La Cina è stata accusata di spionaggio e tentativo di manipolazione della comunità cinese in Canada in un rapporto del governo canadese che ha esaminato queste azioni, ha riferito Global News.
Secondo il rapporto ottenuto dai media, si presume che il Bureau of Chinese Overseas Affairs (OCAO) abbia cercato di “influenzare o manipolare” i membri della comunità cinese e di usare “tattiche coercitive” contro i dissidenti.
Scritto nel marzo 2020 dal programma di screening della sicurezza nazionale della Canada Border Services Agency, questo documento indica, tra le altre cose, che il “bullismo” dei cinesi d’oltremare avrebbe avuto luogo “a tutti i livelli della società”. “La gestione del loro comportamento avviene attraverso incentivi o misure dissuasive, nonché raccogliendo informazioni, sorveglianza e sovversione contro le comunità cinesi d’oltremare”, afferma Global News.
“L’OCOCOC si sforza di minare le persone identificate come minacce al PCC (Partito Comunista Cinese) e organizza e monitora “le reti commerciali, studentesche, culturali, dei media e politiche cinesi all’estero”, è anche stabilito nel documento.
Questo rapporto è riemerso nei giorni scorsi in un caso legale che ha coinvolto un ex dipendente dell’OCAO, Yong Zhang, che voleva emigrare in Canada e gli è stata negata la sua domanda di residenza permanente.
La Corte federale ha anche respinto la sua richiesta di appello la scorsa settimana, affermando che l’ufficiale dietro l’elaborazione del suo fascicolo di immigrazione aveva “ragionevolmente determinato” che c’erano “ragionevoli motivi per credere che le informazioni venissero raccolte in Canada contro le comunità cinesi d’oltremare”.
L’avvocato dell’ex dipendente, Jacqueline Bonisteel, ha sostenuto che il suo cliente sarebbe stato un membro di basso livello di un’organizzazione che sarebbe stata accusata di spionaggio dal Canada, ma che non era mai stato accusato di impegnarsi personalmente nello spionaggio.
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