Quali valutazioni dare in merito all’incontro tra il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov e quello turco Mevlüt Çavuşoğlu?
In primo luogo, la Turchia denota sempre la sua rilevanza nel contesto politico e diplomatico a livello internazionale, come dimostra il fatto che uno dei punti all’ordine del giorno è l’apertura di un corridoio nel mar Nero per l’ esportazione del grano ucraino.
In secondo luogo, il colloquio fra i due ministri riguarda anche la questione siriana, e più nello specifico due aree particolarmente importanti per la proiezione di potenza turca in funzione anticurda: cioè le aree di Tall Rifaat e Manbij.
In terzo luogo, il fatto che il ministro degli Esteri turco abbia definito legittime la rimozione delle sanzioni nei confronti della Russia dimostra l’allineamento tra Turchia e Russia, ma dimostra anche – per l’ennesima volta -come la politica estera turca sia a geometria variabile, dal momento che la Turchia è membro Nato oltre ad essere alleata degli USA.
In quarto luogo, rispetto al piano di pace presentato dall’Italia, la Turchia sta dimostrando una credibilità a livello internazionale sulla questione ucraina certamente maggiore.
Infine – come abbiamo accennato poc’anzi -, questo accordo tra Turchia e Russia dimostra ancora una volta la centralità del teatro siriano, importante non solo per la Turchia ma anche per Israele.