skip to Main Content

Russia Turchia

Come la Turchia si districa fra Siria e Russia. Il Punto di Gagliano

Fatti e analisi nell'approfondimento di Giuseppe Gagliano sulla Turchia e non solo

Fatti recenti di politica estera evidenziano il ruolo emergente di potenza regionale della Turchia.

Assad – nel contesto della offensiva antiturca – ha preso militarmente Maarrat an-Numan nel nord est della Siria, snodo strategico fondamentale. Infatti è la seconda città più importante della provincia di Idlib e si trova sull’autostrada M5, che collega Damasco con Aleppo città a nord della Siria. In secondo luogo – come testimonia l’agenzia stampa Sana – Assad è riuscito a prendere possesso di Saraqib, che è una delle città più importanti della regione nord-occidentale della Siria poiché ha una posizione di grande rilievo in quanto si trova lungo due importanti infrastrutture autostradali: quella di Aleppo-Damasco e quella di Aleppo-Hasakah (M-4).

Una volta liberata Saraqib, Assad cercherà di prendere possesso delle aree rimanenti nonostante la Turchia abbia cercato di respingere l’offensiva di Assad sia attraverso la presenza di infrastrutture militari a Saraqib che attraverso le sue forze terrestri.

In secondo luogo, la reazione siriana concretizzandosi come era prevedibile nella eliminazione di alcuni membri delle forze armate turche potrebbe determinare una reazione legittima da parte turca che potrebbe portare a una prevedibile escalation militare.

Ebbene, l’offensiva prolungata fra Turchia e Siria su questo snodo così rilevante potrebbe indurre gli Usa – alleati della Turchia in funzione di contenimento anti russo e anti iraniano – ad intervenire per superare o un eventuale stallo o per evitare una sconfitta militare turca che avvantaggerebbe in modo considerevole la Russia.

Sotto il profilo geopolitico se nel lungo termine la politica turca mira alla realizzazione del progetto neokemalista e quindi alla eliminazione del regime siriano che rappresenta una minaccia dal 1971 (regine che ha protetto il Pkk) nel breve termine ha come obiettivo sia l’espansione verso l’Eufrate sia la realizzazione di una zona cuscinetto per i profughi siriani.

Se l’obiettivo a lungo termine al momento attuale appare lontano dall’essere realizzabile quello a breve termine potrebbe essere conseguito solo grazie a un accordo di compromesso con il maggiore sponsor di Assad e cioè la Russia con la quale la Turchia non ha alcun interesse a ingaggiare una guerra di lunga durata considerando anche gli innumerevoli interessi nel contesto della cooperazione energetica.

Si tratterebbe quindi di una guerra limitata per costruire sfere di influenze in Siria tra Turchia e Russia.

A tale proposito non si deve né si può o né trascurare il fatto che sia la Turchia che la Russia si sono divisi la zona nord occidentale di Idlib secondo una modalità operativa già posta in essere ad Afrin e ad Aleppo.

Back To Top