“Nelle riflessioni che facciamo nel libro Draghi o il caos – La grande disgregazione dell’Italia: c’è una via di uscita? notiamo una certa difficoltà nelle nuove generazioni nell’avere un rapporto con la politica come avvenuto nella Prima Repubblica”, esordisce Lodovico Festa, autore del libro insieme a Giulio Sapelli.
“Si può parlare di disgregazione della società senza ombra di dubbio perché quello che sta accadendo da qualche anno a questa parte la sempre maggior distanza, forse incolmabile, tra il mondo reale e la politica” sottolinea Mariagrazia Longoni. “Incapacità della politica di saper dare una lettura critica a quello che effettivamente avviene nella vita delle persone”.
C’è un grande divario, i politici parlano forse ormai una lingua incomprensibile” fa notare Longoni a Festa. “I talk show e i dibattiti sono ormai una zuffa in diretta, per chi è al di qua dello scherma risulta anacronistico, lontano dalla realtà”.
Pertanto “la politica deve tornare” rimarca Longoni. “Siamo in una fase in cui c’è l’ottimismo della stupidità e l’ignavia del pessimismo” afferma Festa, “la cosa essenziale che i soggetti politici devono spiegare è che la politica deve tornare”.
“Sarebbe il caso di aprire un clima costituente perché su tutti i campi (federalismo, magistratura, presidenzialismo) il vecchio assetto costituzionale non sta più in piedi e lo vediamo con il ruolo del presidente della Repubblica, ma anche del Parlamento e dell’esecutivo. Adesso sta riprendendo — nota Festa — la discussione sulle Regioni a differenziata velocità ha bisogno di una discussione culturale e politica. Innanzitutto rivolta a Mezzogiorno”.
“L’emergenza pandemica ha messo in evidenza infatti quanto le competenze dello Stato e quelle delle Regioni hanno vissuto dei giorni complicati perché non si capiva chi dovesse intervenire e quando” ha evidenziato Longoni.
In conclusione, parlando di contraddizioni, “stiamo per andare a eleggere il futuro capo dello Stato e il Parlamento che verrà eletto — ridotto numericamente — vedrà da un lato mantenuti gli stessi rappresentati di Camera e Senato e dall’altro resteranno gli stessi delegati regionali. Sarà uno degli aspetti che dovrà essere affrontato” ha concluso Longoni.
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