“Questo bisogno di Draghi che abbiamo fino a dividerci tra se deve fare il presidente del Consiglio o il presidente della Repubblica, è una dimostrazione della gravissima situazione di crisi in cui versa la politica italiana e i partiti”, dice Chicco Testa – manager, imprenditore e presidente di Assoambiente – conversando con Lodovico Festa a partire da “Draghi o il caos – La grande disgregazione dell’Italia: c’è una via di uscita?” il nuovo libro scritto con Giulio Sapelli.
Ma se Draghi andasse al Quirinale “proteggerebbe il ritorno alla politica in quanto punto di riferimento dell’amministrazione e della finanza americana che ha bisogno dell’Italia sia per contenere le tendenze filo-cinesi e la logica dell’austerità tedesche sia per avere un soggetto nel Mediterraneo” fa notare l’autore di “Draghi o il caos”. “Come abbiamo scritto nel libro avrebbe una figura di lord protettore” rimarca Festa.
“Se Draghi andasse al Quirinale sarebbe la prima volta in tutta la sua lunga carriera che riceverebbe un incarico tramite un’elezione, non è un’elezione popolare, di secondo livello, ma lui è stato sempre appointed mai eletto”, aggiunge Chicco Testa. “Formalmente è stato votato dal Parlamento” replica Festa.
“E la candidatura di Berlusconi?”, domanda infine Testa. “Iperrealista” chiosa Festa.