roos si attribuisce una sconvolgente scoperta: “Il vaccino anti Covid di Pfizer non garantisce una protezione contro i contagi”.

Peccato che dopo più di due anni gli sfuggano alcuni aspetti già dichiarati dalla scienza e dalle istituzioni.

COSA È SUCCESSO IN PARLAMENTO UE TRA ROOS E LA RAPPRESENTANTE DI PFIZER

L’eurodeputato Roos, del partito olandese di destra JA2 e vicepresidente del Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (Ecr), un paio di giorni fa, in audizione al Parlamento europeo, ha chiesto alla presidente dei mercati internazionali di Pfizer, Janine Small, di rispondere in modo secco alla domanda: “Il vaccino anti Covid di Pfizer è stato testato per fermare la trasmissione del virus prima che entrasse nel mercato? Se così non fosse la prego di dare una risposta chiara. Se lo è stato, invece, sarebbe disposta a condividere i dati? Voglio una risposta diretta. Sì o no”.

Small apparentemente sorpresa da una simile domanda risponde: “No. Haha. Questi, sa, dovevamo davvero muoverci alla velocità della scienza per capire davvero cosa sta succedendo sul mercato…”. Qui si interrompe il video diffuso da Fox News e postato su Twitter da Roos.

PERCHÉ LA TESI DI ROOS FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI

Gridare allo scandalo e all’imbroglio a cui siamo stati sottoposti con la vaccinazione anti Covid e le misure restrittive per contenere la pandemia fa sicuramente più notizia della scienza.

I vaccini anti Covid non prevengono il contagio bensì la malattia grave e la morte. Non solo. Nessun vaccino previene totalmente il contagio, l’infezione o la malattia. L’obiettivo dei vaccini è diminuire il rischio che una persona, se infettata, sviluppi una malattia grave e muoia. Nel caso del Covid poi, ridurre i casi gravi era indispensabile per alleggerire la pressione su ospedali e personale sanitario.

A riprova del fatto che il vaccino è sì la migliore arma contro il virus ma che non protegge al 100% dal contagio, si è continuato a raccomandare il distanziamento sociale e l’uso della mascherina.

Infine, un’altra cosa che il deputato non considera è che più diminuiscono le forme più sintomatiche più si abbassa anche la probabilità di contagiare gli altri.

GLI STUDI SULLA TRASMISSIONE DEL COVID

Nessuno ha mai voluto nascondere l’ovvietà palesata da Roos tanto che diversi studi hanno sottolineato che esistono “prove limitate che le persone completamente vaccinate, se infette, possono avere meno probabilità di trasmettere SARS CoV-2 ai loro contatti non vaccinati”, scrive il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).

La stessa Organizzazione mondiale della sanità (Oms), a gennaio, sottolineava l’importanza di realizzare nuovi vaccini in grado di prevenire il contagio con efficacia e nel tempo.

DATI A CONFRONTO TRA VACCINATI E NON VACCINATI

Anche l’Istituto superiore della sanità (Iss) scrive che “la vaccinazione anti Covid-19, come accade per tutte le vaccinazioni, non protegge il 100% degli individui vaccinati”.

Attualmente, però, “sappiamo che la vaccinazione anti Covid-19, se si effettua il ciclo vaccinale completo, protegge all’88% dall’infezione, al 94% dal ricovero in ospedale, al 97% dal ricovero in terapia intensiva e al 96% da un esito fatale della malattia”.

“È quindi possibile ed atteso – conclude l’Iss – un limitato numero di casi di infezione, di ricoveri ospedalieri, di ricoveri in terapia intensiva e di decessi anche tra i vaccinati, in numero estremamente più basso se confrontati a quelli che si verificano tra i soggetti non vaccinati”.

Back To Top