L’agenzia stampa Anadolu ha reso noto che la Turchia rafforzerà la propria proiezione di potenza aerea attraverso la progettazione e la produzione di aeromobili da guerra.
Questa dichiarazione resa da Erdogan durante la cerimonia di apertura di un nuovo impianto militare nella provincia di Kirikkale costituisce un fatto geopoliticamente significativo sia perché dimostra la volontà turca di consolidare la sua potenza militare – in particolare in Libia e Siria – sia di emanciparsi dalla subordinazione della egemonia americana sul piano americano (alludiamo alla questione controversa degli F-35 e alla esclusione della Turchia).
Questo semplice dato di cronaca, se adeguatamente raffrontato con altri dati di cronaca di politica estera, dimostra la volontà da parte turca di portare in essere il suo progetto neo ottomano e di presentarsi quindi sullo scacchiere mediorientale e mediterraneo come un attore di grande rilevanza.
Al di là della questione specifica relativa agli F-35 e alla necessità di costituire una forza aerea autonoma, un altro dato importante sotto il profilo geopolitico è il legame sempre più stretto che ormai sembra legare il Qatar alla Turchia. Tra Qatar e Turchia pare si sia realizzata — fino a questo momento — una sinergia ideologica e strategico — militare anche in funzione anti-EAU come dimostrano alcuni fatti di estrema rilevanza geopolitica.
In primo luogo il vicecomandante delle forze di Ankara – Ahmed bin Muhammad – è a capo dell’Accademia militare qatariota. Ciò significa che la formazione dei quadri militari è selezionata sulla base di scelte politiche e religiose filo-turche.
In secondo luogo la presenza delle forze di sicurezza turche in Qatar rappresenta in modo tangibile la rilevanza della influenza politico-militare turca.
In terzo luogo le esportazioni di armi del Qatar verso la Turchia sono aumentate in modo vistoso consentendo ad Ankara di arrivare a delle entrate pari a 335 milioni di dollari.
In quarto luogo l’operazione militare turca Fonte di pace – posta in essere nel Nord-Est della Siria – è stata apertamente sostenuta propria dal Qatar anche per ampliare l’influenza della Fratellanza musulmana.
Infine, come abbiamo già avuto modo di indicare in un articolo precedente, sia il Qatar sia la Turchia sono i principali sostenitori del GNA tripolino.
Un altro elemento di estremo significato, in merito al ruolo della Turchia, è certamente rappresentato dalla dichiarazione del ministro degli Affari Esteri turco Mevlut Cavusoglu, che ha sottolineato il 5 febbraio, all’agenzia stampa turca Anadolu che la Turchia intende proteggere e tutelare gli interessi del governo turco-cipriota in relazione alle risorse minerarie ed energetiche a largo delle coste di Cipro nonostante l’opposizione dell’Ue.